
L’iperuricemia è un disturbo molto comune che può colpire in modo indifferente uomini e donne e di qualsiasi fascia d’età.
L’iperuricemia è un livello troppo elevato di acido urico nel sangue.
L’acido urico è prodotto dal metabolismo delle purine, ossia le molecole che costituiscono il DNA e RNA; queste molecole vengono prodotte principalmente all’interno del corpo umano e in parte introdotte con la dieta, mentre il loro eccesso viene scartato ed eliminato dai reni tramite le urine e in più piccola parte dall’intestino. Quando i reni non riescono ad eliminare abbastanza acido urico o il corpo ne produce troppo (o una combinazione tra le due), assistiamo ad un aumento del suo livello nel sangue, quindi ad iperuricemia.
I livelli standard di acido urico nel sangue possono variare da un laboratorio all’altro, ma in linea generale il valore minimo e massimo che rientra nella norma è tra i 2,5 e 8 milligrammi per decilitro negli uomini, mentre 1,9 e 7,5 mg/dl nelle donne, con una soglia di rischio fissata a 6,8 mg/dl. Oltre questa soglia si può parlare di iperuricemia, mentre nella raccolta delle urine questa non dovrebbe essere superiore a 600 milligrammi nelle 24 ore.
Nella maggior parte dei casi questa condizione si rivela asintomatica; i disturbi e i sintomi si manifestano quando l’iperuricemia è associata a malattie metaboliche come la gotta, alla formazione di calcoli renali, a patologie genetiche congenite o in condizioni alterate di morte cellulare.
In precedenza abbiamo evidenziato i due meccanismi che causano un eccesso di acido urico nel sangue: la sovrapproduzione all’interno del corpo o la ridotta capacità dei reni di smaltirne l’eccesso.
Tra le cause di sovrapproduzione di acido urico possiamo elencare:
Nel caso in cui la colpa sia da attribuire alla ridotta capacità di smaltire acido urico è possibile possa essere causata da:
La maggior parte dei pazienti affetti da iperuricemia non avrà sintomi, nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione asintomatica che non richiede particolari terapie a lungo termine e che non risulta dagli esami fisici.
I disturbi più comuni associati a questa condizione sono la gotta e la nefrolitiasi, cioè la formazione di calcoli.
In caso di gotta i sintomi saranno quelli di un’artrite infiammatoria che colpisce le articolazioni e soprattutto l’alluce, quindi dolore, gonfiore, arrossamento e sensazione di calore nella zona infiammata.
In caso di nefrolitiasi avremo:
La maggior parte dei pazienti, essendo asintomatica, non necessiterà di particolari terapie, a meno che non evolva successivamente in gotta o nefrolitiasi. Esistono alcuni farmaci in grado di inibire la sintesi dell’acido urico, come l’allopurinolo, come forma di prevenzione per altri disturbi che l’iperuricemia potrebbe causare.
Gli alimenti ricchi di purine e che quindi andrebbero ridotti o evitati in condizione di iperuricemia sono: