Ipoglicemia: come riconoscere la carenza di glucosio nel sangue

Zero zuccheri, o comunque troppo pochi per il tuo organismo. Ecco cos’è l’Ipoglicemia. Conosciamola insieme.
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Valentina Danesi 12 Giugno 2022
* ultima modifica il 22/07/2022

Sicuramente avrai conosciuto qualcuno che soffre di diabete o saprai in cosa consiste: è una patologia metabolica, causata da una carenza dell'attività dell'insulina. Il sintomo più tipico è l'aumento dei livelli nel sangue, o iperglicemia. A volte, però, può verificarsi anche la circostanza opposta, ovvero l'eccessiva riduzione dei valori di glucosio, situazione che prende il nome di ipoglicemia. Le persone che sono già affette da diabete ne sono più a rischio, ma può verificarsi anche in pazienti affetti da altre patologie o da individui che non seguono una corretta alimentazione. Vediamo come riconoscerla.

Cos’è

Come tutto ciò che inizia con “ipo”, anche in questo caso stiamo di parlando di qualcosa che è presente, ma in quantità molto scarse, talvolta così esigue che diventano pericolose. È il caso dell'ipoglicemia, ovvero della riduzione di quantità di glucosio (zuccheri) nel sangue. Una condizione che è tipica di chi soffre di diabete e quindi deve combattere con i picchi, alti o bassi, degli zuccheri nel corpo. Si parla di glicemia bassa, ipoglicemia o crisi ipoglicemica quando i livelli di glucosio nel sangue scendono al di sotto dei 60-70 mg/dl.

Il glucosio è una sostanza essenziale per il nostro corpo perché ci permette di vivere: possiamo definirlo un po’ il nostro carburante. Normalmente è il corpo stesso che in maniera del tutto autonoma ne regola la quantità. Ma affinché questa funzione venga svolta al meglio è necessario che contribuisca un ormone, l'insulina, che come saprai in chi è affetto da diabete è carente. Se un paziente quindi non mangia a sufficienza, per essere più precisi non ingerisce la mole adeguata di zuccheri, può rischiare l'ipoglicemia, che di solito il corpo prova a contrastare in tre modi:

  • liberando delle riserve
  • convertendo alcuni amminoacidi in glucosio
  • facendo ricorso ai lipidi quindi ai grassi.

Questi meccanismi di aiuto servono per far sì che, nonostante la carenza, cellule e tessuti non risentano della mancanza di carburante.

Le cause

Di solito la causa più frequente dell’ipoglicemia è l’assunzione di farmaci per curare il diabete, che non è un caso se vengono chiamati ipoglicemizzanti. Tuttavia ci sono anche dei comportamenti che noi teniamo e che possono far sì che la glicemia cali vertiginosamente, anche se non abbiamo alcuna patologia:

  • pasti inconsistenti in termini di quantità e nutrimento 
  • pasti saltati
  • eccessiva attività fisica rispetto alla quantità di cibo (e zuccheri) ingerita.

Esistono poi anche altre cause come malattie al fegato, pancreas o alcuni tipi di tumori.

I sintomi

Non è scontato che l’ipoglicemia abbia dei sintomi, ma possiamo dire che qualora fossero presenti, questi sono i più comuni:

  • tremore
  • sudorazione
  • profonda fame
  • stanchezza o sonnolenza
  • debolezza
  • mal di testa
  • confusione mentale
  • difficoltà a parlare
  • perdita di coscienza
  • difficoltà motorie
  • tachicardia.


La diagnosi


La misurazione della glicemia avviene con il dispositivo apposito che analizza il sangue. Dovrai fare una piccola puntura sul dito per permettere alla macchinetta di verificare la quantità di glucosio presente nel tuo sangue. Non è doloroso ed è molto veloce da eseguire e, soprattutto, il risultato è accurato. A quel punto, in base ai valori che emergeranno, il medico potrà capire subito se sei andato in ipoglicemia.

La cura 

Più che di una cura per l'ipoglicemia, è meglio parlare di piccoli accorgimenti per prevenirla:

  • assumere zucchero (naturalmente dopo averla misurata) o bere una bibita o un succo di frutta
  • controllare dopo circa 15-20 minuti se i valori sono ancora sotto i 70 mg/dl ripetere l’operazione
  • se poi manca ancora vario tempo al pasto è bene integrare gli zuccheri con pane o grissini che danno al corpo il necessario, ma in questo caso si tratta di zuccheri ad assorbimento lento che ti aiuteranno ad arrivare a pranzo o cena senza problemi.

Attenzione però perché se l’ipoglicemia non è lieve ma è grave è sempre meglio che tu ti rivolga al medico o al pronto soccorso che sapranno valutare e monitorare al meglio la situazione.

Fonte| Humanitas 

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