Iponatriemia: cosa provoca l’abbassamento dei valori di sodio nel sangue

Lo squilibrio di sostanze nel nostro corpo, lo sappiamo, causa molti problemi. Vediamo cosa accade quando si riduce la concentrazione di sodio nel sangue e si manifesta una condizione di iponatriemia.
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Valentina Danesi 26 Agosto 2022
* ultima modifica il 05/02/2024

Iponatriemia è una condizione che indica un abbassamento dei valori di sodio nel sangue. Per questo motivo si chiama anche iposodiemia. Ormai il suffisso “ipo” lo conosciamo bene e indica un  “qualcosa” che è poco, che scarseggia o che non c’è in quantità sufficiente per il nostro fabbisogno. In questo caso viene a mancare un elettrolita che svolge diverse funzioni molto importanti per il tuo organismo e una sua concentrazione troppo ridotta può anche indicare la presenza di patologie come diabete o coma iperglicemico.

Cos’è

Con iponatriemia indichiamo la quantità di sodio nel sangue che, come ti abbiamo appena anticipato, è scarsa o comunque troppo bassa rispetto a quanto necessita il nostro organismo. Siamo in presenza di questa condizione quando i valori scendono al di sotto di 135mmol/L (millimoli per litro).

Tieni presente che il sodio è, come dicevamo prima, un elemento molto importante per il tuo organismo. È coinvolto, ad esempio, nella trasmissione degli impulsi nervosi e nella contrazione dei muscoli.

Le cause

Le cause dell'iponatriemia sono diverse, ma tra le principali possiamo trovare:

  • disturbi renali
  • cirrosi
  • insufficienza cardiaca.

Ci sono poi altre cause più lievi come:

  • ingestione eccessiva d’acqua
  • assunzione di diuretici
  • vomito
  • diarrea.

I sintomi

I sintomi principali di iponatriemia si devono, per la maggior parte dei casi, all'insorgenza di forme serie e sono:

  • cefalea
  • sonno eccessivo
  • confusione
  • convulsioni e coma (ma solo nei casi più gravi).

I valori normali

Possiamo parlare di iponatriemia quando c’è una diminuzione della concentrazione sierica di sodio che va sotto i 135 mmol/L, come già ti abbiamo accennato. Bisogna dire però che si può parlare di valori normali quando sono al di sopra dei 140 mmol/L.

Di solito, quando la presenza di sodio nel sangue diminuisce, inizi a percepire modificazioni dello stato mentale, come alterazioni della personalità, letargia e stato confusionale. Quando poi i livelli di sodio scendono ancora di più, quindi al di sotto di 115 mmol/L, possono manifestarsi: ipereccitabilità neuromuscolare, iperreflessia, convulsioni e coma. Nei casi più gravi, purtroppo, può subentrare anche il decesso.

La diagnosi e la cura 

Per capire il livello di sodio è sufficiente fare un prelievo di sangue che verrà poi analizzato in laboratorio. Guardando il referto, il tuo medico sarà in grado di valutare se soffri di iponatriemia, oppure no.

Per curarla è essenziale capire quale sia la causa specifica, perché talvolta è sufficiente ridurre l’apporto d’acqua di circa un litro al giorno. Se, invece, è causata da un farmaco può servire la sospensione totale di quel farmaco. In ultimo, se il problema è una patologia, per esempio renale, servirà naturalmente seguire una terapia mirata, come può essere la dialisi. I medici che ti seguiranno si adopereranno per riportare il disaggio di sodio ai valori normali. Ma è un percorso a lungo a termine.

Nell’immediato, potrebbe rendersi necessaria la somministrazione di una soluzione di sodio per via endovenosa o di un diuretico per aumentare l’escrezione di liquidi. Oppure di entrambi, generalmente somministrati in modo lento e nell’arco di diversi giorni. In ogni caso non ti devi allarmare, l’importante è non sottovalutare il problema per evitare il rischio di gravi danni a livello cerebrale.

Fonte| Associazione Medici Endocrinoogi 

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