La cannabis potrebbe disturbare il tuo sonno: lo dice uno studio

Fumare erba la sera, prima di andare a letto, per alcune persone è un modo per rilassarsi e dormire bene la notte, ma una nuova ricerca rileva che la pratica potrebbe avere un effetto decisamente opposto. Il motivo è ancora sconosciuto.
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Valentina Rorato 21 Dicembre 2021
* ultima modifica il 21/12/2021

Sulla cannabis esistono numerose leggende metropolitane, spesso figlie di pregiudizi o di leggende metropolitane. E se è vero che questa pianta non deve essere demonizzata a prescindere, perché ha dimostrato di poter avere usi in campo medico molto interessanti, è anche vero che bisogna imparare a conoscerne i benefici così come le eventuali controindicazioni. Un falso mito a cui per anni abbiamo creduto è che fumare erba può essere così rilassante da indurre il sonno. Ma è vero che permette di dormire meglio)

Secondo un nuovo studio dell'Università di Toronto, l'uso di marijuana potrebbe disturbare il sonno notturno in un modo tutt'altro che utile, offrendo alle persone notti sia più brevi sia più lunghe, ma non esattamente riposanti. Per determinare se l'uso di marijuana fosse associato ad abitudini riposanti, i ricercatori hanno esaminato i risultati di un sondaggio condotto tra oltre 20.000 adulti, con domande sia sull'uso di marijuana sia sulla durata o sulle difficoltà del sonno.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Regional Anesthesia & Pain Medicine, ha definito una notte di sonno ottimale tra le sei e le nove ore e la stragrande maggioranza delle persone effettivamente ha riposato all’interno di quell'intervallo. Ma in una seconda analisi che ha tenuto conto di altre variabili come l'età, le ore lavorate alla settimana e l'uso di droghe, si è scoperto che le persone che avevano fumato erba negli ultimi 30 giorni avevano maggiori probabilità di dormire troppo poco o troppo.

Secondo i dati, i consumatori regolari di marijuana hanno il 34% in più di probabilità di dormire meno di sei ore rispetto ai non consumatori e il 56% di probabilità in più di dormire più di nove ore. I partecipanti che fumano molta marijuana (ovvero più di 20 volte in 30 giorni) hanno il 64% di probabilità in più di dormire di meno e il 76% in più di probabilità di dormire di più rispetto ai non fumatori. E non è tutto perché coloro che fumano meno di 20 volte in 30 giorni hanno il 47% di probabilità in più di superare le nove ore a notte rispetto ai non consumatori, ma non hanno mostrato differenze significative quando si tratta di dormire meno di sei ore.

Questi partecipanti hanno però dimostrato di avere il 31% di probabilità in più si soffrire di problemi relativi all'addormentarsi o al rimanere addormentati, oltre a riferire di aver dormito troppo nelle ultime due settimane. Secondo lo studio, hanno anche il 29% di probabilità in più di "dire a un medico di avere problemi con il sonno". Non hanno trovato differenze significative nella sonnolenza diurna riportata.

"Aneddoticamente, quando parliamo con i pazienti, molti usano la cannabis per dormire e ottengono benefici per l'autovalutazione", afferma il dott. Karim Ladha , anestesista dell'Università di Toronto e uno dei ricercatori. Per questo motivo, afferma che si aspettavano di trovare una relazione positiva tra l'uso di erba e il sonno. Non è stato così, ma la correlazione non ha ancora una spiegazione scientifica. "Una spiegazione potrebbe essere che i pazienti che dormono poco siano solo più propensi a usare la cannabis", dice Ladha.

Detto questo, mentre questo studio non ha esaminato il motivo per cui l'erba potrebbe far dormire più o meno le persone, Ladha osserva che la cannabis è un depressivo del sistema nervoso, che potrebbe portare ad un aumento del sonno, un sonno però non ristoratore. Non prendetelo necessariamente come una prova che l'erba è dannosa per il riposo: questo tipo di informazioni saranno confermate da studi futuri.

Fonte | "Recent cannabis use and nightly sleep duration in adults: a population analysis of the NHANES from 2005 to 2018" pubblicato su Regional Anesthesia & Pain Medicine il 6 dicembre 2021.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.