La classificazione dei farmaci: per quali serve la ricetta e quali sono “da banco”

Alcuni farmaci sono gratuiti, altri sono tutti a tue spese, per una terza categoria è invece previsto un ticket che la Regione può decidere se applicare oppure no. A stabilire tutte queste regole è l’Agenzia italiana del farmaco, che ogni mese aggiorna le fasce nelle quali sono inserite le medicine che potresti dover assumere.
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Giulia Dallagiovanna 14 Febbraio 2019
* ultima modifica il 12/06/2020

Ci sono i farmaci da banco e quelli rimborsabili. Quelli per cui ti serve una prescrizione del medico e altri addirittura pubblicizzati in televisione. Ma quale criterio esiste dietro queste regole? E perché  per alcune persone un antinfiammatorio e gratis mentre tu lo devi pagare?

Per tutte queste domande c'è una risposta, ma soprattutto esiste un ente che si occupa di fornirtela. È l'Aifa (l'Agenzia italiana del farmaco). È l'autorità che stabilisce le diverse categorie in cui raggruppare le medicine e in quali casi è possibile ottenere un rimborso dal sistema sanitario nazionale.

Un primo indizio sull'acquisto dei farmaci è fornito dalla ricetta del medico. Quella bianca viene utilizzata per quelle medicine che dovrai pagare, mentre quella rossa, sostituita ormai dalla versione elettronica, è riservata alle tipologie rimborsabili. Tieni presente però che, di regola, dovrai ricorrere al portafoglio per qualunque prodotto riportato sul foglio bianco, anche se questo solitamente è a carico del sistema sanitario nazionale. Potrebbe essere un errore del tuo medico, oppure il farmaco potrebbe far parte delle eccezioni che la stessa Aifa prevede.

Proviamo allora a capire come si classificano i farmaci più comuni e in quale categoria rientra invece l'antibiotico per il quale non hai dovuto pagare.

Classificazione dei farmaci

L'Aifa ha stabilito che esistono tre gruppi di farmaci, detti fasce, nei quali devono essere inserite tutte le medicine disponibili sul mercato. Fai attenzione però perché circa una volta al mese l'Agenzia pubblica un aggiornamento della classificazione ed è quindi possibile che un prodotto subisca un cambio di categoria. In generale, la suddivisione è questa:

  • Fascia A: sono tutti quei farmaci essenziali per le malattie croniche. Sono quelli che comunemente definisci come i farmaci che "ti passa lo Stato". Sono infatti a carico del sistema sanitario nazionale, anche se potrebbe essere previsto un ticket su base regionale.
  • Fascia C: sono quei farmaci che curano patologie di lieve entità, da cui non dipende la sopravvivenza del paziente. Sono tutti a carico del cittadino e, quando prescritti, sono inseriti all'interno della ricetta bianca.
  • Fascia H: i farmaci compresi in questa categoria possono essere somministrati solo negli ospedali o negli ambulatori specializzati. Di solito si tratta di medicine dal metodo di somministrazione particolare oppure prodotti innovativi o sperimentali.

Se ti stai chiedendo come mai non esiste una fascia B, la risposta è che è stata rimossa. Comprendeva farmaci utili ma non essenziali, sui quali la Regione poteva scegliere se applicare un ticket o meno. Queste medicine sono poi confluite nelle altre categorie esistenti, soprattutto la A e la C.

Infine, un discorso a parte deve essere fatto per quanto riguarda gli antinfiammatori. Normalmente devono essere pagati, perché considerati farmaci non salvavita. Ma nel caso siano prescritti per curare patologie come artrosi, la gotta o una forma di tumore diventano gratuiti. Questo perché rientrano nella classificazione delle malattie croniche e quindi ottengono la fascia A.

Perché esiste un ticket

Dopo aver letto il principio in base al quale vengono suddivisi i farmaci, ti starai probabilmente chiedendo come mai per una medicina salvavita o utilizzata per una patologia cronica. dovrebbe essere necessario il pagamento di un ticket.

Lo scopo è agire da deterrente. Se infatti fossero del tutti gratuiti, potrebbe esistere il rischio di un abuso, nelle prescrizioni e nell'assunzione. Tieni presente che un farmaco è fondamentale per la tua salute solo se assunto quando è veramente necessario e nelle dosi appropriate. In caso contrario può produrre effetti collaterali anche molto gravi e sulla lunga distanza. Su Ohga, ad esempio, ti abbiamo già parlato dell'antibiotico-resistenza.

L'ammontare del ticket, ovvero quanti soldi devi effettivamente pagare, non viene deciso dal sistema sanitario nazionale, ma dalla tua Regione. È stato infatti previsto dalla legge finanziaria del 2001 che il cittadino non compartecipi più in automatico alla spesa per il prodotto, ma solo se la zona di residenza lo prevede. E il sistema sanitario regionale stabilisce queste regole anche in base alla spesa farmaceutica alla quale dovrà far fronte.

Quali sono i prodotti da banco

Quelli che comunemente chiamerai "prodotti da banco" sono i farmaci che rientrano nella fascia C-bis. Ti sarai accorto infatti che sono tutti a pagamento, non ti serve la prescrizione medica e vengono pubblicizzati su cartelloni e canali televisivi. Sono, da un certo punto di vista, prodotti commerciali a tutti gli effetti. Puoi infatti decidere tu stesso se e quando acquistarli e basarti sulle indicazioni d'uso per sapere le dosi giornaliere da assumere e se è necessario aver mangiato prima.

Ma la fascia C non si esaurisce ai farmaci da banco. Esistono anche quelli su consiglio, ovvero quelli per i quali puoi chiedere un parere al medico o direttamente al farmacista. Non necessitano infatti di prescrizione ma potrebbero dare effetti collaterali indesiderati, come reazioni avverse. È quindi bene che tu chieda se possono fare interazione con altre medicine che stai assumendo o se non sono indicati per chi è affetto da determinate patologie.

Esistono infine quelli che devono essere prescritti da un medico, anche se il prezzo è completamente a carico tuo. Si tratta di farmaci non salvavita, ma che potrebbero creare problemi legati all'abuso o una loro assunzione scorretta.

Le eccezioni previste dall'Aifa

Come ti dicevo prima, può succede che un farmaco a pagamento diventi gratuito per alcuni pazienti e viceversa. L'Agenzia italiana del farmaco prevede infatti alcune eccezioni. O meglio, delle limitazioni alle prescrizioni delle medicine inserite nella fascia A, di norma completamente a carico del sistema sanitario nazionale.

Può ad esempio capitare che uno stesso prodotto possa essere utilizzato per trattare diverse patologie, ma che solo alcune di queste risultino rilevanti. Oppure che possa essere in grado di prevenire il rischio per una specifica malattia, ma solo quando viene assunto da determinati gruppi di persone. O ancora, può essere che in quel periodo storico sia stato registrato un uso inappropriato di alcune medicine.

In tutti questi casi, l'esenzione dalla rimborsabilità serve come deterrente e per alleggerire la spesa a carico dello Stato. Esiste infatti anche una terza possibilità e cioè che il tuo medio prescriva solamente il principio attivo e starà poi a te decidere se acquistare il farmaco generico, e gratuito, oppure un prodotto "di marca" e quindi a pagamento.  In generale, comunque, il tuo medico dovrà tener conto degli aggiornamenti pubblicato dall'Aifa, ogni volta che compila una ricetta.

Fonti| Ordine dei farmacisti della provincia di Cuneo; Farmacie comunali riunite; Aifa;

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.