Forse era un dettaglio che non sapevi, ma molti pazienti sottoposti a trattamenti farmacologici per combattere un tumore spesso si trovano a fare i conti con un effetto indesiderato serio e invalidante come la diarrea. Terapie a base di inibitori delle tirosin-chinasi (TKI), per esempio, si portano dietro questo disturbo intestinale fino al punto da costringere i pazienti a ridurre o addirittura a sospendere la terapia. Ora però una ricerca del Policlinico Universitario Gemelli di Roma e pubblicata su Nature Communications potrebbe aver trovato, e il condizionale è d’obbligo, una soluzione grazie al trapianto di microbiota intestinale.
Secondo gli autori, si tratterebbe di uno studio potenzialmente practice changing: una sorta di punto di svolta, insomma, nel trattamento per contrastare uno degli effetti indesiderati più gravi e invalidanti della terapia antineoplastica. La ricerca ha coinvolto 20 pazienti affetti da carcinoma a cellule renali con un’età media intorno ai 65 anni e sotto trattamento con inibitori delle tirosin-chinasi: questi sono stati poi randomizzati per ricevere un trapianto di microbiota fecale da un donatore o il placebo, mediante una colonscopia modificata. Ti spiego in breve in cosa consiste il trapianto di microbiota fecale: in sostanza vengono prelevate le feci di un donatore e lavorate in laboratorio per poi essere infuse come attraverso una colonscopia o un clistere nel ricevente così da inserire nel suo organismo miliardi di nuovi batteri e miceti.
I ricercatori romani hanno poi analizzato lo stato di salute dei pazienti a distanza di 4 settimane e hanno notato che in 7 di quelli trattati la diarrea era scomparsa completamente. Grazie al trapianto di microbiota intestinale, che di fatto è equiparabile a un trapianto d’organo, questi pazienti non hanno dovuto smettere con la terapia oncologica. Gli autori sono convinti che se i risultati dovessero essere ulteriormente confermati, la ricerca potrebbe rivoluzionare il trattamento di questa condizione, migliorando la qualità di vita dei pazienti. Guardando più in là, però, l’obiettivo più grande è utilizzare i batteri del microbiota intestinale per potenziare l’efficacia delle terapie anti-tumorali stesse.
Fonti | "Faecal microbiota transplantation for the treatment of diarrhoea induced by tyrosine-kinase inhibitors in patients with metastatic renal cell carcinoma" pubblicata il 28 agosto 2020 sulla rivista Nature Communications; Policlinico Gemelli