Si chiama scientificamente "Neurospora" ed è una specie di muffa filamentosa di cui sempre più si parla poiché secondo molti studi riesce a trasformare gli scarti alimentari in cibo nutriente e gustoso. Oltre alla magia che c'è dietro e di cui andremo a parlare dando una spiegazione, questa Neurospora è fondamentale perché potrebbe ridurre o evitare lo spreco alimentare, anche banalmente riducendo la produzione di ulteriore cibo, ma rigenerando alcuni scarti che prima non sarebbero stati utilizzati mai in cucina.
La Neurospora appartiene alla famiglia dei funghi chiamata Sordariaceae. È molto utilizzata in Indonesia, dove viene impiegata per produrre un alimento chiamato oncom. Questo alimento è ottenuto fermentando gli scarti della produzione di tofu, come la polpa di soia.
Come ti dicevo prima, dal punto di vista ambientale, l'uso della Neurospora per trasformare gli scarti alimentari riduce significativamente la quantità di rifiuti che finiscono nelle discariche. Questo non solo aiuta a ridurre l'impatto ambientale dello spreco alimentare, ma contribuisce anche a creare un sistema alimentare più sostenibile.
Infatti anche Chef e scienziati stanno esplorando le potenzialità della Neurospora per creare nuovi piatti gourmet. Ad esempio, come riporta il sito "Food and Wine", Vayu Hill-Maini, un chef e chimico, ha collaborato con ristoranti stellati Michelin come Blue Hill at Stone Barns a New York e Alchemist a Copenaghen per sviluppare piatti innovativi utilizzando la Neurospora. Questi piatti includono dessert a base di muffa arancione cresciuta su riso e pane ammuffito che, una volta fritto, ha il sapore di un toast al formaggio.
È possibile però che una muffa sia così buona? La Neurospora durante la sua fermentazione su scarti alimentari quali: polpa di frutta e verdura, residui di latte vegetale e cereali, utilizza pectina e cellulosa, componenti principali delle pareti cellulari delle piante, per produrre cibo commestibile. È come se grazie a questa Neurospora i nutrienti presenti negli alimenti diventassero sempre più biologici e quindi più digeribili da parte dell'organismo.
Ultimo dettaglio da evidenziare è che la Neurospora non produce micotossine, sostanze tossiche che possono essere generate da altri tipi di muffe.
Fonti | sciendaily food and wine