La musica e i canti dai balconi uniscono l’Italia isolata dal Coronavirus

In tutta Italia il flash mob spontaneo nato sui social ha portato alle finestre e sui balconi centinaia di persone. L’idea era di fare musica, in qualunque modo, per tirare a riassaporare uno’ di socialità e di normalità. C’è chi ha intonato l’Inno di Mameli e chi invece Imagine di John Lennon. Musicisti, suonatori di pentole e intere famiglie hanno partecipato all’iniziativa che si ripeterà oggi in due appuntamenti: alle 12 per un lungo applauso a medici e infermieri e ancora alle 18, strumenti per fare musica alla mano.
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Kevin Ben Alì Zinati 14 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Dai balconi di Milano a quelli di Napoli, da una finestra del palazzo del centro di Foggia a un terrazzo della Capitale: ieri tutta l’Italia, divisa e isolata in casa dalle norme governative per contrastare il Coronavirus è tornata a (ri)sentirsi una e unita grazie alla musica.

Il flash mob spontaneo partito dai social e intitolato "Canta che ti passa" ha invaso tantissime città e ha portato genitori e figli, musicisti e apprendisti tali, trombettisti e flautisti, cantanti e suonatori di pentole a spalancare finestre e finestroni, affacciarsi uscire sui balconi per far risuonare, alle 18 in punto, la propria musica nell’aria.

Un abbraccio musicale bellissimo per uscire dall’isolamento e condividere un po’ di socialità e normalità pur restando comunque tutti chiusi in casa.

Qualcuno diceva:"troveremo una soluzione, l'abbiamo sempre fatto". Così è stato per superare l'isolamento, e così sarà per l'emergenza. Un passo alla volta.

E oggi si replica: a mezzogiorno un altro flash mobile riporterà ancora tutti alle finestre, questa volta per far risuonare nell'aria un lungo applauso per tutti i medici e gli infermieri che in questi giorni drammatici stanno lavorando eroicamente e senza sosta per far fronte all'emergenza. Alle 18, invece, ancora musica dai balconi. Gli eventi e i concerti sono sospesi: questo non vuol dire che si debba fermare la musica.

Ieri c'era chi, per esempio, ha tirato fuori la tromba e dal ciao alto del palazzo ha intonato l’Inno di Mameli, con la figlia piccola a tenere il tempo con il mestolo sulla pentola della pasta, sotto, in strada, altri restano in piedi, immobili e quasi sull'attenti. Note eroiche e epiche invadono le strade e gli animi portando un messaggio: "insieme ce la faremo!".

La musica prende tutti, grandi, piccoli, famiglie intere che diventano band improvvisate con i balconi d'Italia come palcoscenici. Non c'è solo l'inno nazionale, qualcuno si rifà ai classici, altri rispolverano i vecchi canti popolari come "La società dei magnaccioni".

Qualcun altro invece non suona strumenti ma fa il deejay: apparecchia la consolle sul terrazzo e mette una canzone dopo l'altra. Vecchie, nuove, romantiche, dance: c'è Ed Sheeran e Pino Daniele, che a Napoli invade più di un condominio. Ma anche Rino Gaetano e Raffaella Carra che risuona nell'aria, da "Ma che musica Maestro" fino a "Pedro".

Un intero palazzo è alla finestra: chi in vestaglia, chi dopo aver steso i panni. Tutti applaudono, tutti sorridono e ballano con la dance di Gloria Gaynor.

E non poteva mancare John Lennon con la sua delicata "Imagine" le cui note, in un momento così difficile, portano un messaggio di solidarietà e di speranza.

Fonte | Ansa

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