La nostra salute riproduttiva è a rischio a causa della crisi climatica?

Tra le cose messe a rischio dagli effetti dei cambiamenti climatici c’è la salute riproduttiva, dal ciclo mestruale alla gravidanza, specialmente per le donne che vivono nei Paesi in via di sviluppo più colpiti da fenomeni come siccità o eventi estremi. In che modo il clima impatta sul corpo delle donne?
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Beatrice Barra 29 Agosto 2024
* ultima modifica il 29/08/2024

Sapevi che esiste un rapporto strettissimo tra la crisi climatica e la nostra salute riproduttiva?

Diversi studi hanno dimostrato come le donne siano più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico – specialmente nei Paesi in via di sviluppo – perché troppo spesso alimentano ed enfatizzano le disuguaglianze di genere. Da un lato a causa delle barriere politiche, culturali e sociali che impediscono loro di avere un'indipendenza economica e poter affrontare le situazioni di pericolo o insicurezza alimentare a cui eventi estremi e/o siccità espongono. Dall'altro perché spesso questi fenomeni eliminano anche le poche possibilità di emancipazione esistenti, come il lavoro nei campi, rendendo il matrimonio (e quindi il mantenimento economico da parte di un uomo) l’unica via per sopravvivere.

Non è un caso, infatti, che due terzi dei matrimoni precoci avvengano in regioni del mondo affette da rischi climatici superiori alla media. Questo significa che le donne (o le bambine) pagano il prezzo più alto in termini di sicurezza, istruzione e salute.

Un aspetto importante, ma che viene affrontato ancora troppo poco, è l'impatto del clima che cambia sulla salute riproduttiva delle donne. Dalle mestruazioni alla gravidanza, le temperature elevate e gli eventi estremi hanno forti impatti sui corpi delle donne e spesso ostacolano la loro autonomia e salute riproduttiva.

Gli effetti del clima che cambia sulla salute riproduttiva

Le conseguenze della crisi climatica sulla salute riproduttiva possono essere di vario tipo: dalla difficoltà di reperire acqua pulita e sicura che mette a repentaglio l'igiene intima, ai matrimoni e rapporti sessuali forzati a cui sono esposte le donne dovendo attraversare zone più ampie per reperire acqua e cibo, all'impatto che questi fenomeni hanno sul ciclo mestruale e sulle gravidanze.

Uno studio dell’International Centre for Climate Change and Development  ha evidenziato il rapporto tra l’innalzamento del livello del mare ( che in Paesi come il Bangladesh espone al consumo di acqua – anche quella che dovrebbe essere dolce e potabile – contaminata dal sale) e infezioni uterine, cancro all’utero, irregolarità del ciclo mestruale, infertilità o pressione alta, che è un fattore di rischio durante la gravidanza perché può aumentare le possibilità di aborti spontanei o parti prematuri. Non solo ingerendo quest’acqua: come viene riportato, anche l’acqua salata usata per lavare gli assorbenti in stoffa di largo uso in Bangladesh, rende il tessuto molto duro. Questo può causare graffi e infezioni che, in alcuni casi, hanno portato le donne all’asportazione chirurgica dell’utero.

Non ti sto parlando di casi isolati. Milioni di bengalesi sono stati sfollati a causa delle inondazioni nel corso degli anni, come sta avvenendo anche in questo periodo. Pensa che negli ultimi decenni il mare ha invaso oltre 62 miglia nell’entroterra del Paese, e secondo i modelli climatici 380 miglia quadrate di costa potrebbero trovarsi sommersi entro la fine di questo secolo.

Fonte: FLOODED FUTURE – Global vulnerability to sea level rise worse than previously understood, Climate Central

Tuttavia il Bangladesh non è l’unico Paese in cui il livello del mare si sta alzando in modo preoccupante. Le infiltrazioni di acqua salata dove dovrebbe esserci acqua dolce sono una minaccia anche in Paesi come Egitto, Stati Uniti, Vietnam e Italia (checché molti politici ne dicano!), come ha evidenziato uno studio del 2021.

Ma l'acqua salata non è l'unico fattore di rischio. Vanno sicuramente menzionati gli effetti del caldo estremo durante la gravidanza, evidenziati per la prima volta in uno studio condotto da Rupa Basu, ricercatrice  dell’Agenzia per la protezione ambientale della California a partire da un’esperienza personale. Durante la gravidanza del suo secondo figlio, soffrendo moltissimo il caldo, la ricercatrice si chiese quali potessero essere le conseguenze sulla gravidanza, specialmente nei Paesi più esposti a temperature estreme come Africa e India. Iniziò a raccogliere dati proprio mentre era incinta ed emerse che fattori ambientali come inquinamento atmosferico e, appunto, temperature elevate possono essere correlati a parti pretermine che sono più rischiosi sia per la madre, che per i nascituri. Nonostante ancora non si sia compreso appieno il meccanismo biologico alla base di questa relazione, confermata però da decine di studi dopo quello di Basu, è importante considerarlo visto che l’aumento delle temperature sta interessando tutto il mondo in modo preoccupante.

Fonte: Our World in Data

Terzo fattore di rischio: l’aumento di malattie. Fattori come caldo estremo, sicurezza alimentare a rischio, inaccessibilità ad acqua sicura e potabile, zanzare che aumentano e si spostano, quando incontrano il sistema immunitario compromesso dalla gravidanza, espongono le donne (specialmente nei Paesi in cui gli effetti del cambiamento climatico si manifestano in modo più duro e repentino) a malattie come la malaria, che uccide quasi la metà delle donne che la contraggono durante la gravidanza.

Le temperature che aumentano spingono alcune specie di zanzare verso altitudini più elevate, in Paesi in cui la malattia non è sempre stata presente. Zone, dunque, dove la popolazione non ha sviluppato nessun genere di immunità o anticorpi. Questo è un problema per le donne incinte perché, essendo esposte a un maggior rischio di contrarre infezioni a causa dell’indebolimento del sistema immunitario, hanno tre volte più probabilità di sviluppare questa malattia in forma grave rispetto a quelle non incinte: un pericolo per loro stesse e per la gravidanza in atto.

Fortunatamente negli ultimi anni moltissimi studiosi si sono dedicati al tema. Questo è importante perché solo conoscendo e studiando i rapporti di correlazione tra salute e cambiamento climatico – sottovalutati per troppo tempo – si possono trovare soluzioni per prevenire queste conseguenze.

Parliamo spesso di autodeterminazione e autonomia riproduttiva intesa come la possibilità di scelta che deve essere garantita a ogni donna: questo argomento ci permette di capire che affrontare la crisi climatica ha delle profonde e importantissime implicazioni sociali, tra cui anche affrontare la questione di genere.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.