La pillola abortiva: cos’è e come funziona di preciso l’RU486

La pillola abortiva, cioè l’RU486, è un farmaco a base di mifepristone e viene utilizzato per indurre l’aborto farmacologico. Si può ricorrere a questa modalità di interruzione di gravidanza fino alla nona settimana di gestazione e secondo le nuove linee guida del Ministero della Salute non è più necessario il ricovero in ospedale. Al di là delle opinioni personali, vediamo di capire bene come richiederla e come agisce il mifepristone, l’ormone steroideo contenuto nel medicinale.
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Giulia Dallagiovanna 25 Agosto 2020
* ultima modifica il 22/02/2022

La pillola abortiva, o RU486, è un farmaco a base di mifepristone ed è in grado di provocare l'aborto chimico. Si tratta di un'alternativa all'intervento chirurgico e di norma viene preferito dalla donna che desidera interrompere la gravidanza. Deve essere comunque prescritta da un medico e assunta in un'apposita struttura, che sia il reparto Day Hospital di un'ospedale o un'ambulatorio: per intenderci, quindi, sarà sempre necessaria la ricetta e sarà possibile tornare a casa poco dopo l'assunzione del medicinale.

Inoltre, non dovrai assolutamente confonderla con la pillola del giorno dopo. Quest'ultima infatti è un anticoncezionale, cioè viene utilizzata per arrestare l'ovulazione e impedire il passaggio degli spermatozoi verso l'utero e le tube in modo tale da prevenire la fecondazione. L'RU486 viene invece assunta a concepimento già avvenuto e la sua funzione è quella di bloccare la gestazione.

Si tratta naturalmente di un argomento che ha fatto e farà discutere, dal momento che coinvolge aspetti non solo medici, ma anche etici e di sensibilità personale. Noi però ci occuperemo solo di quello che riguarda strettamente la tua salute e di tutto ciò che dovresti sapere prima di decidere se assumere o no la pillola abortiva.

Cos'è e come si prende

La pillola abortiva è un farmaco, il cui principio attivo si chiama mifepristone, ed è in grado di favorire un aborto farmacologico. Il suo scopo infatti è quello di bloccare la produzione di progesterone, l'ormone femminile che riveste l'utero per renderlo adatto ad accogliere l'embrione. Se questo manca, non è possibile proseguire la gravidanza. Ma affinché avvenga anche l'espulsione vera e propria, è necessario che entro i tre giorni successivi venga assunto il misoprostolo, una prostaglandina, che provoca le contrazioni dell'utero. Avvertirai così crampi e sanguinamenti vaginali, simili o un po' più forti rispetto a quelli del ciclo mestruale. In questo modo, verrà portata a termine la procedura di aborto.

La pillola abortiva si assume per via orale e in Italia, secondo le nuove linee guida del Ministero della Salute, può essere somministrata fino alla nona settimana di gravidanza, cioè fino a 63 giorni dopo il concepimento. Fondamentale è la sorveglianza del medico, che deve infatti prescrivere il farmaco, mentre il ricovero non è più né obbligatorio, né raccomandato. Una volta ottenuta la ricetta, oggi l'RU486 può essere ricevuta in un ambulatorio o in regime di Day Hospital, dopodiché la donna può tornare a casa.

Si invita però a "effettuare il monitoraggio continuo ed approfondito delle procedure di interruzione volontaria di gravidanza con l’utilizzo di farmaci, avendo riguardo, in particolare, agli effetti collaterali conseguenti all’estensione del periodo in cui è consentito il trattamento in questione".

Come agisce

Il principio attivo che permette alla pillola abortiva di funzionare è, come ti anticipavo nel paragrafo precedente, il mifepristone. Si tratta di un ormone steroideo che va ad agire sui recettori del progesterone e ne blocca l'azione. Ecco perché si interrompe la produzione di progesterone e la gravidanza non può più essere portata a termine. Favorisce inoltre il distacco della mucosa che riveste l'utero e lo rende adatto ad ospitare l'embrione. Quest'ultimo, non trovando più un ambiente favorevole al suo normale sviluppo, blocca la crescita e viene poi espulso grazie all'azione del misoprostolo attraverso perdite ematiche simili alle normali mestruazioni.

L'efficacia della pillola abortiva unita al misoprostolo è tra il 92% e il 99%

La ragione per cui i medicinali sono due è per aumentarne l'efficacia. Di norma infatti l'aborto viene portato a termine nel 92% o addirittura nel 99% dei casi. Se invece si decide per la sola RU486, esiste un rischio pari al 20% che il procedimento fallisca. Naturalmente, se l'embrione non viene espulso con metodo farmacologico, si renderà necessario ricorrere al raschiamento chirurgico.

Vantaggi

La ragione per cui la pillola abortiva viene preferito come metodo di interruzione di gravidanza, è perché assicura diversi vantaggi rispetto all'operazione chirurgica. E il primo è, come potrai immaginare, il fatto che si tratti di una procedura meno invasiva. Non dovrai infatti ricorrere a un intervento chirurgico, con relativa anestesia e tutti i fastidi che un trattamento di questo tipo può comportare. Inoltre, come ti anticipavo, potrai tornare a casa poco dopo l'assunzione del farmaco e, se non avvertirai eccessivi dolori o altri disturbi, anche tornare a lavorare e riprendere la tua vita quotidiana.

Rispetto alla sala operatoria, evita anche alcuni rischi più legati all'intervento, come eventuali traumi al collo dell'utero e aumento delle possibilità di rimanere sterile o incorrere in una futura gravidanza extrauterina.

Infine tra i lati positivi della pillola abortiva c'è senza dubbio il costo, che è molto ridotto: anzi, a essere precisi si tratta di un farmaco che per te sarà gratuito, poiché risulta a carico del Sistema sanitario nazionale, che comunque dovrà versare solo 14 euro per compressa.

Rischi

Al momento non vi sono studi che dimostrino l'esistenza di particolari rischi per chi assume la pillola abortiva. Certo, è fondamentale parlarne prima con il proprio ginecologo ed accertarsi che non vi siano controindicazioni prima di prendere quello che a tutti gli effetti è un farmaco. Non sembra però che abbia alcuna capacità di aumentare le probabilità di sviluppare un cancro o di causare il decesso della donna.

Qualche anno fa aveva preoccupato e non poco la storia di una paziente che aveva ricevuto l'RU486 all'Ospedale Martini di Torino e, nonostante si fosse sottoposta a tutti i successivi controlli di routine, era poi morta. La domanda è lecita: siamo di fronte a un mix potenzialmente letale? Stando ai dati che gli esperti in questo momento hanno in possesso non sembrerebbe proprio.

Non è stato dimostrato con certezza il rischio di decesso legato alla pillola abortiva

Quel caso ad esempio rappresentava un solo decesso su oltre 40mila donne che avevano fatto uso della pillola, mentre nel mondo si contano 27 decessi a fronte di decine di milioni di pazienti che scelgono questa modalità. Le probabilità di morte sono quindi state calcolate attorno allo 0,001% e non è ancora stato accertato che quelle morti sospette derivassero direttamente dall'assunzione del mifepristone e non invece da cause secondarie, legate anche ad eventuali comportamenti dannosi come l'abuso di stupefacenti.

Controindicazioni

La pillola abortiva presenta anche delle controindicazioni, dunque vi saranno situazioni nelle quali non è possibile ricorrere a questa modalità. La prima riguarda un'eventuale allergia o ipersensibilità al principio attivo o agli eccipienti contenuti nella compressa. Altre situazioni che precludono l'assunzione della RU486 sono di tipo patologico, ovvero se soffri di:

  • Un'insufficienza surrenalica cronica
  • Un'asma severa e non trattata
  • Porfiria ereditaria, cioè una malattia rara che colpisce la pelle e il sistema nervoso
  • Alterazioni nella coagulazione del sangue
  • Assunzione di anticoagulanti
  • Assunzione di corticosteroidi per lunghi periodi

Meglio inoltre non farne uso se si sta già allattando o se si tratta di una gravidanza ectopica (ad esempio una gravidanza extrauterina). Infine, anche l'anticoncezionale di cui fai uso abituale potrebbe precludere il tuo accesso alla RU486: non è infatti possibile combinare pillola e spirale intrauterina.

Cosa succede dopo

La pillola abortiva comporta anche una serie di effetti collaterali, che si presentano solitamente dopo l'assunzione del misoprostolo, il secondo dei due farmaci che devi prendere.

Si comincia con i primi sanguinamenti vaginali, che dovresti notare dopo circa 48 ore che hai assunto la pillola, segno il farmaco sta facendo effetto. Avvertirai anche dei crampi, dovuti alle contrazioni dell'utero e all'espulsione del tessuto embrionale. Di solito le perdite di sangue durano dalle 2 settimane ai 20 giorni e a questo punto dovresti fare una visita ginecologica per verificare che il materiale embrionale sia stato espulso del tutto e che la procedura sia stata corretta.

In alcuni casi può sopraggiungere anche nausea, vomito, debolezza, mal di testa, vertigini e caldane temporanee. Va detto che una donna sperimenta spesso tutti questi sintomi anche durante il ciclo mestruale, quindi non è nulla che potrebbe spaventarti. Se però queste manifestazioni sono molto più intense rispetto a quelle che provi ogni mese, è bene che tu avverta subito il medico che ti sta seguendo.

Al di là dei sintomi fisici, potresti sperimentare alcuni disturbi psicologici come ansia e depressione. È quindi importante che in questo percorso tu non sia sola, ma venga accompagnata dal tuo partner, dalla tua famiglia o dalle persone che vuoi avere al tuo fianco. Inoltre, non aver paura di rivolgerti a uno specialista e poni tutte le domande che ti verranno in mente.

La fertilità

Non è mai stato dimostrato che l'assunzione della pillola abortiva possa provocare successivi problemi per la fertilità della donna. Potresti però andare incontro ad alcune conseguenze come l'aumento del rischio di sanguinamento uterino durante la prima fase della gravidanza o di basso peso del bambino alla nascita. Per la verità, si tratta di dati emersi da alcune ricerche e non di risultati definitivi, perciò la cosa migliore che puoi fare è sempre quella di chiedere un parere al ginecologo che ti segue.

Come richiederla

In Italia l'interruzione di gravidanza viene disciplinata dalla legge 194 del 1978. Secondo questo provvedimento, potrai decidere di abortire entro i primi 90 giorni di gestazione. Per calcolare questo periodo però non si utilizza la data del rapporto sessuale durante il quale è avvenuto il concepimento, ma quella delle ultime mestruazioni.

A questo punto potrai richiedere un certificato medico che ti permetta di accedere alle pratiche di interruzione e per ottenerlo potrai recarti a un consultorio, un ospedale o un ginecologo di tua scelta. Sempre per legge, dovrai lasciar passare altri sette giorni prima di poterti effettivamente presentare in ospedale per abortire. Questo tempo viene definito "di riflessione".

Una volta trascorso il periodo necessario, potrai accedere alla pratica e se sarai all'interno delle 9 settimane di gestazione, sarai libera di richiedere l'assunzione della pillola al posto dell'intervento, che non potrà avvenire a casa bensì in una delle strutture di cui ti ho già parlato. Naturalmente, se il medico accerterà che non vi siano controindicazioni o rischi per la tua salute. A differenza della pillola del giorno dopo, infatti, per la RU486 è fondamentale la ricetta del medico e la sua assunzione in una struttura apposita.

Se a richiedere l'aborto farmacologico tramite pillola abortiva sono delle ragazze minorenni, allora sarà necessario il consenso dei genitori o di chi ne esercita le funzioni legalmente.

Fonti| BPAS; Ministero della Salute; AIFA

(Modificato da Alessandro Bai il 22-2-22)

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