Pneumoconiosi è un termine che racchiude in sé diverse patologie. Tutte, come potrai immaginare dalla presenza di “pneumo”, colpiscono i polmoni. E hai ragione. Per la precisione, il problema deriva dall'inalazione prolungata di polveri che possono essere organiche o inorganiche. I sintomi principali sono difficoltà respiratoria e dolore al torace. Bisogna però aggiunge che si tratta di malattie che insorgono lentamente e delle quali è difficile accorgersi subito. Una diagnosi precoce però è importante perché il rischio concreto è quello di danni permanenti ai polmoni. Scopriamo con esattezza di cosa stiamo parlando.
Quando parliamo di pneumoconiosi ci riferiamo a un insieme di patologie polmonari che possono essere causate da una lunga esposizione a sostanze tossiche, che hai finito per inalare. Si tratta, come già ti accennavamo, di polveri, sia organiche che inorganiche, che danneggiano i polmoni.
Dal momento che ha tempi di insorgenza molto lunghi, di solito si manifesta dopo i 50 anni. Non colpisce un sesso in particolare: uomini e donne sono egualmente a rischio di svilupparla.
I sintomi della peneumoconiosi variano in base a quale delle diverse forme ti colpisce. Però, in generale, possiamo affermare che la sintomatologia principale prevede:
La causa della pneumoconiosi, come ti abbiamo detto, non è altro che la lunga esposizione e l’inalazione di sostanze tossiche o polveri che contengono silice, cromo, bario, grafite, carbone. Poi, se vogliamo entrare nello specifico possiamo dire che in base alla sostanza che si respira, la patologia prende un nome diverso. Ecco qualche esempio:
La diagnosi di pneumoconiosi parte dall'anamnesi. Le domande che ti porrà il tuo medico o uno pneumologo sono sicuramente il primo passo per capire se potresti soffrire questa patologia. Successivamente ti prescriverà esami istologici come biopsie di tessuto polmonare – che per la verità viene richiesta raramente – e la radiografia tradizionale del torace. Infine, potrebbe prescriverti una TAC del torace ad alta risoluzione.
Più che di cura per la pneumoconiosi è meglio parlare di terapia di supporto. Un aiuto considerevole potrebbe, ad esempio, venire dall’ossigenoterapia o dalla riabilitazione polmonare, che consiste in veri e propri esercizi continui e specifici. Spesso, ma non sempre, ti verranno che consigliati farmaci che dilatino le vie aeree e mucolitici.
Fonte| UniFe