La prevenzione delle malattie cardiache inizia a tavola e smettendo di fumare: le nuove linee guida ESC

Le malattie cardiovascolari sono strettamente legate allo stile di vita: cosa mangi, come lo mangi, fai sport o fumi? Sono tutte risposte fondamentali se vuoi prevenire il rischio. Le nuove linee guida ESC partono proprio dalla correzione delle abitudini che mettono in pericolo il tuo cuore e le tue arterie.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Valentina Rorato 8 Ottobre 2021
* ultima modifica il 08/10/2021

Lo stile di vita influenza la salute. Fino al 90% del rischio di infarto, ictus o arteriopatia periferica (PAD) può essere spiegato da fumo, cattive abitudini alimentari, mancanza di attività fisica, obesità addominale, ipertensione, aumento dei livelli di lipidi nel sangue, diabete, fattori psicosociali o alcol. Correggere lo stile di vita è la chiave fondamentale con cui sono state aggiornate le Linee guida ESC per la prevenzione delle malattie cardiovascolari nella pratica clinica. È un documento molto importante e complesso, sviluppato per supportare il lavoro degli operatori sanitari, che si occupano si curare i pazienti, ma anche per ridurre l’incidenza della malattia aterosclerotica cardiovascolare a livello di popolazione.

Nella nuova guida vengono fornite raccomandazioni per gli esperti, ma anche per gli adulti sani di tutte le età, nonché per i pazienti con malattie cardiovascolari o diabete accertati. Identificare chi trarrà maggior beneficio dai trattamenti preventivi, come ridurre la pressione sanguigna e le terapie ipolipemizzanti, è fondamentale in termini di prevenzione.

Nelle persone sane, ad esempio, l'approccio graduale inizia con raccomandazioni generiche uguali per tutti: smettere di fumare, adottare uno stile di vita sano e mantenere una pressione sanguigna sistolica inferiore a 160 mmHg. Le raccomandazioni vengono successivamente adattate in base al rischio di malattia cardiovascolare a 10 anni (calcolato da un operatore sanitario utilizzando i punteggi di rischio disponibili). Che cosa significa? Che ogni 10 anni si valuta la salute del paziente, il rischio e ovviamente quale può essere il modo per ridurlo, personalizzando il percorso.

Le decisioni individualizzate che utilizzano la stima del rischio e un approccio graduale alle terapie sono più complesse di un approccio universale, ma riflettono la diversità dei pazienti e delle caratteristiche dei pazienti nella pratica clinica quotidiana ed è essenziale per dare al paziente giusto il giusto trattamento", ha affermato il presidente della task force per le linee guida, il professor Frank Visseren del Centro medico universitario di Utrecht, nei Paesi Bassi.

Un altro capitolo importante è quello della comunicazione del rischio nel processo decisionale condiviso. Gli obiettivi sono che gli individui comprendano il proprio pericolo, come ridurlo con azioni preventive, i pro e i contro dell'intervento e le proprie priorità.  Smettere di fumare è potenzialmente la più efficace di tutte le misure preventive, con riduzioni sostanziali di infarti o decessi. I pazienti devono comprendere questa rinuncia come una priorità salva-vita. Ci sono anche altri fattori chiave, come la sedentarietà, la dieta, l’obesità addominale o i livelli di lipidi nel sangue.

Dieta e prevenzione

Le nuove linee guida si concentrano sulla malattia cardiovascolare aterosclerotica, che colpisce le arterie. Quando i vasi sono intasati da depositi di grasso, non possono più fornire abbastanza sangue al corpo. Questo processo è la causa principale di infarti, ictus e morte improvvisa. Il modo più importante per prevenire queste condizioni è adottare uno stile di vita sano per tutta la vita.

Per quanto riguarda la dieta, bisognerebbe eguire i principi della dieta mediterranea e ridurre i grassi saturi a meno del 10% dell’energia totale, sostituendoli isocaloricamente con PUFA (acido grasso polinsaturo), MUFA (acido grasso monoinsaturo) e in minor misura con carboidrati da cereali integrali. Bisogna ridurre il sodio (non più di 5 g/giorno per ogni fascia di età), mentre è consigliata l’assunzione di 30-45 g di fibre al giorno, preferibilmente sempre a partire da cereali integrali.

L’alimentazione dovrebbe comprendere 2 o 3 porzioni di frutta e di verdura al giorno, mentre la carne rossa dovrebbe essere ridotta a un consumo di 250-500 grammi la settimana. Il pesce è consigliato un paio di volte la settimana. E poi nella tua dieta non devono mancare 30 grammi al giorno di noci non salate.

Si possono bere alcolici? Sì, ma in quantità modeste: meno di 100 grammi a settimana di alcol.  E va scoraggiato il consumo di bevande zuccherate, come bibite e succhi di frutta.

Ha un ruolo molto importante anche l’attività fisica. E’ fondamentale svolgere almeno 150-300 minuti a settimana (in alternativa puoi anche fare 75-150 minuti di esercizio aerobico ad alta intensità durante la settimana), riducendo nettamente la sedentarietà.

Fonte | "2021 ESC Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice: Developed by the Task Force for cardiovascular disease prevention in clinical practice with representatives of the European Society of Cardiology and 12 medical societies With the special contribution of the European Association of Preventive Cardiology (EAPC)" pubblicate il 7 settembre 2021.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.