La scienza alza gli occhi e trova patogeni anche nel cielo: scoperti batteri e funghi a più di 3000 metri di altezza

Filtrando l’aria sopra il Giappone e raccogliendo le particelle al suo interno, un gruppo di ricercatori spagnoli ha trovato tracce di batteri e funghi lontani oltre 2mila chilometri dalla loro probabile sede di origine e, soprattutto, ancora vivi: dunque ancora capaci colpire l’uomo e innescare malattie o epidemie.
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Kevin Ben Alì Zinati 12 Settembre 2024
* ultima modifica il 12/09/2024

E se anche il cielo sopra di noi non fosse poi così sicuro? Se anche nell’aria vivessero popolazioni di microbi e patogeni capaci di spostarsi per migliaia di chilometri e innescare potenziali epidemie?

È uno scenario poco rassicurante del quale, tuttavia, la scienza sembra avere più di una prova.

Già sapevamo che alcuni tipi di patogeni possono essere trasportati dall’aria ma ora l’Institute for Global Health di Barcellona ha fatto un passo in più, trovando tracce di diversi tipi di funghi e batteri ad altitudini molto elevate, dove le condizioni sono davvero difficili ed estreme.

Pilotando un aereo Cessna all’interno di masse d’aria provenienti dalla Cina sul Mar del Giappone e, in particolare, da una regione dotata di molte grandi fattorie, allevamenti di bestiame e miniere a cielo aperto, un team di ricercatori si è spinto ad altitudini importanti – anche fino a 3mila metri – per fare analisi della troposfera.

Gli scienziati, in pratica, hanno sfruttato un’apertura sul lato dell’aereo per far defluire l’aria all’interno di un tubo collegato a un filtro capace di intrappolare le particelle presenti e sospese nell’aria.

Esaminando poi i campioni nel loro laboratorio, hanno scoperto la presenza di una vasta gamma di batteri e funghi vitali trasportati da masse d’aria provenienti anche da zone poste a più di 2mila chilometri di distanza.

Accanto ad alti livelli di afnio, un raro minerale probabilmente prodotti delle attività minerarie, i ricercatori hanno individuato anche spore fungine e batteri che si attaccavano a minuscoli granelli di polvere.

Il successivo sequenziamento del DNA ha poi confermato che si trattava di oltre 266 generi fungini e 305 batterici associati agli aerosol, alcuni dei quali potenzialmente patogeni per gli esseri umani, animali o piante.

Sono state trovare specie batteriche come l'Escherichia coli e diverse specie di Staphylococcus, nonché specie fungine di generi come Candida, Cladosporium e Malassezia, in grado di causare malattie nelle persone fragili e immunodepresse.

Ciò che ha ulteriormente sorpreso (e in una certa misura anche allarmato) i ricercatori, è il fatto che molti di questi patogeni erano vivi. Erano dunque capaci di diffondersi per lunghe distanze preservando la propria capacità di colpire l’uomo e innescare malattie o epidemie.

Coltivando alcuni dei campioni, inoltre, gli scienziati spagnoli hanno dimostrato che i batteri raccolti dall’aria rimanevano vitali e che alcuni erano resistenti agli antibiotici comunemente usati.

"I nostri risultati rivelano una ricca e senza precedenti diversità di microbi che vengono dispersi dalle correnti del vento a migliaia di chilometri di distanza dalle loro fonti da intensi tunnel di vento che si formano in alto nella troposfera – ha spiegato Xavier Rodó, ricercatore ICREA presso ISGlobal – Rappresentano un cambiamento di paradigma nella nostra comprensione di come la salute umana possa essere influenzata da patogeni che prosperano nell'ambiente, in particolare nell’aria".

Fonte | Barcelona Institute for Global Health

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