La scienza ha creato un sangue ingegnerizzato che permette trasfusioni tra gruppi sanguigni e specie diversi

Un team internazionale di scienziati ha messo a punto una tecnologia capace di coprire i globuli rossi con minuscoli rivestimenti in silicio permettendo loro di sfuggire al controllo del sistema immunitario alla ricerca di elementi di gruppi sanguigni differenti. Questo potrebbe aprire la strada a trasfusioni a prescindere dalle caratteristiche di ciascun sangue ma anche trapianti tra specie differenti.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 10 Settembre 2024
* ultima modifica il 11/09/2024

Avere a disposizione del sangue da poter utilizzare in qualsiasi momento, in qualunque circostanza e su qualunque paziente può fare davvero la differenza tra la vita e la morte.

Non pensare solo a quelle persone che, magari dopo un grave incidente o un intervento delicatissimo, hanno la necessità di ripopolare il proprio organismo con trasfusioni di sangue nuovo e contraddistinto da uno specifico gruppo sanguigno.

Pensa anche a tutti coloro che si apprestano a ricevere il trapianto di un organo. Un cuore, un fegato, un rene che dopo essere stato prelevato dal donatore e prima di essere impiantato nel corpo del ricevente ha bisogno di essere perfuso per restare “in vita” e in buona condizioni.

Ma vai ancora un po’ più in là con il pensiero. Pensa a David Bennett, Lawrence Faucette, Richard Slayman e a tutte quelle persone la cui unica speranza di sopravvivenza è ricorrere a uno xenotrapianto. Quindi al trapianto di un organo proveniente non da un essere umano bensì da un animale.

È chiaro, dunque, che avere a disposizione del sangue universale e utilizzabile praticamente sempre, anche tra specie diverse, può davvero rappresentare una rivoluzione. Soprattutto oggi che siamo di fonte a una carenza cronica e drammatica di sangue disponibile.

Se tieni a mente tutto questo contesto, ti sarà facile capire l’importanza e il peso della nuova tecnologia messa a punto da un gruppo internazionale di ricercatori guidati dalla South China University of Technology di Guangzhou.

Sulla rivista Pnas, gli scienziati hanno descritto infatti il primo sangue universale, capace di sfuggire all’azione del sistema immunitario e di essere dunque utilizzato in maniera sicura a prescindere dal gruppo sanguigno del paziente e, addirittura, anche dalla specie.

Ribattezzata SARNAS, la tecnologia prevede l’ingegnerizzazione dei globuli rossi attraverso minuscoli rivestimenti in silicio.

Questo esoscheletro di dimensioni infinitamente piccole avvolge gli antigeni presenti sulla superficie dei globuli rossi, sulle proteine, i glicolipidi e i carboidrati che distinguono i gruppi sanguigni rendendo il sangue invisibile al sistema immunitario e al suo controllo di elementi appartenenti a gruppi sanguigni differenti.

Questa tecnologia rende quindi il sangue universale: permette insomma di utilizzare in modo sicuro un gruppo sanguigno diverso da quello di partenza, incluso il sangue di un'altra specie.

Il team di ricercatori ha trasfuso con successo cellule di sangue umane “mimetizzate” e rivestite di silicone nell’organismo di alcuni topi osservano che le cellule mascherate si comportavano esattamente come globuli rossi “veri”.

La loro membrana restava intatta, fluttuavano efficacemente nel plasma sanguigno e soprattutto restavano in grado di trasportare l’ossigeno vitale dove serviva.

Le potenzialità di questo sangue dunque, universale sono innumerevoli. Può avere un ruolo importante, per esempio, nei processi di perfusione artificiale di organi di donatori per la crioconservazione prima dell'intervento di trapianto.

La tecnica di perfusione artificiale infatti prevede il pompaggio di una soluzione ossigenata attraverso gli organi dei donatori per imitare il flusso sanguigno naturale e mantenere vivo l’organo ma ancora oggi resistono delle complicazioni. Su tutti, la breve durata di conservazione dei globuli rossi e il conseguente spreco oltre all’incompatibilità del gruppo sanguigno tra donatore e ricevente.

Il sangue ingegnerizzato con la tecnologia SARNAS offre compatibilità universale. Nei testi, infatti, i suoi globuli rossi hanno funzionato esattamente come quelli normali.

Riuscire a creare un esoscheletro attorno ai globuli rossi capace di ovviare al problema del rigetto può diventare estremamente determinante anche per la trasfusione di sangue e organi tra specie diverse.

Un assist decisivo, dunque per la ricerca sugli xenotrapianti. E, più in generale, per la lotta alle carenze nell'afflusso di sangue.

Fonte | "Improving normothermic machine perfusion and blood transfusion through biocompatible blood silicification" pubblicato il 19 agosto 2024 sulla rivista Pnas

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.