La sindrome serotoninergica: quali farmaci la possono causare

La sindrome serotoninergica insorge quando si verifica un aumento della stimolazione della serotonina, un neurotrasmettitore già presente nel tuo organismo. da parte di una o più sostanze. Vediamo insieme di quali sostanze si parla.
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Dott. Albert Kasongo Medico vaccinologo
8 Dicembre 2020 * ultima modifica il 08/12/2020

La sindrome serotoninergica, anche detta sindrome da serotonina, è un insieme di sintomi che possono insorgere in seguito ad un aumento della stimolazione del Sistema Nervoso Centrale (SNC) e del Sistema Nervoso Periferico (SNP) da parte di questo neurotrasmettitore.

La serotonina è un neurotrasmettitore, per la precisione una triptammina, sintetizzato a livello del SNC e dell’apparato gastro-enterico e ha diverse funzioni fra cui regolare il tono dell’umore (nei soggetti depressi, infatti, vi sono bassi livelli di serotonina), il sonno, l’appetito e la motilità intestinale.

Questa condizione è secondaria a un aumento della stimolazione dei recettori della serotonina causato dall’interazione di 2 o più farmaci serotoninergici o dall’overdose di un singolo farmaco.

Sindrome serotoninergica

Le cause

Vi sono diversi farmaci che agiscono sul metabolismo della serotonina che, se assunti in dosi eccessive singolarmente o in combinazione con altri farmaci che abbiano la stessa funzione, possono determinare questa sindrome. Oltre a queste molecole vi sono anche droghe d’abuso come cocaina, ecstasy e amfetamine, il cui effetto determina un aumento del rilascio endogeno di serotonina. Vediamone alcuni:

  • Stimolanti del SNC: ecstasy (MDMA), cocaina, composti amfetamino-simili
  • Psichedelici: LSD
  • Antidepressivi: IMAO, SSRI, triciclici
  • Agonisti della serotonina: triptani (utilizzati nelle cefalee)
  • Precursori della serotonina: triptofano
  • Oppiacei: fentanil, ossicodone

Vi sono poi diversi altri farmaci coinvolti come quelli per il trattamento del Parkinson (L-Dopa), dell’epilessia, del disturbo bipolare e via dicendo.

I sintomi

I sintomi della sindrome serotoninergica possono essere raggruppati in una triade:

  1. Alterazioni dello stato mentale e comportamentale: ansia, irrequietezza, agitazione psicomotoria
  2. Alterazioni autonomiche: tachicardia, ipertensione, ipertermia, diarrea, brividi
  3. Alterazioni neuromuscolari: tremori, mioclono, ipertono o rigidità muscolare, iperreflessia

I sintomi di solito si manifestano entro le 24h dall’assunzione dei farmaci e si risolvono entro 24-48h a meno che i farmaci assunti non abbiano emivita più lunga.

La diagnosi

La diagnosi è clinica e si avvale di criteri diagnostici. Il più utilizzato è il criterio di Hunter in cui è richiesto che il paziente abbia assunto 1 o più  farmaci serotoninergici e presenti almeno una delle seguenti manifestazioni:

  • ipertono muscolare
  • clono spontaneo
  • clono oculare + agitazione o sudorazione
  • clono inducibile + agitazione o sudorazione
  • clono oculare o inducibile + ipertono e temperatura >38°
  • tremore + iperreflessia

La cura

Il trattamento si avvale della sospensione dei farmaci serotoninergici a cui si può associare una terapia di supporto che aiuta a controllare l’agitazione e le alterazioni conseguenti alla sindrome. Possono essere anche somministrati antagonisti della serotonina come la ciproeptadina, soprattutto in fase iniziale.

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, ha maturato esperienza in numerosi ambiti collaborando con diverse altro…
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