La trombosi: sai come riconoscere se un coagulo di sangue rischia di bloccarti una vena o un’arteria?

Come suggerisce il nome, si tratta di una patologia legata alla presenza di un trombo all’interno del tuo sistema cardiocircolatorio. Un trombo è un coagulo solido composto da globuli rossi, bianchi e piastrine che rischia di ostruire il normale flusso di sangue verso un determinato organo, compromettendone la funzionalità.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 16 Marzo 2021
* ultima modifica il 22/03/2024

Nel vasto mondo delle patologie cardiovascolari, la trombosi è una delle più diffuse e, allo stesso tempo, una di quelle di cui siamo meno consapevoli. Come puoi capire dal nome, è strettamente legata alla presenza nelle tue arterie o nei tuoi vasi sanguigni di un trombo, ovvero un coagulo di sangue che può ostruire il passaggio al resto del flusso. Non è facile, perché il più delle volte si sviluppa silenziosa e in modo asintomatico ma se colta precocemente, la trombosi può essere trattata efficacemente senza che comprometta in modo grave, o fatale, il tuo organismo.

Cos’è

La trombosi è la conseguenza della formazione di un trombo, ovvero un coagulo di sangue solido e costituito quindi da globuli bianchi, rossi e piastrine.

Può svilupparsi all’interno di un vaso sanguigno o di un’arteria ostacolando così la circolazione del sangue e causando la morte, la cosiddetta necrosi ischemica, dell’organo a cui era diretto il sangue.

A volte può succedere che il trombo si rompa, frammentandosi in elementi ancora più piccoli che vengono chiamati emboli. Questi, viaggiando a loro volta all’intento del sistema circolatorio, possono invadere direttamente gli organi del tuo corpo, ostacolandone direttamente il funzionamento.

Tipi di trombosi

A seconda del tipo di vaso coinvolto dal trombo, puoi distinguere sostanzialmente due diversi tipi di trombosi: la trombosi venosa e trombosi arteriosa.

La trombosi venosa si verifica quando un coagulo di sangue ostruisce uno o più vasi sanguigni e questa a sua volta si divide in:

  • Trombosi venosa superficiale: quando i coaguli si sviluppano in un vena superficiale, generalmente delle braccia o delle gambe
  • Trombosi venosa profonda: quando il trombo è all’interno delle vene profonde, in genere delle gambe ed è un problema tipico di chi passa tanto tempo seduto.

Se invece il trombo si forma all’interno di un vaso arterioso, responsabile del trasporto di sangue ossigenato ai tessuti, puoi parlare invece di una trombosi arteriosa. In questo caso, come ti spiegherò più avanti, insorge un’ischemia per cui, in sostanza, le cellule rimaste senza ossigeno si avviano rapidamente alla morte.

Cause

Ripercorrendo a ritroso la catena degli eventi, puoi individuare diverse cause che possono originare una trombosi.

Il primo su cui mi soffermo sono i danni endoteliali. Forse sai che l'endotelio è il tessuto di rivestimento interno dei vasi sanguigni, funziona come una barriera ma ha anche il compito di regolare la coagulazione del sangue: tutte funzioni necessarie al corretto funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio. Ci sono però delle situazioni che possono danneggiare l’endotelio:

  • Lesioni fisiche
  • Ipertensione
  • Turbolenza del flusso sanguigno

La conseguente disfunzione endoteliale porterebbe a una minore attività antitrombotica.

Come ti ho accennato sopra, anche la coagulazione del sangue ha un ruolo importante nella formazione dei trombi. Si tratta di un processo fondamentale e che deve sempre funzionare al meglio. Anomalie nel flusso sanguigno, se dunque è rallentato (stasi) oppure se è caratterizzato da un moto turbolento e caotico, aumentano il rischio che si formi un trombo.

Se ripensi alla classificazione che ti ho fatto poco sopra, posso dirti che la trombosi arteriosa tendenzialmente nasce da una lesione e per questo, tra i fattori di rischio puoi comprendere l’aterosclerosi, l’ipercolesterolemia, l’ipertensione, il fumo e l’obesità.

La trombosi venosa, invece, nella maggior parte dei casi è legata a fattori di rischio acquisiti come:

  • l’immobilità per trauma
  • patologie già esistenti
  • un intervento chirurgico
  • tumore
  • vene varicose 
  • ipercoagulabilità
  • stasi venosa
  • malattie infettive
  • età avanzata
  • gravidanza e parto 

Sintomi

La trombosi a volte può sopraggiungere in maniera silenziosa e asintomatica e viene individuata solo quando si sono già manifestate le conseguenze più gravi, altre volte, invece, presenta sintomi abbastanza specifici che possono aiutarti a riconoscerne la presenza.

Generalmente i trombi si formano negli arti superiori e inferiori, con una preferenza per le gambe. In questo senso, uno dei primi campanelli d’allarme è l’aumento di volume dell’arto oltre alla sensazione di calore, l’intorpidimento e poi anche l’arrossamento della zona.

Possono sopraggiungere anche dispnea, quindi difficoltà nel respirare anche a riposo, alterazioni del ritmo cardiaco e anche tosse con tracce di sangue oltre a un diffuso dolore nella zona del torace.

Conseguenze

Le conseguenze della trombosi dipendono da percorso che “sceglie” di intraprendere il trombo e dal destino che si costruisce. Potrebbe per esempio sciogliersi e non causare problemi ma, all’opposto, potrebbe ingrandirsi o rompersi rischiando di compromettere la tua salute

Trombosi venosa

Nel caso della trombosi venosa, il blocco del flusso sanguigno o il trasporto di frammenti più piccoli del coagulo, i famosi emboli, fino al cuore li spingerebbe poi nelle arterie dei polmoni causando l’embolia polmonare.

È la complicanza più grave e temuta della trombosi arteriosa e solitamente è preceduta da sintomi come affanno, respirazione veloce, dolore alla zona del torace e aumento della frequenza cardiaca.

Un’altra possibile conseguenza della trombosi venosa, che tendenzialmente si verifica a distanza di mesi (perché il trombo non si è sciolto nonostante le terapie) o quando la patologia non viene trattata adeguatamente, è la cosiddetta sindrome post-trombotica.

Trombosi arteriosa 

I trombi nelle arterie bloccano poi il trasporto dell’ossigeno alle cellule che, così, incontrano la morte. La conseguenza di queste ischemie sono l’infarto del miocardio, se le cellule colpite sono quelle del cuore, l’ictus cerebrale, l’ischemia retinica se, invece, sono coinvolte le cellule dell’occhio e così via per tutti gli altri organi eventualmente interessati dal trombo.

Cura e prevenzione 

Per trattare la trombosi l’approccio è quello farmacologico, con l’utilizzo dunque di farmaci antiaggreganti in grado di inibire la coagulazione del sangue, rendendolo così più fluido ed evitare quindi la formazione dei trombi.

Accanto al trattamento, tuttavia, è fondamentale la prevenzione. Che, come puoi immaginare, dipende molto dallo stile di vita: l’attività fisica aiuta a ridurre sovrappeso, obesità e sedentarietà, che sono importanti fattori di rischio.

In più, le donne che dovessero avere una predisposizione genetica alla trombosi venosa, dovrebbero evitare di utilizzare estroprogestinici a scopo anticoncezionale o sostitutivo dopo la menopausa, oppure utilizzarli solo dopo il via libera di uno specialista in emostasi e trombosi.

Fonti | Humanitas; Ospedale Niguarda

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.