La tua casa è piena di germi e batteri: ecco dove si accumulano e cosa puoi fare per liberartene

In casa tua nascono e crescono tantissime sostanze che, se lasciate proliferare, potrebbero causare notevoli problemi di salute. Si trovano soprattutto nel frigo, in bagno, nel condizionatore dell’aria, ma crescono anche in grande numero in lenzuola e asciugamani. Come puoi evitarli? Lo abbiamo chiesto all’esperto Giuseppe Lassandro.
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Sara Del Dot 30 Ottobre 2019
* ultima modifica il 09/02/2024

Germi, batteri, funghi e virus proliferano senza sosta all’interno delle nostre mura domestiche. Non li vediamo, non li sentiamo, eppure li assimiliamo attraverso l’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, i tessuti su cui dormiamo e con cui ci asciughiamo. Ti chiedi mai ogni quanto dovresti cambiare gli asciugamani che tieni in bagno, oppure ogni quanto sarebbe opportuno lavare le lenzuola? Ti viene mai in mente di cambiare il filtro del condizionatore o di chiudere la tavoletta prima di tirare lo sciacquone in bagno? Bene, per ridurre la quantità di sostanze potenzialmente nocive con cui ti trovi a convivere, sono tante le piccole accortezze che puoi adottare. Per capirci qualcosa in più, abbiamo intervistato il professor Giuseppe Lassandro, docente di Microbiologia Applicata e membro del team di microbiologiaitalia.it, che ci ha raccontato quali sono i luoghi in cui maggiormente si nascondono queste insidiose sostanze e cosa possiamo fare per vivere in un ambiente più salubre.

Professore, quali sono le sostanze nocive che più si accumulano nelle nostre case?

Dal punto di vista biologico, le sostanze che possono rappresentare un rischio igienico-sanitario all’interno delle mura domestiche sono di quattro tipi: si tratta di batteri, funghi, virus e parassiti come gli acari, che appartengono alla categoria degli insetti.

Da dove provengono queste sostanze?

Le fonti delle sostanze nocive sono classificate in animate, quindi viventi, e inanimate. Quelle animate sono gli animali, le piante e soprattutto gli esseri umani. Siamo noi infatti a rappresentare la principale sorgente di rischio biologico, portando in giro costantemente un’enorme quantità di micro organismi. Tra le fonti inanimante troviamo invece aria, acqua, polvere, alimenti, arredi, impianti di condizionamento dell’aria e indumenti.

Dove si accumulano maggiormente all’interno delle nostre case?

Il primo luogo in cui queste sostanze si accumulano è il frigorifero. All’interno degli alimenti che vi riponiamo, infatti, ci può essere di tutto a livello di batteri. Una flora batterica apparentemente innocua presente su un qualunque alimento, se dovesse diventare eccessiva potrebbe provocare diverse patologie una volta che l’alimento viene ingerito. D’altra parte esistono anche batteri che sono patogeni a prescindere, come ad esempio le salmonelle o altri agenti che sono sempre tossici. L’alimento infetto può diventare non solo fonte di infezione diretta, quando ingerito, ma anche di contaminazione indiretta, che avviene quando  viene a contatto con una superficie del frigorifero o di un contenitore, contaminandolo a sua volta e rendendolo fonte di infezione.

Anche gli impianti di condizionamento dell’aria rappresentano una fonte di pericolo, ad esempio per quanto riguarda lo sviluppo al loro interno del batterio della legionella, decisamente sottostimato, che solitamente si sviluppa nelle condutture e nelle tubazioni e può poi essere immesso in aria attraverso il condizionatore o gli impianti di riscaldamento e raffreddamento dell’acqua. È quindi molto importante sostituire spesso i filtri e seguire la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutto l’impianto. La legionella può svilupparsi anche in tutti i luoghi in cui sono presenti acque di ristagno, come ad esempio i serbatoi. Infine, tra i posti in cui si accumula la maggior parte dei germi “domestici” non può mancare naturalmente il bagno. La toilette è infatti un luogo fortemente a rischio, soprattutto per quanto riguarda la secrezione di feci e urine, che possono contenere agenti patogeni che vengono diffusi nell’ambiente durante l’escrezione. Un accorgimento che si può utilizzare in questi casi può essere abbassare la tavoletta prima di scaricare, pulire frequentemente i sanitari con la candeggina, che è un’ottimo disinfettante in grado di danneggiare il DNA dei micro organismi impedendone sopravvivenza e riproduzione.

Quali sono i consigli per evitare l’accumulo eccessivo di sostanze nocive?

Un fattore molto importante da controllare e monitorare per abbassare il rischio di proliferazione è sicuramente l’umidità, il cui eccesso favorisce la crescita di muffe, funghi e batteri. Un’atmosfera umida in un luogo chiuso crea un ambiente poco salubre ed è quindi importante arieggiare, cambiare aria quotidianamente, se possibile anche con l’aiuto di un de-umidificatore, perché l’aria pulita e ossigenata è fondamentale. Un altro aspetto da non sottovalutare è la polverosità. La polvere è un pericolo di per sé, perché contiene tanti acari ed è un veicolo di micro organismi o scaglie di origine biologica che possono causare allergie. Quindi bisogna tenere puliti i punti strategici di accumulo come mobili e tappeti. Infine, è importante anche tenere i propri animali domestici puliti, in buona salute e vaccinati, evitando di farli dormire sul letto, farli salire sul tavolo o farsi leccare, e anche evitando l’acquisto di animali esotici che possono portare malattie di difficile identificazione.

E cosa si può dire di oggetti specifici come gli asciugamani e le lenzuola?

Partiamo dal presupposto che la cosa migliore sarebbe usare solo asciugamani monouso, perché spesso, anche se ci siamo lavati bene, gli asciugamani entrano in contatto con micro organismi del nostro corpo che vi si depositano rendendoli fonte di pericolo a prescindere. Un pericolo decisamente basso se non sono stati utilizzati per troppo tempo. La cosa più importante da monitorare è che dopo l’utilizzo si asciughino completamente e rapidamente, perché lasciare gli asciugamani umidi favorisce in maniera esponenziale lo sviluppo di micro organismi, colonie batteriche, fungine.. l’asciugatura invece rallenta molto la crescita di queste sostanze.

Per quanto riguarda le lenzuola, funghi e batteri vi si sviluppano rapidamente perché portati da noi. Questi organismi vi si depositano e crescono tranquillamente grazie alle varie sostanze che noi rilasciamo come ad esempio sudore, sali minerali e parti di pelle. Insomma, un mix che rappresenta un ottimo terreno di coltura per i micro organismi che proliferano a discapito nostro.

Ogni quanto andrebbero cambiati e lavati quindi?

L’ideale sarebbe cambiare gli asciugamani dopo tre utilizzi, o comunque quando si comincia a sentire un odore sgradevole, chiaro indicatore della crescita di popolazioni di microbi. Per quanto riguarda le lenzuola, invece, è scientificamente provato che andrebbero cambiate ogni sette giorni, soprattutto nei mesi estivi, perché oltre questa soglia la carica microbica diventa eccessiva e può creare problemi di salute. Se però si dorme in pigiama, evitando un contatto diretto con le lenzuola, si può arrivare anche a 10-12 giorni.

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