La varicella negli adulti: sintomi, rischi e vaccino

La varicella è una malattia esantematica estremamente contagiosa, provocata dal virus Zoster. Di solito colpisce i bambini in forma benigna, ma se non sei immunizzato o vaccinato puoi ammalarti anche da adulto e avere qualche complicanza in più. Scopri tutto su questa fastidiosa infezione e su come fare a prevenirla.
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Paola Perria 20 Ottobre 2018
* ultima modifica il 08/10/2020

La varicella è una malattia infettiva definita esantematica, perché il sintomo principale è rappresentato dalla tipica eruzione cutanea pruriginosa che compare su tutto il corpo. Chi ha passato questa infezione virale da bambino – dato che è molto più comune essere contagiati nella prima infanzia, magari all’asilo o a scuola – probabilmente si ricorda ancora il fastidio provocato alle pustoline arrossate e la difficoltà di resistere al violento desiderio di grattarsi furiosamente. A provocare la varicella è un virus della grande famiglia degli herpes virus, in questo caso lo Zoster (VZV), estremamente contagioso, che però fornisce un’immunità permanente.

I sintomi

Le vescicole della varicella

Come vedremo, la varicella si può prevenire grazie alla vaccinazione, indicata per i bambini e per gli adulti che non abbiano contratto il virus da piccoli. Ma può darsi che tu non sappia, o non ricordi, se tra le malattie dell’infanzia da te contratte e felicemente superate, ci sia anche la varicella. Per tale ragione può essere utile avere un’idea di come questa infezione si manifesta nell’età adulta, e come puoi curarla al meglio. La cattiva notizia, te lo dico subito, è che sebbene i sintomi della varicella nell’adulto siano sovrapponibili a quelli del bambino, sono però molto più severi. E includono:

  • Sintomi simil-influenzali con febbre, debolezza e malessere generale, mal di testa, dolori articolari e muscolari, perdita dell’appetito che compaiono un paio di giorni circa prima dell’eruzione cutanea
  • Macchioline rosse che spuntano soprattutto sul viso e sul torace, ma che possono estendersi a tutto il corpo e che si “trasformano” in vescicolette pruriginose piene di liquido sieroso infetto. Si possono contare fino a 300-500 vescicole…
  • Le vescicole trasudano, provocando dolore, ma poi si seccano, fanno la crosta e infine cadono, segno che la guarigione è vicina

Quanto dura tutto il processo? Nell’adulto l’esantema tende a riassorbirsi nel giro di una settimana, nel senso che dopo sette giorni circa non spuntano nuove vescicole, ma occorre ancora un’altra settimana affinché le crosticine si stacchino e tu smetta di essere contagioso. Quindi, tra una cosa e l’altra metti in conto una ventina di giorni in tutto, per una varicella priva di complicazioni.

Le cure

Non ci sono cure specifiche per la varicella, come spesso accade in caso di malattie virali. Il tuo medico può prescriverti dei farmaci sintomatici per “alleggerire” i disturbi principali, per far calare la febbre e alleviarti il prurito, ma in linea di massima dovrai armarti di pazienza e attendere che il tuo sistema immunitario debelli da solo il germe. Sebbene il virus della varicella, anche una volta “neutralizzato”, rimane latente nell’organismo nascondendosi per lo più nei gangli nervosi e può tornare attivo in particolari stati di debilitazione psicofisica e di stress.

Hai presente il Fuoco di Sant’Antonio, quella dolorosa infezione che provoca una dolorosissima eruzione cutanea nella zona del torace? Ebbene, è proprio provocata dal virus Zoster della varicella e colpisce chi abbia passato la malattia in una fase della sua vita. Tornando ai rimedi sintomatici per la varicella acuta, si contano:

  • Pomate e gel ad uso topico per lenire il prurito provocato dalle vescicole e prevenire le antiestetiche cicatrici, come la lozione alla calamina e polvere da bagno all’avena colloidale
  • Gel e pomate antivirali (acyclovir) da applicare soprattutto sulle lesioni a rischio di infezione o che si formano in zone delicate, come ad esempio le palpebre
  • Antipiretici per abbassare la temperatura del corpo se la febbre sale oltre i 38° e mezzo

Le possibili complicanze

Come ti ho anticipato, purtroppo nell’adulto la varicella può creare qualche problema in più rispetto alla “versione” per bambini. Sei più a rischio di complicanze se hai già un sistema immunitario indebolito o se fai cure oncologiche, o se assumi farmaci immusoppressori perché soffri di malattie autoimmuni come il lupus, la psoriasi, il diabete mellito o l’artrite reumatoide o sei hai subito un trapianto.

Sei a rischio anche se sei una donna incinta e non sei vaccinata o non hai avuto la varicella da bambina. A quali complicanze puoi – ma naturalmente si tratta di casi rari ed eccezionali – andare incontro? Vediamo una panoramica:

  • Sovrainfezioni batteriche a carico della pelle o dei tessuti sottocutanei o delle ossa
  • Setticemia
  • Emorragie, episodi di sanguinamenti
  • Grave disidratazione
  • Encefalite (infiammazione del cervello)
  • Polmonite
  • Sindrome da shock tossico

In tutti questi casi è indispensabile il pronto ricovero ospedaliero onde evitare conseguenze drammatiche. In generale se stai davvero molto male, le vescicole iniziano a suppurare o a sanguinare, la febbre sale fino a 40° C e oltre, sei soggetto a convulsioni e/o perdita di coscienza, significa che il tuo corpo sta subendo dei gravi danni dall’infezione e che hai immediato bisogno di soccorso medico specializzato.

La varicella in gravidanza

Come ti anticipavo, sarebbe meglio evitare di ammalarsi di varicella proprio in gravidanza, ma considera che se non sei immunizzata – naturalmente per aver passato la malattia da bambina o attraverso la vaccinazione – sei anche più a rischio di contagio proprio quando sei incinta. Il problema è che il virus può superare la barriera placentare e infettare il nascituro. Tra le complicazioni a cui tu e il tuo feto potreste andare incontro, purtroppo, ti devo indicare:

  • Polmonite
  • Parto prematuro e basso peso alla nascita, con le conseguenze che questa condizione comporta sul neonato
  • Deficit cerebrali o anomalie agli arti nel neonato
  • Infezioni permanenti

Cosa puoi fare? Prevenire tutto questo e vaccinandoti prima di programmare la gravidanza se sai di non aver mai contratto la varicella ed evitando di restare incinta nel primo mese dopo l’immunizzazione. A proposito di prevenzione e di vaccini…

Prevenzione e vaccino

Per prevenire la varicella, soprattutto se sei adulto e non sei vaccinato o non vuoi diventare veicolo di contagio per soggetti a rischio, devi seguire delle misure di buon senso tra cui:

  • Evitare il contatto con persone malate o potenzialmente contagiose (ad esempio bambini), e comunque non permanere in ambienti ove siano presenti persone con la varicella per più di 15 minuti
  • Lavarti spesso le mani
  • Non toccare direttamente le vescicole della varicella in chi ne sia colpito. Se, ad esempio, devi medicare un bambino, usa i guanti in lattice
  • Lava tutto ciò che sia entrato in contatto con una persona ammalata (indumenti, lenzuola, oggetti, posate, ecc.) a più di 60° C e/o disinfetta tutto

Ma la prevenzione migliore resta, come anticipato, il vaccino. Fallo senza preoccuparti, soprattutto per proteggere le persone più a rischio che non possono vaccinarsi a loro volta, come ad esempio chi abbia contratto il virus dell’HIV, chi faccia cure con immunosoppressori o si stia sottoponendo a chemioterapia. E quindi, come devi comportarti?

Ecco le indicazioni del Ministero della Salute. La vaccinazione si effettua in due tempi, ovvero in due dosi a distanza di almeno 4 settimane l’una dall’altra. Contengono virus attenuati che ti immunizzeranno contro le varie forme di varicella all’80% e al 90% da quelle con complicanze. Hai, quindi, un 10-20% di probabilità di essere comunque contagiato, se verrai a contatto con persone infette, ma anche in questo caso i tuoi sintomi sarebbero molto attenuati. Il vaccino contro la varicella è consigliato a tutti gli adulti che non abbiano contratto la malattia nell’infanzia e nell’adolescenza (ovvero quando la malattia si presenta nelle sue forme più benigne), e che abbiano meno di 40 anni, e alle donne non immunizzate che abbiano in programma una gravidanza. Tutto chiaro?

Fonte| Ministero della Salute

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