L’acufene (o fischio nelle orecchie), quel suono che percepisci solo tu

Percepito come un ronzio, un fruscio, un sibilo in realtà è un suono come qualsiasi altro. Eppure c’è una sua tipologia che non è possibile sentire dall’esterno, ma riesce solo chi ne è affetto. Ecco perché l’acufene può essere anche soggettivo, ed ecco perché è un disturbo che non sempre è facile da diagnosticare.
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Valentina Danesi 17 Luglio 2020
* ultima modifica il 29/03/2024

A volte ti sembra di non percepire bene i suoni o, viceversa, di sentire sempre rumori e ronzii di sottofondo. Ma soprattutto, questi rumori li percepisci solo tu. L'acufene potrebbe essere la causa.

Cos’è?

L’acufene è un disturbo che impedisce una chiara percezione dei suoni, che non sono legati a stimoli provenienti dall’esterno, come ronzii, fischi, sibili o fruscii. È una problematica che può essere oggettiva o, più spesso, soggettiva.

Acufene oggettivo e soggettivo

Che differenza c’è tra l’acufene oggettivo e soggettivo? La forma cosiddetta oggettiva è percepibile anche dall’esterno grazie all’appoggio di un particolare strumento, chiamato fonendoscopio, sull’orecchio. In questo caso sono rumori di origine vascolare, muscolare, trasmessi per via ossea e capaci di stimolare il recettore cocleare. In sostanza, sono concretamente “tracciabili”. Se ne sei affetto non li senti solo tu. L’acufene soggettivo, invece, può essere percepito solo da chi ne soffre e può essere a sua volta diviso in:

  • non pulsante
  • pulsante (con rumore ritmico, di norma in sincronia con il battito cardiaco)

Non si può dimenticare chi fatica a riposare e dormire a causa dell’acufene notturno, in questo caso i rumori che normalmente percepiresti durante il giorno se soffrissi di acufene li sentiresti ancora più fastidiosi nel silenzio della notte. In ultimo, c’è un’altra tipologia di acufene, una sorta di sottocategoria, chiamata acufene cervicale (è un acufene di tipo oggettivo), proprio perché l’insorgenza di rumori è legata al sopraggiungere del dolore alla cervicale. In questo caso, uno dei problemi potrebbe essere la postura scorretta è quindi consigliato preferire posizioni che non affatichino la zona del collo e fare ginnastica riabilitativa mirata.

Le cause

Nonostante sia una patologia dell’orecchio, l'acufene può essere causato anche da patologie cardiovascolari e sistemiche e da effetti secondari dei farmaci. Tuttavia, è di solito associato a lesioni nervose del canale acustico che causano una scarica anomala di neuroni sensoriali uditivi. Non dimenticare che anche lo stress, come spesso accade, gioca un ruolo nella comparsa di malattia tra cui anche l’acufene. La vita di ogni giorno obbliga a ritmi a dir poco caotici e innesca livelli di ansia cosi elevati che aumentano anche le probabilità di ripercussioni a carico dell’apparato uditivo. All'origine del fenomeno vi sono traumi di natura psicologica ad elevata componente stressante, ma è anche vero che gli acufeni stessi spesso vanno ad incrementare l’ansia nei soggetti interessati, instaurando un circolo vizioso. È quindi in questo caso molto importante cercare di regolamentare il proprio stile di vita.

I sintomi 

Quali sintomi ha chi soffre di acufene? L’orecchio recepisce, o sente, una varietà di suoni come ronzio, tintinnio, stridore, fischi, fruscio, soffi, sibili e talvolta suoni pulsanti. La percezione può essere costante o intermittente, debole o molto forte. Quindi, se ne soffri sentirai spesso dei rumori che non sembrano essere percepiti da chi ti circonda. Il fastidio causato dall’acufene può a sua volta provocare altri sintomi come mal di testa, ansia, disturbi del sonno e della concentrazione.

La diagnosi 

Per approfondire e verificare se si è affetti o meno da acufene l’iter diagnostico può prevedere:

  • raccolta della storia medica e personale del paziente
  • valutazione delle caratteristiche dell’acufene.
  • esame del condotto uditivo esterno e della membrana timpanica e la valutazione delle fosse nasali, della bocca e dell’articolazione temporo-mandibolare
  • esecuzione di test audiometrici in modo tale da distinguere tra acufeni da causa uditiva e acufeni di altra origine.

Normalmente gli esami che ti abbiamo elencato permettono di formulare una corretta diagnosi, in alcuni casi però possono essere necessarie ulteriori indagini (come la Tac, la risonanza magnetica, l’eco-colordoppler) o valutazioni da parte di altri specialisti come neurologi o cardiologi.

La cura

Quale cura per contrastare l’acufene? Non ce n’è una universale. Nei casi in cui si riesce a individuare una possibile causa, è necessario intervenire su quella. Per esempio, se l’acufene è legato a deficit uditivi si ricorre a protesi acustiche o all’impianto cocleare; nel caso in cui l’acufene sia riconducibile ad una patologia neurologica, come la sindrome di Meniére, si preferisce invece una cura a base di farmaci. Se invece il problema è causato da un corpo estraneo presente nel canale uditivo, si può pensare ad un operazione chirurgica. Tuttavia, anche lo stile di vita può incidere sul problema e aiutarti a tenerlo sotto controllo. Vuoi un consiglio? Mangiare sano e fai molta attività fisica. A questo aggiungiamo:

  • eliminare alcolici, fumo di sigaretta e caffeina
  • prendere integratori di magnesio, e ridurre il glutammato, in modo tale da aiutare il rilassamento delle cellule acustiche
  • assumere melatonina per migliorare il sonno
  • potrebbe infine aiutarti anche il Ginko Biloba che favorisce la fluidificazione del sangue e quindi il miglioramento dello stimolo uditivo

Fonte| Humanitas

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