La lattoferrina funziona davvero contro il Covid-19? Cosa sappiamo della proteina che si può assumere come integratore

Si è dibattuto molto negli ultimi mesi di un possibile utilizzo della lattoferrina nella terapia per contrastare il Covid-19. Tra gli inviti alla cautela da parte degli esperti, diversi studi hanno analizzato il ruolo e la funzione di questa proteina presente nel latte materno. I risultati sono promettenti e suggeriscono che la lattoferrina potrebbe aiutare, ma senza sostituire i farmaci.
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Alessandro Bai 24 Marzo 2021
* ultima modifica il 26/03/2021

La lattoferrina può essere utile, in combinazione con i farmaci, per contrastare il Covid-19? Secondo un nuovo studio italiano pubblicato sulla rivista Frontiers in Pharmacology la risposta sarebbe affermativa, come dimostrato dai risultati ottenuti in seguito agli studi in vitro e al trial clinico condotto su pazienti asintomatici e paucisintomatici (cioè con sintomi lievi) affetti da Covid-19. Tra gli autori principali del lavoro c'è Elena Campione, ordinaria di dermatologia all’università di Tor Vergata che aveva già condotto uno studio piuttosto dibattuto pubblicato nel giugno 2020, i cui risultati preliminari suggerivano che la lattoferrina potesse agire da barriera naturale in grado di proteggere la mucosa respiratoria e intestinale dall'infiammazione provocata dal SARS-CoV-2.

Integratori di lattoferrina: sono efficaci contro il Covid-19?

Intervistata dal Fatto Quotidiano a proposito dei risultati del suo studio più recente, Elena Campione ha voluto precisare prima di tutto che, pur essendo riconosciuta da Efsa (European Food Safety Authority) e Fda (Food and Drug Administration) in quanto integratore alimentare privo di effetti avversi, la lattoferrina non è da considerare un medicinale e come tale non è in grado di sostituire alcun farmaco.

Tuttavia, la già documentata azione antinfiammatoria e immunoregolatoria di questa proteina, presente naturalmente nel latte materno, servirebbe a contrastare l'infezione virale scatenata dal Covid-19. In che modo? La  lattoferrina è in grado di sequestrare il ferro libero nelle cellule, una condizione che è associata ad un'infiammazione e che solitamente favorisce la replicazione del virus. In questa situazione, dunque, assumere la lattoferrina aiuterebbe a sottrarre il ferro dalle cellule e ad inibire le prime fasi dell'infezione, grazie anche alla sua capacità di legarsi alla proteina spike del coronavirus, impedendo così a quest'ultimo di entrare nelle cellule umane.

La conferma di tutti questi dati, ottenuta grazie al lavoro del gruppo guidato da Piera Valenti (ordinario di Microbiologia all’università La Sapienza di Roma), ha reso possibile il trial clinico condotto su pazienti positivi all'infezione da SARS-CoV-2 che erano asintomatici o paucisintomatici. Con la somministrazione di un grammo di lattoferrina al giorno dall'inizio della malattia, queste persone hanno mostrato una graduale remissione dei sintomi da Covid-19, oltre a una riduzione del periodo di positività, che mediamente non superava i 14 giorni.

Le autrici hanno specificato inoltre che i risultati dello studio sono stati ottenuti utilizzando lattoferrina pura (e non mischiata ad altre componenti), che dovrebbe essere contenuta in eventuali integratori da utilizzare contro il Covid-19, ma soltanto insieme "alla terapia classica suggerita dalle linee guida".

Fonte| "Lactoferrin as potential supplementary nutraceutical agent in COVID-19 patients: in vitro and in vivo preliminary evidences" pubblicato su Frontiers in Pharmacology l'8 marzo 2021

Lattoferrina e Covid-19: i precedenti aggiornamenti

(Scritto da Sara Del Dot il 30 ottobre 2020)

Negli ultimi giorni si è tornati a parlare della lattoferrina, una proteina che potrebbe rappresentare un’arma importante in chiave di prevenzione e di cura dell’infezione da Sars-Cov-2. Naturalmente non si può parlare di cura né della soluzione del problema, cosa per cui la stessa ricercatrice che ha condotto lo studio, la dottoressa Elena Campione ordinaria di dermatologia all’università di Tor Vergata, ha sottolineato che è necessario il vaccino. E i risultati sono ancora preliminari, seppur promettenti.

Ma cosa sappiamo fino ad ora di questa lattoferrina, come agisce e in che modo pare aiutare a renderci più forti sia prima che dopo il virus?

In un'intervista al quotidiano La Repubblica, la ricercatrice Elena Campione ha spiegato che il punto di inizio della sperimentazione è partita dai bambini, che sembravano molto meno vulnerabili al virus rispetto agli anziani. Nei primi mesi di vita, avendo come unica protezione il latte materno, evidentemente ricevono beneficio da qualcosa che vi si trova in discreta quantità. Consapevoli che il virus si alimenta grazie al ferro contenuto nell’organismo, e sapendo che la lattoferrina lo riduce, si sono concentrati su questo. E in effetti pare che questa proteina abbia effetti benefici nella cura dei malati da Coronavirus. Secondo i risultati dello studio, pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences, infatti, oltre a rinforzare il nostro organismo a livello di prevenzione la lattoferrina se somministrata a pazienti in cui potrebbe ridurre notevolmente il tempo di positivizzazione.

Un dibattito acceso

Sebbene i risultati e i dati dello studio siano piuttosto promettenti, lasciando ben sperare di aver trovato un nuovo alleato nella lotta contro il virus, alcuni esponenti della comunità scientifica hanno tirato il freno, mettendo in guardia dalla diffusa consuetudine a prendere ogni progresso scientifico come una nuova cura e avviando la corsa all’acquisto. Lo stesso Roberto Burioni ha voluto chiarire la propria opinione in un post pubblicato sul suo profilo Facebook.

Tuttavia sembra innegabile che i risultati ci siano e che siano necessarie maggiori informazioni e ulteriori dati per confermare e validare l’utilità di questa proteina nella lotta contro il Covid.

Fonte| "Lactoferrin as Protective Natural Barrier of Respiratory and Intestinal Mucosa against Coronavirus Infection and Inflammation" pubblicato su International Journal of Molecular Science l'11 luglio 2020

(Modificato da Alessandro Bai il 24-3-21)

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