Le aritmie cardiache: come riconoscerle e quando preoccuparti

Un’aritmia cardiaca è un’alterazione della normale frequenza del battito cardiaco. Può trattarsi di una tachicardia, quando questo diventa troppo rapido, una bradicardia, quando al contrario si fa eccessivamente lento, o una fibrillazione, se il ritmo è irregolare. Nella maggior parte dei casi sono episodi innocui e isolati, ma potrebbero anche essere provocati da una patologia più grave.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 22 Giugno 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

Le aritmie cardiache sono alterazioni del normale ritmo del cuore che comprendono condizioni come tachicardia, bradicardia o fibrillazione. Prima che ti allarmi, però, tieni presente che nella maggior parte dei casi si tratta di fenomeni non preoccupanti. Potrebbero rivelarsi infatti di episodi sporadici, come quando ti batte forte il cuore perché hai corso o hai esagerato con i caffè.

Queste colpiscono soprattutto le persone che presentano già una patologia o delle abitudine dannose, come l'abuso di alcol o di fumo. Come potrai immaginare, il rischio di aritmia aumenta anche con l'età anziana, ma anche alcune persone più giovani e apparentemente sane potrebbero soffrire di un disturbo di questo tipo. Bisogna infatti ricordare che non di rado si rivela asintomatico e viene scoperto durante un controllo di routine.

Tipi di aritmie

Le aritmie si verificano quando il ritmo del tuo cuore subisce un'alterazione. Significa cioè che la frequenza cardiaca, ovvero il numero di battiti al minuto, non è regolare come dovrebbe essere. Sono principalmente tre i casi in cui potresti incorrere.

Bradicardia

Si verifica quando il ritmo cardiaco risulta lento: quando, cioè, il cuore scende sotto i 60 battiti al minuto. Non è detto che sia una condizione preoccupante: capita spesso agli atleti e a chi pratica sport abitualmente.

Se però i battiti scendono al di sotto dei 50 al minuto, potrebbe iniziare ad arrivare meno sangue al cervello e provocare anche una sincope, ovvero una perdita improvvisa di coscienza. Quando la persona è sana, l'episodio si risolve da solo, ma in alcuni casi potrebbe essere la conseguenza di un infarto o sopraggiungere in seguito all'invecchiamento del corpo.

Tachicardia

La tachicardia si verifica, al contrario, quando le pulsazioni sono troppo accelerate, con più di 100 battiti al minuto. A questa classe di aritmie appartengono la tachicardia da rientro nodale, la tachicardia da rientro atrio-ventricolare, la tachicardia atriale, la fibrillazione atriale e la tachicardia ventricolare.

Le artimie sopraventricolari hanno origine, come la parola stessa suggerisce, dalle zone del cuore che stanno al di sopra dei ventricoli e quindi gli atri e il nodo atrio ventricolare. Le più frequenti sono quattro:

  • Fibrillazione atriale: si verifica quando l'impulso del battito parte dall'atrio sinistro e le pareti del cuore non si contraggono più in modo sincronizzato, ma, appunto, fibrillano. Il problema ha quindi origine negli atri, che iniziano a pulsare senza rispettare più alcun ritmo, e può arrivare a coinvolgere i ventricoli che aumenteranno la frequenza del battito. Ma se il muscolo non funziona più come dovrebbe, anche il flusso del sangue subisce un'alterazione. In questo caso può addirittura capitare che una parte ristagni nella zona sinistra e aumenti dunque il rischio di trombi, ictus, infarti (inclusi anche quelli intestinali e renali).
  • Flutter atriale: in modo simile alla fibrillazione atriale, anche in questo caso il problema nasce da un atrio che si contrae al di fuori del normale ritmo cardiaco. Le contrazioni, in particolare, si fanno sempre più frequenti e i battiti aumentano fino a sfociare in tachicardia, ma la frequenza è sempre irregolare. La principale differenza con l'aritmia di cui ti ho parlato prima è che le variazioni sono meno marcate, ma questo non significa assolutamente che tu possa sottovalutare il disturbo.
  • Tachicardia parossistica sopraventriclare (Tpsv): si verifica quando il battito cardiaco aumenta fino a superare la normale frequenza, ma l'inizio e la fine di questi episodi sono del tutto improvvisi. Può essere semplicemente la conseguenza di uno sforzo eccessivo e in questi casi compare spesso anche nei giovani. Ma può anche trattarsi di un problema che deve essere diagnosticato e curato. 
  • La sindrome di Wolff-Parkinson-White (Wpw):  è una forma specifica e pericolosa di Tpsv. La sua caratteristica principale è che gli impulsi elettrici non passano attraverso il nodo atrio-ventricolare e arrivano dunque ai ventricoli per un'altra strada. Il risultato può essere un aumento molto significativo del battito cardiaco.

Le aritmie ventricolari, come già puoi immaginare, prevedono un'alterazione che parte dai ventricoli. Spesso sono causate da ischemie cardiache e quando insorgono bisogna intervenire con urgenza. Le più conosciute sono due:

  • Fibrillazione ventricolare: i ventricoli ricevono segnali elettrici che non sono più sincronizzati e cominciano quindi a pulsare a ritmi diversi. Di conseguenza, viene ostacolata, quando non bloccata del tutto, l'immissione in circolo del sangue. Per farti capire quanto possa essere grave un episodio di questo tipo, devi sapere che è fondamentale intervenire immediatamente perché nell'arco di pochi minuti il cuore può arrivare a fermarsi del tutto.
  • Tachicardia ventricolare: un problema per il quale la frequenza cardiaca accelera e dà origine a un episodio che può risolversi in pochi minuti. Ma se si protrae per più tempo, diventa una vera emergenza medica perché può degenerare rapidamente in fibrillazione ventricolare.

Extrasistolia

Molto diffuse ma tendenzialmente innocue, le extrasistoli contraddistinguono le aritmie in cui ad essere alterata non è la velocità del cuore ma la ritmicità dei suoi battiti, che possono essere extra singoli o ripetitivi.

Devi sapere che la sistole è quella contrazione del muscolo cardiaco che chiude tutti i collegamenti interni al cuore e fa in modo che il sangue venga pompato nelle arterie, mentre la diastole è la fase di rilassamento in cui l'organo si riempie del prezioso liquido e apre le valvole per permettere il suo passaggio dagli atri ai ventricoli.

In alcune situazione potresti però avvertire come se il cuore desse un leggero colpetto. Si tratta di una contrazione in più, che può avere origine in una qualsiasi delle quattro camere. Nella maggior parte dei casi è un fenomeno isolato, che può verificarsi anche in una persona perfettamente sana e che magari sta affrontando un periodo più stressante o ha un po' esagerato con la caffeina.

Le cause

Le cause che possono nascondersi dietro un'aritmia sono diverse. Se ci pensi, ti basta salire le scale di corsa perché si verifichi un rapido episodio di tachicardia. Altre ragioni possono essere anche legate all'ansia e allo stress che si accumulano in un periodo preciso o al consumo eccessivo di caffè ed energy drink. Ma se in questi casi si tratta di alterazioni innocue, possono invece esserci situazioni nelle quali è bene intervenire subito e capire l'origine del problema, prima che diventi un pericolo per la salute.

Cause della bradicardia

Tra i responsabili di un rallentamento del ritmo cardiaco ci sono:

  • malattie ischemiche cardiache
  • malattie congenite nella formazione o propagazione dell'impulso elettrico cardiaco
  • danni successivi a un intervento cardiochirurgico

Cause della tachicardia

Accanto al ruolo dello stile di vita e di abitudini poco sane come l'abuso di alcool e caffè, sostanze eccitanti o stupefacenti e forti periodi di stress e ansia, le cause che possono scatenare una tachicardia sono generalmente disturbi a carico dell'apparato cardio-circolatori come:

Cause delle extrasistoli

Le malattie cardiache si nascondo anche dietro l'insorgenza di extrasistoli, sia nel caso di battiti isolati o ripetitivi. Le più frequenti:

Come anticipato prima nel caso della tachicardia, anche qui le malattie non cardiache hanno un ruolo decisivo. Sto parlando di:

  • asma
  • bronchite
  • malattie della tiroide
  • malattie gastrointestinali
  • abuso di caffè o droghe
  • fumo
  • alcol

I sintomi delle aritmie cardiache

Anche i sintomi variano in base al problema di cui soffri o che stai avvertendo in quel momento.

Sintomi della bradicardia

Riconosceresti la presenza di una bradicardia da condizioni come:

  • stanchezza
  • svenimenti
  • giramenti fai testa

Sintomi della tachicardia

Un battito del cuore accelerato si manifesta con:

  • vertigini
  • stanchezza
  • debolezza
  • palpitazioni
  • senso di stordimento

Sintomi dell'extrasistolia

In caso di extrasistoli, invece, potresti riconoscere:

  • palpitazioni forti
  • senso di "cuore in gola”
  • senso di vuoto nel petto

Come trattare le aritmie cardiache

Naturalmente, la cura di un'aritmia dipende molto dal disturbo specifico di cui soffri. Vi sono alcuni farmaci che il medico potrebbe prescriverti, tra cui i beta-bloccanti per rallentare la frequenza del battito o gli antiaritmici per favorire pulsazioni regolari. Si possono rendere necessari anche i medicinali anticoagulanti per prevenire la formazioni di trombi quando il cuore non funziona in modo corretto.

Ci sono inoltre interventi più importanti che si mettono in atto in base alla condizione del paziente. Mi riferisco ad esempio al pacemaker, che probabilmente avrai già sentito nominare, ovvero un apparecchio installato sottocute che invia impulsi elettrici al muscolo cardiaco per accelerare il battito e contrastare una bradicardia. Quando la situazione è invece quella di una grave tachicardia si passa a un defibrillatore, impiantato sempre sottopelle ma a livello della clavicola, per emettere scariche elettriche al cuore ogni volta che le pulsazioni superano le 100 al minuto.

Funziona sempre con l'elettricità anche la cardioversione elettrica, che fornisce una scarica singola per resettare il ritmo scandito dal seno atriale. Infine, soprattutto per chi soffre di fibrillazione atriale o di tachicardia, può essere necessario ricorrere a un'ablazione a radiofrequenza o trans-catetere. Attraverso un tubicino, un catetere appunto, che passa all'interno delle vene femorali e arriva all'organo in questione viene bruciata la parte di tessuto miocardico che provoca l'aritmia.

Come potrai immaginare, si può anche arrivare all'intervento chirurgico, se la situazione lo richiede. Ma prima di cominciare con qualsiasi cura c'è un passo che puoi compiere anche da solo: mantenere uno stile di vita sano, fondamentale per preservare il tuo cuore.

Come prevenire le aritmie cardiache

Prevenire le aritmie ed evitare recidive è possibile e significa, in pratica, porre grande attenzione alle cause che l'hanno scatenata. In linea generale, e ancora di più nel caso di tachicardia ed extrasistolia, è bene evitare ripetuti sforzi fisici che possono stressare l'organismo così come l'abuso di sostanze come alcol, droghe, caffè e tabacco.

Ricordati però che nel caso delle aritmie cardiache, la miglior prevenzione è la diagnosi precoce. Vuol dire, insomma sapere riconoscere i sintomi di cui ti ho parlato prima, saperli interpretare e non sottovalutarli ma anzi: portarli all'attenzione del proprio medico curante.

Fonti| Ministero della Salute; Humanitas

(Articolo scritto da Giulia Dallagiovanna il 4 giugno 2020
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 22 giugno 2023)

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.