Nel Regno Unito è stato superato il picco dei contagi e ora sono al settimo giorno consecutivo di calo della curva. Il 17 luglio era stata toccata la soglia massima di nuovi casi: oltre 54mila in un solo giorno, frutto della circolazione della variante Delta e del progressivo allentamento delle misure deciso dal governo britannico. Solo due giorni dopo si è celebrato il Freedom Day, un quasi ritorno alla normalità all'insegna delle riaperture e dell'addio alle mascherine anche nei luoghi chiusi. Gli esperti allora avevano prospettato fino a 200mila contagi in un giorno. E invece, il peggio era già passato. Un segnale più che positivo, di cui bisogna capire bene le ragioni per decidere come muoverci nel prossimo futuro e soprattutto in vista dell'autunno.
Il dato cruciale rimane questo: con oltre 54mila contagi, i decessi sono arrivati al massimo a 131 in un giorno. Certo, non sono pochi, ma rispetto alle cifre a cui eravamo abituati questa è tutta un'altra storia. Durante la terza ondata, i morti superavano anche i 1.800 in sole 24 ore. E ora il picco è stato superato e i nuovi casi sono scesi a 24mila. Viene da chiedersi quale siano le differenze tra le due.
La risposta non è così scontata, ma è evidente come una buona parte del merito riguardi la campagna vaccinale. Ben il 70% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale con il risultato che può comunque risultare positivo, ma non si ammala in modo grave. E quindi non rischia nemmeno di morire.
Non va tralasciato nemmeno l'elemento bella stagione e ondata di caldo, che potrebbe aver inibito la circolazione del virus. Inoltre, suggerisce il virologo Guido Silvestri, "si sussurra che se la Delta è molto efficace a trasmettersi forse è meno brava a causare malattia severa. Oppure che un virus che si diffonde molto velocemente tende a ‘bruciare' più rapidamente il pool di individui suscettibili all’infezione stessa".
Se da un lato non possiamo non accogliere questa notizia con ottimismo, pensando che forse si intravede finalmente la fine di lockdown e coprifuoco, dall'altro lato non possiamo non considerare una lettera che i dirigenti dell'NHS (National Health System) hanno inviato al primo ministro Boris Johnson parlando di una grave pressione sugli ospedali, paragonabile a quella di gennaio.
Non possiamo ancora tirare un sospiro di sollievo, dunque. Il professor Christl Donnelly dell'Università di Oxford e dell'Imperial College di Londra ha spiegato alla BBC che è bene non sovrastimare questo drastico calo e che dovremo attendere almeno il prossimo weekend per poter quantificare con maggiore precisione l'impatto delle riaperture e in particolare dei locali notturni.
In poche parole i vaccini hanno sicuramente permesso di abbattere il numero di morti, ma per quanto riguarda i contagi la questione è più complessa. E anche il calo dell'8% dei tamponi eseguiti può aver avuto un impatto sul totale dei nuovi casi registrati. Di certo, queste nuove ondate saranno diverse rispetto alle precedenti e anche in Italia con la curva in aumento, i decessi rimangono per fortuna ridotti. La speranza è che la tendenza si confermi anche per i prossimi mesi.
Fonte| UK Government