Le farmacie sono davvero prese d’assalto per i tamponi rapidi e il Green pass? Facciamo il punto

Mentre in diverse zone d’Italia le farmacie sarebbero prese d’assalto da persone non vaccinate che, per poter andare in vacanza, necessitano di un tampone negativo valido 48 ore, in altri luoghi sembra regnare l’assoluta normalità. Abbiamo viaggiato tra Vimodrone e Capri per provare a fare un primo punto della situazione.
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Kevin Ben Alì Zinati 19 Agosto 2021
* ultima modifica il 22/02/2022
In collaborazione con il Dott. Michele Di Iorio Presidente di Federfarma Campania

“Green pass” era la parola d’ordine dei mesi antecedenti l’estate. Poi è diventato lo strumento per riprenderci normalità e vacanze e dal 6 agosto, con il decreto del premier Mario Draghi che l’ha reso obbligatorio per luoghi pubblici al chiuso, ha inevitabilmente assunto le sembianze dell’oggetto dei desideri di tutti.

Con il rischio, però, di mandare in tilt gli ecosistemi deputati a fornirlo. Come le farmacie.

Avrai sentito, infatti, di “assalti” e code chilometriche di persone che richiedono di poter effettuare un test antigenico rapido per ottenere la certificazione valida 48 ore e partire.

Le farmacie si ritroverebbero subissate di richieste, persone da tamponare, esiti da registrare e stampare e pericolo assembramenti. Un ingolfamento che minaccerebbe l’operatività di un presidio territoriale fondamentale, specialmente in tempi di pandemia.

Provando a farsi un’idea su che cosa stia effettivamente succedendo in queste settimane alle farmacie italiane, ne è emersa una situazione variegata ed eterogenea.

Traffico congestionato

A Vimodrone, cittadina nella rete metropolitana di Milano, il caos sembra per esempio di casa. Per la dottoressa Chiara Speroni a gravare non ci sono soltanto le tante richieste da parte dei cittadini più anziani per la stampa della certificazione verde, “che tanta gente è convinta spetti soltanto a noi. Senza contare che il portale regionale a volte non funziona proprio. Lo scorso 14 agosto, per esempio, il portale per le certificazioni verdi, le prenotazioni e le registrazioni è andato in blocco per giorni e tutto si è riversato su di noi. Sta diventando un peso che non ci viene remunerato, un impegno che toglie tempo al banco e ai pazienti”.

Nelle ultime settimane sarebbero triplicate proprio le chiamate e le prenotazioni per i test antigenici rapidi. Finché si tratta di tamponi per i bambini, ha spiegato la dottoressa Speroni, è tutto normale.

Ad oggi non ci sono vaccini autorizzati per la fascia di popolazione under12 e per poter continuare con l’iscrizione alle varie attività sportive, palestre, piscine e centri hanno bisogno di un tampone che ne certifichi la non infettività.

Il punto non è nemmeno chi non può vaccinarsi. Pensa, per esempio, a chi soffre di malattie particolari o a chi ha avuto gravi reazioni allergiche.

A rappresentare un problema sono piuttosto gli adulti che hanno scelto di non vaccinarsi e che vogliono andare in vacanza. “Quello che fa specie è la gente non ha fatto il vaccino perché non vuole, non ci crede o si è convinta sia un farmaco non sicuro – continua la dottoressa – Queste persone intoppano le prenotazioni per ottenere un tampone che, oltretutto, ha la validità di 48 ore. E così facendo tolgono il posto a qualcuno che ne ha davvero bisogno”. 

Il riferimento, ci ha spiegato, è al “no” che in farmacia hanno dovuto dare a una famiglia con bambini e un urgente bisogno di partire in treno a causa di gravi condizione di salute.

Un ingolfamento a cui, paradossalmente, sembra aver contribuito anche il protocollo sottoscritto da Federfarma, Assofarm e FarmacieUnite con il ministro della Salute e con il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19 per calmierare i prezzi dei test antigenici e renderli economicamente più accessibili e a cui la farmacia di Vimodrone ha aderito.

“Da quando abbiamo aderito ai prezzi calmierati, ovvero 8euro per chi ha tra i 12 e i 18 anni e 15euro per la fascia sopra ai 18 anni, il telefono non ha smesso di squillare”. La dottoressa Speroni ha raccontato, poi, che tutti gli spazi per la prenotazione di un tampone sono occupati fino all’inizio di settimana prossima, anche perch al momento quella di Vimodrone è una delle poche farmacie aperte nella zona. “Noi diamo la disponibilità per tutto l’arco della giornata, tranne durante il pranzo. E se prima ne facevamo 2-3 al giorno, ora siamo passati a 50 tamponi”.

Senza contare, come puoi immaginare, che ogni farmacie deve garantire gli accessi scaglionati ed evitare che si accumulino persone sia nel locale vendita sia negli spazi dedicati al tamponi.

Tutto sotto controllo

La situazione appare diversa, più gestibile e tranquilla invece a Capri, meta di ferie e vacane e zona da cui sembrava partito l’allarme.

“Non c’è tanta gente che chiede il tampone”. Secondo il dottor Giuseppe Di Donna, della farmacia del porto di Capri, l’assalto ci sarebbe stato da parte di chi “già era vaccinato e chiedeva il Green pass. Ma è stato tutto molto gestibile. Qualche tampone in più ora ci viene chiesto ma ora tanti si sono vaccinati e con il Green pass ottenuto con la vaccinazione non c’è più nessuno che fa il test”. 

La stessa “calma” l’ha fotografata anche il presidente di Federfarma Campania Michele Di Iorio. Raggiunto durante una mattinata al banco tra un cliente e l’altro, il dottor Di Iorio ha spiegato che sì, un leggero aumento di richiesta di tamponi nel mese di agosto ci sarebbe stato ma che “la rete delle farmacie ha tenuto perfettamente. Più che di assalto si può parlare di una certa ansia per chi doveva partire per le ferie, andare a trovare il figlio o con prenotazioni che non potevano essere spostate, ma niente code o assembramenti”. 

A preoccupare, dice, non sarebbe tanto la richiesta di tamponi, “assolutamente nella norma”. Semmai, il perché. “Chi richiede i test rapidi è gente che ha bisogno del Green pass ma non ha fatto il vaccino”.

E guai a parlare di impossibilità di trovare una dose. Chi voleva farlo, l’ha trovato e l’ha fatto ha spiegato Di Iorio. “Anche noi in farmacia ne abbiamo somministrati molti”.

La vera questione sono le persone che non vogliono vaccinarsi. “Esistono ancora fortissime resistenze – spiega il dottor Di Iorio – incomprensibili, immotivate, isteriche e determinate da fake news e passaparola. C’è molta ignoranza nei confronto del bene che rappresenta invece il vaccino. C’è una diffidenza clamorosa e la colpa è dell’infodemia”. 

Cambiano le situazioni ma resta il problema di fondo: chi ancora nutre dubbi sul vaccino.

Caos rientrato

Aggiornamento del 26 agosto 2021

Anche Federfarma Lombardia ha registrato un'aumentata pressione sulle farmacie nei primi giorni di agosto. Pressione dettata dal periodo vacanziero, oltre che dalla decisione di rendere il Green pass obbligatorio per accedere ad alcune attività, e concretizzatasi poi in una richiesta fortissima da parte dei cittadini "per domande di tamponi rapidi, di stampa dei documenti o di semplice assistenza per sé e per tutta la famiglia".

Secondo la dottoressa Anna Rosa Racca, presidente della sezione lombarda di Federfarma, non si può però parlare di una situazione emergenziale.

La dottoressa Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia. Photo credit: Federfarma Lombardia.

La fortissima richiesta ai banchi avrebbe sì comportato un grande impegno da parte delle farmacie nel periodo clou dell’estate, a volte con situazioni "tese e movimentate" ma, ha spiegato "nell’ordine delle coseLa farmacia rappresenta il primo presidio cui il cittadino si rivolge, spesso ancora più che i medici stessi, e anche in questa occasione molti hanno trovato nella farmacia le loro risposte". 

La paura che ti ho raccontato poco sopra, ovvero che tante richieste di tampone rapido ai fini del Green pass equivalessero a tante persone non vaccinate, troverebbe pochi riscontri secondo la dottoressa Racca.

Nel senso che sebbene la domanda di tamponi in farmacia nel periodo estivo sia stata superiore rispetto ai mesi passati, a fare richieste non sarebbero stati solo i non vaccinati: "Penso per esempio ai bambini. C’è stato anche chi, pur vaccinato, doveva comunque presentare un tampone negativo, per esempio per viaggiare all’estero. Molti poi sono stati i giovani, che hanno avuto necessità del tampone per un viaggio o una vacanza".

Da Federfarma hanno precisato inoltre che non bisogna dimenticare i mesi che ci aspettano. Ovvero quelli delle riaperture delle scuole in sicurezza: "Regione Lombardia ha reso gratuiti 2 tamponi al mese per i ragazzi dai 6 ai 19 anni" contribuendo, di fatto, ad aumentare la richiesta.

E oggi? A più di due settimane dal Ferragosto la situazione sembra essere tornata alla normalità nelle farmacie lombarde. "Continuiamo a stampare i Green pass, ma con minore frequenza. Se prima si arrivava a rilasciarne anche 50-100 al giorno, oggi siamo a numeri nettamente inferiori".

Se c’è stato un «assalto», ha spiegato la presidente Racca, ha riguardato i giorni “caldi” di agosto. Oggi, invece, la richiesta non sarebbe più così alta.

Per quanto riguarda le continue richieste arrivate di stampa dei certificati verdi, cui più di un farmacista lombardo si è lamentato, la presidente regionale di Federfarma ha invece tenuto a ribadire che nonostante le farmacie abbiano deciso di svolgere questa attività gratuitamente "tutti questi servizi svolti per il cittadino sono un ulteriore esempio di quanto le farmacie siano indispensabili per la popolazione" augurandosi, quindi, "che vengano sempre più considerate partner del sistema sanitario nazionale, e si decida di investire su questo presidio fondamentale". 

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