Le plastiche stanno facendo calare la fertilità: un problema che dovremmo risolvere

Secondo lo studio Count Down dell’epidemiologa Shanna H. Swan, i cosiddetti interferenti endocrini causerà sempre più problemi sia negli uomini sia nelle donne.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Gianluca Cedolin 8 Aprile 2021

Il saggio Count Down dell'epidemiologa statunitense Shanna H. Swan, del Mount Sinai medical center di New York, ha dimostrato come le plastiche chimiche stiano provocando un drastico calo nella fertilità degli uomini e delle donne, destinato ad aumentare se non si interverrà al più presto.

Il numero di spermatozoi continua a diminuire, i neonati sviluppano sempre più spesso anomalie genitali e gli aborti spontanei sono in crescita: questo è il quadro disegnato da Swan, che al Guardian ha detto: «Di questo passo, entro il 2045 la maggioranza delle coppie dovrà ricorrere a tecniche di gravidanza assistita per riuscire ad avere figli». Uno dei motivi va ricercato nei cosiddetti interferenti endocrini, sostanze che interferiscono o imitano gli ormoni sessuali del corpo, inducendolo a pensare di non aver più bisogno di produrre questi ormoni. Alcuni di questi sono gli ftalati, usati per rendere la plastica morbida e flessibile, anche nella produzione, lavorazione e confezionamento degli alimenti.

Ci sono poi, scrive Il Corriere della Sera nella sua rubrica Pianeta 2021, il bisfenolo, utilizzato per indurire la plastica e presente nel rivestimento dei cibi in scatola, che imita gli estrogeni e mette a rischio la fertilità delle donne, ma anche i pesticidi come l'atrazina. Una più alta concentrazione di Pfas, sostanze perfluoroalchiliche, è stata direttamente collegata all'insorgenza di anomalie genitali. I principali rischi si hanno in fase di formazione del feto, perché gli interferenti endocrini possono causare anomalie nelle future possibilità di procreare sia per i maschi sia per le femmine. In Italia, secondo uno studio della Società di andrologia, gli spermatozoi si sono ridotti di circa il 30 per cento rispetto a 25 anni fa.

Come evitare, quindi, questo futuro in cui fare figli sarà sempre più difficile a causa delle plastiche? Limitandone la diffusione. Lo scorso ottobre il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans ha annunciato una graduale eliminazione dai prodotti di consumo di agenti come ftalati, bisfenoli e Pfas. Nel 2006 era stato approvato il regolamento Reach per bandire gli interferenti endocrini, ma ora questo dev'essere aggiornato con restrizioni e limiti severi. Per il momento, però, non ci sono criteri condivisi che permettano la loro individuazione. E noi, cosa possiamo fare, intanto? Evitare pesticidi, tabacco, deodoranti per l'ambiente, non scaldare in microonde i cibi in contenitori di plastica e non usare tende da doccia di plastica.