Sarà capitato anche a te di dover fare degli esami del sangue, di ritirare le analisi e di non capirci assolutamente nulla. D'altronde, non sempre è facile orientarsi tra sigle e numeri e, per quanto sia meglio consultare il proprio medico curante dopo ogni esame a cui ci si sottopone, avere un po' più chiaro cosa significhi un aumento dei globuli bianchi o un colesterolo LDL troppo alto, non può che esserti utile. Di seguito trovi le principali voci che possono apparire sull'esito di un ordinario esame del sangue.
I globuli rossi (indicati con la sigla RBC) sono cellule che trasportano ossigeno (dai polmoni ai tessuti dell'organismo) e anidride carbonica (dai tessuti ai polmoni). Nella norma i valori dovrebbero essere compresi tra un minimo di 4,5 milioni e un massimo di 6 milioni. Una carenza di globuli rossi (più precisamente una carenza d'emoglobina, proteina presente all'interno dei globuli rossi) indica un'anemia, un eccesso indica invece problemi circolatori.
I globuli bianchi (indicati con la sigla WBC) sono i tuoi alleati nella difesa dalle aggressioni di virus e batteri e nel funzionamento del tuo sistema immunitario. Nella norma i valori dovrebbero essere compresi tra un minimo di 4.000 e un massimo di 10.000. Una carenza di globuli bianchi può rendere l'organismo più debilitato e attaccabile, un aumento può indicare un'infezione in corso.
L'emoglobina (HGB) è una proteina contenuta nei globuli rossi, contiene il ferro con cui lega l'ossigeno che trasporta dai polmoni ai tessuti dell'organismo. Il suo range oscilla tra un minimo di 13 grammi per decilitro a un massimo di 17,5 grammi per decilitro. L'aumento o la diminuzione dei valori dell'emoglobina, sono direttamente proporzionali alle oscillazioni dei globuli rossi.
La porzione di sangue occupata dai globuli rossi è espressa in percentuale dall'ematocrito (HT o HCT). Il suo range va da una percentuale minima del 37% a una massima del 48%: se l'ematocrito è basso può evidenziare uno stato anemico da tenere sotto controllo.
Le piastrine (PLT) sono indispensabili per la coagulazione del sangue: sono infatti in grado di bloccare emorragie dovute a ferite o traumi, aggregandosi tra loro e bloccando così il sangue in uscita. I valori delle piastrine oscillano da un minimo di 140.000 a un massimo di 440.000; una carenza di piastrine causa emorragie, che possono essere anche spontanee, mentre un eccesso può causare trombosi.
La sigla VES indica la velocità di sedimentazione dei globuli rossi nel plasma, ossia calcola il tempo necessario affinché la parte solida del sangue, costituita dai globuli rossi, si separi da quella liquida, il plasma. Il valore della VES va da un minimo di 1 mm a un massimo di 15 mm per litro all'ora. L'aumento della VES può indicare un'infiammazione in corso, ma il valore potrebbe mantenersi alto anche a guarigione completa, pertanto si consiglia sempre di sentire il parere del medico.
Parliamo di sideremia e ferritina. La sideremia indica il ferro in circolo nel sangue, mentre la ferritina indica il ferro presente nei tessuti di deposito, ovvero la riserva di ferro. In entrambi i casi, la carenza di ferro può portare a un'anemia, se al contrario il valore del ferro è troppo alto si è ad alto rischio di possibili alterazioni nei tessuti dell'organismo. I valori della sideremia vanno da un minimo di 60 microgrammi per decilitro a un massimo di 160. I valori della ferritina vanno da un minimo di 5 nanogrammi per millilitro a un massimo di 177.
Il colesterolo è un grasso prodotto dal fegato, ma può avere anche origine alimentare. Viene distinto in due tipologie: il colesterolo HDL (quello buono) che protegge dalle malattie arteriose perché le proteine ad alta densità da cui è formato puliscono le arterie dai depositi arteriosclerotici; il colesterolo LDL (quello cattivo) che aumenta il rischio di aterosclerosi. Il valore del colesterolo totale dovrebbe essere inferiore a 200 mg/dl, il colesterolo HDL >60 mg/dl, il colesterolo LDL <100 mg/dl.
ALT (alanino amino transferasi) o GPT (transaminasi glutamico piruvica): un enzima che si trova nel fegato, indispensabile per il metabolismo delle cellule. Va da un minimo di 1 mU/millilitro a un massimo di 40: i valori dell'ALT aumentano a causa di un eccessivo consumo di alcool o se sono in atto infezioni al fegato.
Altro enzima molto importante è indicato dalla sigla GOT (transaminasi glutamico-ossalacetico) o AST (aspartato transferasi). Questo enzima è presente nel fegato e il suo valore viene rilevato negli esami del sangue per studiare le condizioni epatiche, quelle cardiache e quelle legate alle alterazioni dei muscoli che coordinano i movimenti dello scheletro. Sono considerati normali i valori fino a 29 mU/ml per la AST e fino a 36 mU/ml per la ALT.
Il glucosio è la principale fonte di energia per le cellule dell'organismo. Diminuisce se sei hai digiuno, aumenta dopo che hai mangiato oppure a causa del diabete. I valori vanno da un minimo di 70 mg per decilitro a un massimo di 120 mg per decilitro.
I Trigliceridi sono sostanze grasse prodotte nel fegato e introdotte nell'organismo con l'alimentazione. I valori dei trigliceridi dovrebbero mantenersi tra un minimo di 54 mg/decilitro e un massimo di 171 mg/decilitro, per non aumentare il rischio di patologie cardiovascolari.
L'acido urico è un prodotto di scarto del metabolismo proteico e dovrebbe essere espulso dal corpo attraverso i reni e nell'urina. Se ciò non avviene, il tasso di acido urico aumenta nel sangue e può provocare la gotta, una malattia infiammatoria acuta, che si manifesta in genere con una rapida comparsa di dolore, arrossamento e gonfiore articolare. I valori di acido urico devono mantenersi nel range tra 3,5 e 7 mg/decilitro.
La creatininemia indica la capacità del rene di filtrare il sangue, depurandolo da una scoria chiamata creatinina. Se la creatinina nel sangue è troppo alta, significa che i reni non riescono a farla passare nelle urine, e quindi non svolgono il loro compito come dovrebbero. Il range indicato sugli esiti degli esami del sangue va da un minimo 0,6 mg/decilitro a un massimo 1,4 mg/decilitro.
Una dieta troppo ricca di proteine può far sballare i valori dell'azotemia, che indicano la quantità di azoto non proteico presente nel sangue ed evidenziano la buona o cattiva funzionalità dei reni. Il range in cui mantenersi è tra 22 e 46 mg/decilitro.
Fonte| Avis