L’effetto nocebo: il potere della mente e gli effetti negativi che può avere sul tuo corpo

È l’opposto del più famoso effetto placebo: la scarsa fiducia di una persona in un farmaco o l’elevato timore di eventuali effetti collaterali può favorire lo sviluppo di una serie di suggestioni psicologiche involontarie che contribuiscono alla comparsa di effetti negativi sull’organismo.
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Kevin Ben Alì Zinati 20 Aprile 2021
* ultima modifica il 20/04/2021

Hai presente quando ti convinci che qualcosa ti farà sicuramente male anche se, in realtà, si tratta di una sostanza inerte e priva di qualunque capacità di interagire con il tuo corpo? Ecco, questo è l’effetto nocebo.

Come il più famoso effetto placebo, di cui avrai sentito parlare già volte, anche l’effetto nocebo è un evento psicosomatico. Anziché portarti benefici, però, ha degli effetti negativi e influenza in modo sfavorevole la risposta del tuo organismo verso un farmaco, una terapia o una sostanza.

L'effetto nocebo

Cos’è

Quando ti parlo di effetto nocebo mi riferisco a un evento avverso di natura psicosomatica dovuto a un processo di autocondizionamento negativo. Ne sentirai parlare soprattutto in ambito medico.

L’effetto nocebo si verifica quando nella tua mente si generano una serie di suggestioni non intenzionali che portano il tuo corpo a reagire in maniera negativa a un farmaco o a una terapia innocua e priva di attività terapeutica intrinseca.

In sostanza l’effetto nocebo è la risposta messa inconsapevolmente in campo da alcuni soggetti particolarmente suggestionabili che temono così tanto l’insorgenza di un sintomo che finiscono per contribuire alla sua comparsa.

Fai attenzione a non confonderlo con il più famoso effetto placebo. Ti spiego la differenza. Il placebo è una sostanza che non possiede principi attivi specifici ma che viene comunque somministrata come se avesse realmente proprietà terapeutiche.

L’utilizzo del placebo è prassi nella ricerca clinica per studiare l’efficacia dei farmaci. I pazienti del trial vengono suddivisi in due gruppi dei quali uno viene trattato con la terapia sperimentale reale, l’altro con il placebo: generalmente né il medico né il paziente sono a conoscenza della natura del trattamento somministrato.

L’effetto placebo si verifica quando il paziente ha un elevato grado di fiducia nella terapia, al punto che il suo stato di salute può effettivamente migliorare, nonostante la sostanza sia inerte.

Ecco dunque la differenza: l’effetto placebo è un effetto positivo legato all’assunzione di una sostanza neutra, l’effetto nocebo è invece il suo contrario e comporta un aggravamento della salute della persona indotto dalla valenza negativa che viene affibbiata al farmaco.

Cause

Puoi dunque identificare l'effetto nocebo come un evento psicosomatico di natura negativa che insorge in seguito alla scarsa fiducia che un paziente ripone nella terapia che sta assumendo o nel medico che la prescrive.

Oltre alla componente psicologica che porta ad un autocondizionamento negativo, tra le cause dell’effetto nocebo puoi considerare anche il ruolo del sistema nervoso centrale.

La mancanza di aspettative legate all’effetto di una terapia e addirittura il timore del farmaco può attivare il cosiddetto circuito dell’ansia da cui dipendono le alterazioni nei livelli degli ormoni e dei neurotrasmettitori. A cascata, poi, l’impatto dello stato psicologico ricade anche sul sistema immunitario.

Secondo alcuni esperti, l’effetto nocebo è un problema clinico legato all’utilizzo dei farmaci biosimilari in pazienti con malattie immunomediate: il passaggio dal farmaco originatore a quello biosimilare provocherebbe un impatto non trascurabile dell’effetto nocebo.

Se te lo stai chiedendo, i biosimilari sono farmaci che per qualità, efficacia e sicurezza sono simili a quelli biologici “di riferimento” e di origine. Questi e i biosimilari sono di fatto la stessa sostanza biologica ma possono avere delle differenze dovute a un certo grado di variabilità naturale, alla loro natura e alle tecniche di produzione: queste differenze, tuttavia, non influiscono sulla sua sicurezza ed efficacia.

In più, secondo l’Aifa, l’effetto nocebo può essere generato da suggestioni negative non intenzionali provenienti dalle comunicazioni verbali e non verbali dei medici e degli infermieri.

Ciascuno di noi, soprattutto in casi di difficoltà e di malattia gravi, si trova in uno stato di precario equilibrio psicologico: quando si tratta della nostra salute siamo tutti siamo più o meno suggestionabili, specialmente in negativo.

Esempi

Se ancora non ti sono del tutto chiari i contorni dell’effetto nocebo, provo a farti qualche esempio per aiutarti a fare chiarezza.

Pensa a una persona che da anni è sottoposta a una terapia farmacologica per curare l’asma. A un certo punto il medico decide di cambiargli cura e gli suggerisce un nuovo farmaco. Invece di sottoporgli un composto reale, però, gli offre invece un prodotto in tutto e per tutto simile al precedente tranne per l’assenza del principio attivo.

La persona affetta da asma potrebbe quindi iniziare questa nuova cura ma a causa della scarsa fiducia riposta in un farmaco che non conosce e di cui, quindi, non si fida, potrebbe sviluppare una serie di sintomi avversi e negativi che, però, non dipendono dalla sostanza che è di fatto inerte. In questo caso quindi potresti parlare di effetto nocebo.

Un altro esempio. Alcuni studi clinici hanno dimostrato che se ai pazienti arruolati per un esperimento di stimolazione cerebrale veniva preannunciato che il trattamento avrebbe potuto causare l’emicrania, alcuni di loro durante l’esperimento finivano per provare il mal di testa: tutto nonostante, in realtà, la stimolazione non avesse alcuna controindicazione di questo tipo.

Fonti | Humanitas; Aifa

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.