L’Ema ordina test su tutti i farmaci che contengono principi attivi sintetici

Dopo il ritiro dal commercio di farmaci contenenti ranitidina da parte dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco), l’Ema, l’agenzia europea per il farmaco, ha deciso di giocare d’anticipo: verranno controllati tutti i farmaci derivanti da molecole ottenute in laboratorio. Ma ricorda: è probabile che alla fine nessuno di loro contenga un eccesso di nitrosamine, le sostanze incriminate.
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Giulia Dallagiovanna 26 Settembre 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Controlli a tappeto su tutti i farmaci con principi attivi sintetici, a scopo precauzionale. Lo ha chiesto l'Ema (l'Agenzia Europea per il Farmaco) in seguito ai casi di cui molto probabilmente avrai sentito parlare in questi giorni: prodotti a base di ranitidina sono stati ritirati dal commercio in quanto potrebbe essere presente un'impurità potenzialmente cancerogena. La notizia è di quelle che allarmano, ma tieni presente che si tratta solo di una misura dettata dalla cautela. Le aziende produttrici dovranno quindi passare al vaglio tutte le medicine a base di una molecola ottenuta in laboratorio ed accertarsi che non contengano nitrosammine, alla cui famiglia appartiene anche il principio attivo incriminato. Nel caso una casa farmaceutica ne trovi traccia, dovrà informare tempestivamente le autorità e prendere tutti i provvedimenti del caso.

Lo immaginerai già: si tratta di un lavoro enorme, che probabilmente durerà all'incirca tre anni. Per questa ragione verrà data priorità a medicinali specifici, ordinati in base a parametri come la dose massima giornaliera assunta, la durata del trattamento, l'indicazione terapeutica e il numero di pazienti che li utilizzano. Al loro interno, comunque, sono presenti anche comuni farmaci da banco e prodotti per uso cronico.

Un lavoro che durerà circa tre anni, ma che viene fatto solo a scopo precauzionale

Quello che però a te interessa di più sapere è che le nitrosamine sono indicate come "probabili" sostanze cancerogene. In poche parole, dovresti averle assunte al di sopra dei livelli di tolleranza e per diverso tempo, prima che rappresentino un pericolo concreto e non solo teorico. A conferma di questa informazione, tieni presente che anche nell'acqua potabile o in alcuni alimenti se ne trova traccia. E non vengono nemmeno inserite direttamente nei farmaci, ma si formano quando vengono prodotti in condizioni specifiche ed entrano in contatto con particolari tipi di solventi, reagenti, apparecchiature, o altre materie prime.

Ma è la stessa Ema a correggere il tiro: "Non si prevede la formazione di nitrossamine durante la fabbricazione della stragrande maggioranza dei farmaci contenenti sostanze attive sintetizzate chimicamente". Insomma, è altamente probabile che i risultati finali si rivelino tutti negativi, ma prevenire è sempre meglio che curare, anche quando si tratta di svuotare interi magazzini.

Fonti| Adnkronos; Ema

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