L’emocromo potrebbe prevedere la gravità del Covid-19: tutto grazie a un nuovo algoritmo

Secondo uno studio della Radboud University Medical Center, nei pazienti affetti da Covid si presentano delle modifiche nelle cellule del sangue che combinati insieme a un nuovo algoritmo, potrebbero rappresentare dei veri e propri indicatori per prevedere la progressione della malattia dopo l’infezione.
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Kevin Ben Alì Zinati 7 Gennaio 2021
* ultima modifica il 05/09/2022

Predire se l’infezione da Coronavirus darà vita a una forma aggressiva di Covid-19 si può. Basterebbe un semplice emocromo, quell’esame con cui si rilevano i valori dei globuli bianchi e dei globuli rossi, dell’emoglobina e dell’ematocrito. Secondo uno studio della Radboud University Medical Center, nei Paesi Bassi, e pubblicato sulla rivista eLife, l’analisi dell’esame emocromocitometrico completo di pazienti infetti con un nuovo e specifico algoritmo potrebbe predire con precisione se la malattia avrà un decorso complicato oppure più lieve.

Gli indizi nel sangue

Nel loro studio, i ricercatori olandesi hanno analizzato le modifiche complete della conta ematica di 982 pazienti Covid confermati da 11 ospedali europei (anche alcuni italiani). Questi dati sono stati poi analizzati retrospettivamente sulla base dell’età, del sesso, della gravità, della durata dei sintomi e dei giorni di degenza. Di questi, 64 non sono stati ricoverati poiché avevano sviluppato una sintomatologia lieve, 198 hanno avuto sintomi moderati mentre 323 sono stati gravi, 144 critici e 253, purtroppo, erano invece deceduti.

Dalle analisi i ricercatori hanno scoperto che l’infezione da Coronavirus sarebbe associata a specifici cambiamenti nelle cellule del sangue, soprattutto nei globuli rossi, nei linfociti, nei neutrofili e nei monociti.

E hanno anche osservato il comportamento delle cellule del sistema immunitario, scoprendo che una progressione grave della malattia è associata alla maggior presenza di queste cellule nel sangue dei pazienti affetti da Covid-19, fin dall’inizio dell’infezione.

Una previsione facile ed economica 

Questi cambiamenti nelle cellule del sangue, secondo i ricercatori, possono essere dei veri e propri indicatori della progressione della malattia.

Perciò li hanno combinati per creare un algoritmo con un valore predittivo, una sorta di punteggio prognostico che sembra effettivamente in grado di prevedere, con un’affidabilità del 93% dopo sei giorni, quali pazienti si riprenderanno e chi invece rischia di andare incontro a una forma più aggressiva di Covid-19.

Quando un paziente arriva in ospedale perché positivo al Coronavirus, l’emocromo è un esame di routine, che viene eseguito sia al pronto soccorso sia durante il ricovero. Si tratta quindici un esame facile ed economico, che secondo i ricercatori potrebbe rappresentare concretamente una nuova importante risorsa contro la pandemia.

Fonte | "A novel haemocytometric COVID-19 prognostic score developed and validated in an observational multicentre European hospital-based study" pubblicata sulla rivista eLife

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