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Linfociti alti: i valori normali e quali sono le cause della linfocitosi

I linfociti sono un tipo di globuli bianchi che gioca un ruolo fondamentale nella tua risposta immunitaria. Quando il loro numero aumenta oltre i livelli di norma, si verifica una condizione chiamata leucocitosi: potrebbe voler dire che il tuo organismo sta combattendo una minaccia, ad esempio una malattia infettiva, ma esistono anche altre cause. Vediamo quali sono e i casi in cui bisogna preoccuparsi.
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Giulia Dallagiovanna 1 Febbraio 2022
* ultima modifica il 11/02/2022
Con la collaborazione del Dott. Mauro Martini Medico di Medicina generale

I linfociti sono un tipo di globuli bianchi o leucociti fondamentale per aiutare il sistema immunitario a combattere gli agenti patogeni che cercano di penetrare nell'organismo, ed in particolare i virus. Di conseguenza, se hai i linfociti alti vuol dire che il numero di queste cellule del sangue è aumentato e che si sta verificando una condizione nota come linfocitosi, che potrebbe indicare la presenza proprio di una malattia infettiva, ma non solo: ci sono infatti diverse possibili cause, alcune delle quali sono fisiologiche o meno gravi.

Potresti scoprire di avere i linfociti alti, ovvero al di sopra dei valori normali, attraverso un semplice esame del sangue di routine, ma ovviamente dovrai rivolgerti al tuo medico per capire esattamente l'origine del problema, magari eseguendo indagini diagnostiche più approfondite, e ricevere il trattamento più adatto alla tua situazione.

Cosa sono i linfociti

I linfociti sono cellule che appartengono al grande gruppo dei globuli bianchi, di cui rappresentano fino al 40% del totale, che è costituito anche da neutrofili, monociti, eosinofili e basofili.

Ognuno di questi globuli bianchi che ti ho citato possiede le proprie funzioni specifiche e le proprie caratteristiche: i linfociti si occupano di difendere il tuo corpo dalle minacce di agenti patogeni esterni, in particolare dai virus. Assieme ai monociti e ai macrofagi, cellule immunitarie che si occupano di eliminare i rifiuti e che per questo vengono definite anche "gli spazzini del corpo", costituiscono il sistema dell'immunità acquisita. Una parte di loro va infatti a integrare la memoria immunologica, una sorta di registro attraverso cui il tuo sistema immunitario può riconoscere una minaccia e ricordarsi come combatterla.

All'interno dell'esercito dei globuli bianchi, si potrebbe dire che i linfociti siano come dei cecchini, in grado di colpire in modo selettivo ciascun agente patogeno, anche se la loro azione si concentra, appunto, contro quelli di origine virale. Li puoi trovare in concentrazioni maggiori all'interno del sangue, ed è per questo che serve un emocromo per tenere monitorato il loro numero. Sono presenti anche nei linfonodi, nella milza e nel timo. Possono poi migrare, in caso di necessità, nel tessuto connettivo lasso che avvolge organi e arterie.

I linfociti appartengono al gruppo dei globuli bianchi, dei quali normalmente dovrebbero rappresentare il 20–40% del totale.

Queste cellule del sangue hanno dimensioni ridotte e possono essere distinte in piccole, medie e grandi, in base al diametro che presentano. Nel mezzo, però, esistono una serie infinita di misure intermedie. La durata della loro vita può variare da un solo giorno a diversi anni e, al pari degli altri leucociti, vengono prodotte nel tuo midollo osseo, dove si differenziano dalle cellule staminali linfoidi per poi dividersi in tre sottogruppi:

  • Linfociti T: dopo essere stati prodotti nel midollo osseo, giungono a maturazione completa nel timo, una ghiandola che si trova fra lo sterno e il cuore e che si occupa soprattutto della produzione di ormoni che poi rilascia nella circolazione sanguigna. Questi globuli bianchi si chiamano così a causa del recettore delle cellule T presente sulla loro superficie, ovvero quella parte che riconosce gli antigeni come potenziale pericolo. Sono responsabili di una risposta immunitaria ritardata, o cellulo-mediata, efficace contro le infezioni provocate da alcuni agenti patogeni, ad esempio in risposta alla tubercolosi. A loro volta si suddividono in linfociti T helper, che stimolano il riconoscimento della minaccia e la produzione di anticorpi, e linfociti T citotossici, che sono in grado di distruggere altre cellule.
  • Linfociti B: si occupano di produrre alcuni tipi di anticorpi, chiamati immunoglobuline, che agiscono contro un antigene specifico legandosi a questo e segnalando il bersaglio da colpire ad altre cellule deputate alla sua neutralizzazione. Se stimolati, i linfociti B possono proliferare e aumentare in modo ingente la produzione di anticorpi. Una volta eliminato il problema, inoltre, una piccola porzione di questa particelle rimane in vita e va a formare la memoria immunologica, in modo che il tuo sistema immunitario riconosca subito quell'agente esterno come nemico la prossima volta che proverà a infettare una zona del tuo corpo.
  • Linfociti Natural Killer: questo particolare tipo di linfociti è in grado di uccidere le cellule infette, comprese quelle tumorali.

Prima di vedere esattamente quali sono le cause, ricordati che un aumento del numero dei linfociti può essere fisiologico in alcune situazioni, ad esempio durante il ciclo mestruale, nel climaterio, in caso di denutrizione e se sei disidratato o stressato. Anche nei bambini, specialmente in un'età compresa tra 4 mesi e 4 anni, una condizione di leucocitosi è da considerarsi normale.

Valori normali

Come ti dicevo, si parla di linfocitosi quando il numero di questi leucociti supera i livelli di riferimento. In particolare, i linfociti devono sempre corrispondere al 20-40% dei globuli bianchi totali presenti nel tuo organismo, dunque saranno alti se si trovano al di sopra dei seguenti valori normali:

  • Più di 3000 linfociti per micolitro di sangue negli adulti
  • Più di 9000 linfociti per microlitro di sangue nei bambini

Spesso per un bambino i valori di norma dei linfociti sono compresi tra le 7mila e le 9mila cellule per microlitro di sangue, quindi non preoccuparti eccessivamente: limitati a mostrare al tuo medico i risultati delle analisi del sangue e sarà lui a dirti cosa fare.

Linfocitosi

La leucocitosi da aumento di linfociti, che poi è un sinonimo di linfocitosi, si verifica come ti ho detto quando superi quelli che vengono considerati i valori normali. Se hai i linfociti alti significa probabilmente che il tuo sistema immunitario sta cercando di impedire ad un agente patogeno esterno di entrare e provocare danni nel tuo organismo.

Qualche volta, i risultati dell'emocromo completo possono indicare che, oltre ad una condizione di linfocitosi, hai anche i neutrofili bassi (neutropenia): in questi casi si parla di inversione della formula leucocitaria, che normalmente prevederebbe un numero di linfociti minore rispetto a quello dei neutrofili. Quando però accade il contrario, la causa di questa alterazione potrebbe essere un'infezione virale o microbatterica.

Se hai i linfociti alti, probabilmente significa che il tuo corpo sta combattendo una minaccia esterna, anche se ci sono altre possibili cause.

Cause

I linfociti alti, così come in generale qualsiasi alterazione dei globuli bianchi, possono essere la conseguenza di tante cause diverse tra loro. Le ragioni più comuni sono infezioni di tipo virale, oppure reazioni allergiche. Ma l'origine dell'agente patogeno in alcuni casi può essere anche batterica. Quando si tratta di patologie più gravi, invece, si parla di leucemia linfocitica o mieloma multiplo. Proviamo allora a capire meglio le possibili cause della linfocitosi:

  • Leucemia: un valore alterato può significare che è in corso un tumore del sangue, ovvero una leucemia o un linfoma. Queste patologie infatti interferiscono con la produzione di globuli bianchi da parte del midollo osseo, che soprattutto durante i primi stadi inizia a immetterne in circolo una quantità eccessiva. Potrebbe quindi essere un segnale di una leucemia acuta o mieloide, ma anche di un linfoma che ha colpito la milza o i linfonodi.
  • Malattie infettive: i linfociti alti ti mostrano soprattutto che un virus, contratto tempo prima, ha dato origine a un'infezione. Può essere la conseguenza anche di una semplice influenza o di un herpes labiale, ma può segnalare anche problemi più seri come una complicanza da epatite B o C o da Hiv. Inoltre, queste cellule del sangue possono aumentare anche a causa di patologie come Sars, H1N1 e Covid-19: un recente studio, d'altronde, ha notato come un alto numero di linfociti T fosse tra gli indicatori della presenza del coronavirus. Se poi aspetti un bambino, devi sapere che anche la toxoplasmosi provoca quest'anomalia nelle cellule che compongono il sangue. Come ti dicevo prima, i linfociti si attivano soprattutto contro i virus e sarà quindi abbastanza comune notare che i neutrofili risultano invece bassi o nella norma. Questi ultimi sono gli addetti alla lotta contro i batteri e, da un certo punto di vista, si potrebbe dire che sono complementari ai colleghi.
  • Malattie infiammatorie croniche: alcune infiammazioni intestinali croniche, come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, possono provocare un aumento dei linfociti. Si tratta infatti di patologie che danneggiano l'intestino e spingono il sistema immunitario a intervenire. Se quindi già soffi di questi seri problemi di salute, sarà normale riscontrare una cifra elevata nel referto delle analisi del sangue. È comunque importante che il tuo medico ne sia informato per capire se sia il caso di intervenire o meno.
  • Malattie autoimmuni: se sei affetto da una patologia che altera la funzione del sistema immunitario, è abbastanza normale che il numero dei globuli bianchi risulti alterato. In particolare, aumenterà quello dei linfociti che si attiveranno per combattere una minaccia che, in realtà, è proprio una parte del corpo. Avviene ad esempio in caso di artrite reumatoide, ipertiroidismo, lupus e vasculite.
  • Farmaci: ci sono medicinali che possono provocare un aumento dei linfociti, come la minociclina, un antibiotico molto utilizzato anche per la cura dell'acne, oppure medicine a base di cortisone o anche contro l'epilessia, contro le quali il tuo corpo potrebbe avere una reazione, aumentando le difese.
  • Stress: anche uno stile di vita stressante o momenti particolarmente difficili da affrontare possono portare il midollo osseo ad aumentare la produzione di linfociti.
  • Trauma fisico intenso
  • Interventi chirurgici
  • Trapianti
  • Disidratazione

Sintomi

Non esistono sintomi specifici legati alla condizione di leucocitosi, ma le manifestazioni cambiano in base alla causa scatenante. Ci sono però alcuni segnali che porteranno probabilmente il tuo medico a prescriverti degli esami del sangue, come un'anomala perdita di peso o un senso di stanchezza cronica e senza ragione apparente. A maggior ragione se sono presenti anche febbre, sudorazioni notturne e linfonodi ingrossati o dolore alle articolazioni.

L'emocromo è un controllo periodico che in ogni caso è consigliabile ripetere periodicamente, essendo la via più rapida per accertarsi che sia tutto nella norma.

Il parere dell'esperto

Abbiamo chiesto al dottor Mauro Martini, medico di Medicina generale con oltre trent’anni di esperienza, cosa potrebbe indicare un aumento dei linfociti nel sangue:

In generale, quando il numero di globuli bianchi risulta elevato, significa che è aumentata in modo esponenziale la produzione. In parole povere, si può dire che sia impazzita. Una volta preso atto della situazione, bisogna quindi trovarne la causa. Può trattarsi di un’infezione estesa, così come di un problema meno grave. Può bastare anche solo un’appendicite portare il numero di queste cellule fino a 15mila. Altre ragioni possono essere la tonsillite, oppure una malattie infiammatoria delle prime vie aeree, come la toxoplasmosi. Di solito i linfociti alti indicano che è in corso un attacco di tipo virale all’organismo.

Fonti | GSDHumanitas

(Pubblicato da Giulia Dallagiovanna 11-04-2019
Modificato da Alessandro Bai l'1-02-2022)

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