Se vivi in una città inquinata, lo sai: quella foschia in cui ti devi immergere ogni mattina non è nebbia, è smog. E non fa per niente bene. Ma se negli anni scorsi ci si limitava a questa affermazione, senza andare in fondo alla questione, ultimamente il problema della contaminazione dell'aria è stato preso in esame da diversi ricercatori. Gli esperti hanno notato ad esempio come possa rappresentare una possibile causa di osteoporosi o di aterosclerosi e infarto. La Società italiana di medicina ambientale (SIMA) vuole far luce soprattutto sui problemi che possono riscontrare i più piccoli, quelli che sono venuti alla luce meno di mille giorni fa. A loro, così come anche alle donne incinte, l'inquinamento fa ancora più male.
Non andare subito in panico, se tuo figlio ha poco meno di tre anni potrà comunque uscire di casa e non rischierà di morire all'istante. Quando però sai che sono diversi giorni che non piove e inizi a notare quella polvere nerastra sulle finestre del tuo appartamento, cerca di limitare le passeggiate all'esterno. Anche perché le patologie di cui parlano gli esperti non sono disturbi banali: difficoltà respiratorie, come l'asma, patologie cardiovascolari, problemi dello sviluppo neurologico, fino ad arrivare ai tumori infantili.
Ma perché la SIMA ha lanciato questo allarmare? Non tanto per spaventare te, quanto per spingere le autorità a prendere provvedimenti in proposito. Non bastano infatti misure temporanee, come il blocco del traffico, o la frequente consultazione del bollettino meteo nella speranza che piova da un momento all'altro. È necessario rendersi conto che lo smog è una situazione cronica e non un'emergenza improvvisa, e come tale deve essere affrontata. Sia da te, assumendo le dovute precauzioni e cercando di mettere in atto comportamenti più rispettosi dell'ambiente, che dai politici e dagli amministratori locali.
“SIMA – conclude il presidente della società, Alessandro Miani – si propone come portavoce di queste preoccupazioni, invitando alla condivisione le principali società scientifiche in ambito medico e richiedendo un confronto con le istituzioni, con l’avvio di un tavolo di lavoro per progettualità serie e di ampio respiro. L’invito a sperare nella pioggia può essere accolto, ma, evidentemente, da solo non basta”.
Spendiamo tante parole per la prevenzione delle malattie e ricordiamo sempre l'importanza di una dieta sana e dell'attività sportiva, ma l'ambiente in cui si vive è una parte fondamentale di queste buone abitudini.
Fonte| Pagina Facebook di SIMA – Medicina Ambientale