L’Italia oggi è nello scenario 3: sai che cosa significa e quali sono gli altri scenari?

Il Comitato Tecnico-Scientifico ha ipotizzato quattro possibili situazioni sanitarie in cui potrebbe ritrovarsi il nostro paese nei prossimi mesi tra l’autunno e l’inverno, tra la ripresa dei contagi e la diffusione dell’epidemia da influenza. Insieme agli scenari, divisi in base all’andamento dell’indice di trasmissione, sono pianificate anche tutte le potenziali misure da mettere in campo per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 29 Ottobre 2020
* ultima modifica il 29/10/2020

Siamo nello scenario 3. L’ha annunciato il premier Giuseppe Conte durante il Question time alla Camera. Significa che le nuove misure restrittive messe in atto negli ultimi giorni rientrano negli step strutturati dal Governo per affrontare l’emergenza. Fanno parte, dunque, di un piano d'azione pensato nei minimi dettagli per limitare la diffusione dei contagi nei prossimi mesi, quelli in cui la pandemia da Coronavirus si sovrapporrà con l’epidemia di influenza: come ti abbiamo già spiegato, la confusione tra le due sintomatologie sta mettendo in seria difficoltà il sistema sanitario.

Il documento, redatto dal Comitato Tecnico-Scientifico, ha individuato in sostanza quattro possibili scenari in cui influenza e Sars-Cov-2 si intrecciano, pianificando poi le potenziali misure da applicare nei prossimi mesi autunno-invernali. Il Cts ha immaginato questi quattro scenari sulla base degli Rt regionali, ovvero l'indice di trasmissione: a seconda delle fasce in cui siamo, il paese entra in uno o nell'altro scenario. Ognuno di questi, poi, al suo interno ha un’ulteriore distinzione, questa volta sulla base dell’incidenza, cioè il numero di casi su 100mila abitanti: bassa, moderata e alta. Qui te li riassumo.

Gli scenari dell'emergenza

Scenario 1

Lo scenario 1 immagina una situazione di trasmissione non troppo diversa rispetto al periodo luglio-agosto: ci sono focolai localizzati e l’Rt delle regioni è sì sopra la soglia ma per periodi limitati (meno di un mese 1 mese) e c’è una bassa incidenza di casi.

Scenario 2

Lo scenario 2 prevede una trasmissibilità del virus sostenuta e diffusa ma comunque gestibile dal sistema sanitario nel breve e medio periodo. In questo caso i valori di Rt regionali sono compresi tra 1 e 1,25. In questo scenario il Cts ha immaginato la costante crescita dell’incidenza di casi, la nascita di nuovi focolai, inclusi quelli scolastici, e quindi il conseguente aumento delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in terapia intensiva: questi rialzi però avverrebbero lentamente nel tempo senza dunque sovraccaricare il sistema per almeno 2-4 mesi e il potenziale di trasmissione di Sars-Cov-2 sarebbe comunque limitato attraverso le misure messe in atto.

Scenario 3

Come ha specificato il premier Conte, ad oggi la situazione dell’Italia rientra nello scenario numero 3. Significa quindi che oggi i valori regionali di Rt sono compresi tra 1,25 e 1,5 e che il potenziale di trasmissione del virus è limitato solo “modestamente”, nonostante misure ordinarie e straordinarie.

In questo scenario l'incidenza di casi cresce con un ritmo decisamente più rapido rispetto allo scenario 2, non è più possibile tenere traccia delle catene di trasmissione e si cominciano ad intravedere “iniziali segnali” di sovraccarico dei servizi assistenziali, destinati al sovraccarico entro 2-3 mesi.

In questo caso il documento strutturato dal Cts prevede 4 (e non più 3) livelli di gravità in base all’incidenza, e quindi diversi interventi.

Incidenza bassa

Per almeno 4 settimane consecutive. Prevede la rimodulazione “con cautela” delle attività congiure meno stringenti e ammette possibilità come:

  • Misure di sicurezza standard (mascherina, distanziamento, lavaggio delle mani)
  • Possibilità di interruzioni di attività sociali e culturali
  • Lezioni in presenza ma attività di gruppo limitate
  • Obbligo della mascherina a scuola quando non è possibile rispettare il distanziamento
  • Possibilità di stop a lezioni a rischio assembramento

Incidenza moderata

Per almeno 4 settimane consecutive. Prevede l’introduzione di interventi ordinari e straordinari in singole zone. Mi riferisco per esempio a:

  • Possibilità di chiudere alcune attività, come i bar, anche su fascia oraria
  • Sospensione degli eventi
  • Favorire lo smart working per ridurre affollamento sui mezzi e sui poti di lavoro
  • Istituzione di zone rosse locali
  • Possibilità di attivare lezioni scaglionate a rotazione tra mattina e pomeriggio
  • Possibilità di didattica a distanza per le scuole secondarie di seconda grado
  • Possibilità di chiudere scuole o università in funzione del numero dei casi

Incidenza alta/molto alta <3settimane

Per meno di 3 settimane consecutive. Come puoi immaginare, in questo caso sono previste misure più stringenti come per esempio:

  • Possibile obbligo sull’utilizzo della mascherina all’aperto
  • Istituzione di zone rosse temporanee
  • Stop ad attività sociali, culturali e sportive a maggior rischio di assembramenti
  • Valutare l’interruzione di alcune attività produttive a rischio assembramento
  • Possibile restrizioni alla mobilità
  • Obbligo della mascherina a scuola sempre
  • Stop a lezioni “di contatto” come educazione fisica
  • Lezioni scaglionate e a rotazione su mattina e pomeriggio
  • Dad
  • Possibilità di scuole e università chiuse temporaneamente

Incidenza alta/molto alta >3 settimane

Significa che lo scenario si protrae per 3 o più settimane consecutive. Prevede la possibilità di misure ancora più estese e stringenti come:

  • Restrizioni generalizzate
  • Chiusura di scuole e università
  • Didattica a distanza sempre dove possibile

Scenario 4

Una volta, invece, che gli indici Rt superano la soglia di 1,5 si entrerebbe nello scenario 4, l’ultimo. In questo caso vi sarebbero ancora più casi e chiari segnali di sovraccarico del sistema sanitario destinato a peggiorare al massimo in un mese e mezzo e sarebbe ormai impossibile rintracciare l’origine dei nuovi casi.

Le possibili soluzioni da mettere in campo sono:

  • Restrizioni generalizzate
  • Istituzione di zone rosse locali
  • Interruzione di attività sociali e culturali maggiormente a rischio
  • Agevolazione dello smart working
  • Mascherine obbligatorie all’aperto
  • Limitazioni alla mobilità
  • Chiusura di scuole e università

Fonti | Governo; Istituto Superiore di Sanità 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.