Siamo nello scenario 3. L’ha annunciato il premier Giuseppe Conte durante il Question time alla Camera. Significa che le nuove misure restrittive messe in atto negli ultimi giorni rientrano negli step strutturati dal Governo per affrontare l’emergenza. Fanno parte, dunque, di un piano d'azione pensato nei minimi dettagli per limitare la diffusione dei contagi nei prossimi mesi, quelli in cui la pandemia da Coronavirus si sovrapporrà con l’epidemia di influenza: come ti abbiamo già spiegato, la confusione tra le due sintomatologie sta mettendo in seria difficoltà il sistema sanitario.
Il documento, redatto dal Comitato Tecnico-Scientifico, ha individuato in sostanza quattro possibili scenari in cui influenza e Sars-Cov-2 si intrecciano, pianificando poi le potenziali misure da applicare nei prossimi mesi autunno-invernali. Il Cts ha immaginato questi quattro scenari sulla base degli Rt regionali, ovvero l'indice di trasmissione: a seconda delle fasce in cui siamo, il paese entra in uno o nell'altro scenario. Ognuno di questi, poi, al suo interno ha un’ulteriore distinzione, questa volta sulla base dell’incidenza, cioè il numero di casi su 100mila abitanti: bassa, moderata e alta. Qui te li riassumo.
Lo scenario 1 immagina una situazione di trasmissione non troppo diversa rispetto al periodo luglio-agosto: ci sono focolai localizzati e l’Rt delle regioni è sì sopra la soglia ma per periodi limitati (meno di un mese 1 mese) e c’è una bassa incidenza di casi.
Lo scenario 2 prevede una trasmissibilità del virus sostenuta e diffusa ma comunque gestibile dal sistema sanitario nel breve e medio periodo. In questo caso i valori di Rt regionali sono compresi tra 1 e 1,25. In questo scenario il Cts ha immaginato la costante crescita dell’incidenza di casi, la nascita di nuovi focolai, inclusi quelli scolastici, e quindi il conseguente aumento delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in terapia intensiva: questi rialzi però avverrebbero lentamente nel tempo senza dunque sovraccaricare il sistema per almeno 2-4 mesi e il potenziale di trasmissione di Sars-Cov-2 sarebbe comunque limitato attraverso le misure messe in atto.
Come ha specificato il premier Conte, ad oggi la situazione dell’Italia rientra nello scenario numero 3. Significa quindi che oggi i valori regionali di Rt sono compresi tra 1,25 e 1,5 e che il potenziale di trasmissione del virus è limitato solo “modestamente”, nonostante misure ordinarie e straordinarie.
In questo scenario l'incidenza di casi cresce con un ritmo decisamente più rapido rispetto allo scenario 2, non è più possibile tenere traccia delle catene di trasmissione e si cominciano ad intravedere “iniziali segnali” di sovraccarico dei servizi assistenziali, destinati al sovraccarico entro 2-3 mesi.
In questo caso il documento strutturato dal Cts prevede 4 (e non più 3) livelli di gravità in base all’incidenza, e quindi diversi interventi.
Per almeno 4 settimane consecutive. Prevede la rimodulazione “con cautela” delle attività congiure meno stringenti e ammette possibilità come:
Per almeno 4 settimane consecutive. Prevede l’introduzione di interventi ordinari e straordinari in singole zone. Mi riferisco per esempio a:
Per meno di 3 settimane consecutive. Come puoi immaginare, in questo caso sono previste misure più stringenti come per esempio:
Significa che lo scenario si protrae per 3 o più settimane consecutive. Prevede la possibilità di misure ancora più estese e stringenti come:
Una volta, invece, che gli indici Rt superano la soglia di 1,5 si entrerebbe nello scenario 4, l’ultimo. In questo caso vi sarebbero ancora più casi e chiari segnali di sovraccarico del sistema sanitario destinato a peggiorare al massimo in un mese e mezzo e sarebbe ormai impossibile rintracciare l’origine dei nuovi casi.
Le possibili soluzioni da mettere in campo sono:
Fonti | Governo; Istituto Superiore di Sanità