Lo smog provoca l’artrite reumatoide: una nuova ricerca italiana conferma il collegamento

Secondo un recente studio condotto da un team di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, pare che le particelle prodotte dalla combustione dei motori diesel Euro 4 ed Euro 5 possano rappresentare una delle cause ambientali scatenanti malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide.
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Sara Del Dot 7 Novembre 2018
* ultima modifica il 22/09/2020

Respirare lo smog fa male alla salute. Lo sappiamo tutti, l'abbiamo sempre saputo. E non fanno che fioccare ricerche sempre nuove a conferma di quella che ormai da anni non è più una teoria. Un recente studio, ad esempio, parrebbe confermare il non trascurabile ruolo del particolato prodotto dai gas di scarico dei motori diesel per quanto riguarda l’insorgenza di malattie autoimmuni, come ad esempio l’artrite reumatoide.

Cos’è l’artrite reumatoide

L’artrite reumatoide è una malattia cronica che interessa principalmente le articolazioni, ma coinvolge tutto l’organismo. Può verificarsi a qualsiasi età e in qualunque persona, anche se è stata riscontrata una prevalenza nei soggetti di sesso femminile. È una malattia autoimmune, questo significa che il corpo si auto-protegge da sé stesso senza che ce ne sia il bisogno: in pratica, il sistema immunitario attacca i tessuti sani non riconoscendoli come tali. Progressivamente, l’artrite colpisce la membrana sinoviale, la cartilagine e l’osso delle articolazioni diartrodiali. L’artrite si manifesta attraverso dolore, difficoltà nei movimenti, stanchezza, perdita della funzionalità delle articolazioni. L’insorgenza di questo disturbo pare sia dovuto a un aumento dei livelli di citrullinazione (processo di regolazione di produzione) delle proteine, che se troppo elevati provocano la risposta del sistema immunitario, che produce anticorpi specificamente diretti contro queste cellule citrullinate (chiamati anti-Acpa) e arriva ad attaccare i tessuti normali scatenando l’infiammazione caratteristica, appunto, dell’artrite.

Gli effetti dello smog

Un gruppo di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma capitanato da Guido Valesini in collaborazione con i ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) è andato alla ricerca dei fattori ambientali in grado di attivare il sistema immunitario e provocare quindi l’insorgenza di patologie autoimmuni come, appunto, l’artrite reumatoide. Fino a qualche tempo fa l’unico fattore ambientale di cui si era certi che provocasse questo disturbo era il fumo di sigaretta, ma in un questo nuovo studio, pubblicato sulla rivista Cell Death & Disease, è stato analizzato il ruolo delle particelle derivanti dalla combustione di motori diesel, in particolare Euro 4 ed Euro 5, sui tessuti cellulari. Già da alcuni anni era emersa una possibilità molto alta che la genesi dell’artrite non avesse luogo all’interno delle articolazioni, ma a livello della mucosa bronchiale, e che quindi la patologia potesse essere scatenata da ciò che ogni giorno inaliamo. Ed è proprio su questo che i ricercatori della Sapienza si sono concentrati, analizzando le cellule dell’epitelio bronchiale affiancate a particelle derivanti dalla combustione dei motori diesel. Queste cellule, a contatto con le nanoparticelle carboniose, pare producano proteine citrullinate e mettano in campo un meccanismo di autodifesa chiamato autofagia, che solitamente viene provocato da situazioni estreme.

La notizia forse più sconcertante dell’intero studio, però, è che sembra che il particolato prodotto dai motori diesel Euro 5 sia più dannoso di quelli Euro 4. Quindi, quello che difende l’ambiente paradossalmente farebbe più male alla nostra salute.

Fonte| Diesel exhaust particles induce autophagy and citrullination in Normal Human Bronchial Epithelial cells pubblicato il 9 Novembre 2018 su NCBI

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