L’obesità può aggravare il decorso della malattia di Alzheimer

Mantenere un peso giusto non è solo una questione estetica, perché i chili di troppo possono compromettere la tua salute, a partire dal benessere del cuore. E, con una certa sorpresa, si è scoperto che anche il cervello può beneficiarne, perché è stata dimostrata una correlazione tra l’Alzheimer e l’obesità.
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Valentina Rorato 19 Febbraio 2021
* ultima modifica il 19/03/2021

Il sovrappeso fa male un po’ a tutti gli organi ed è un carico anche per il cervello. Una nuova ricerca dell'Università di Sheffield, in collaborazione con l'Università della Finlandia orientale, ha scoperto che i chili di troppo possono esacerbare la malattia di Alzheimer. Pare infatti che l’obesità sia in grado di contribuire alla vulnerabilità del tessuto neurale, mentre il mantenimento di un peso sano nella demenza lieve di Alzheimer potrebbe aiutare a preservare la struttura del cervello.

I dati della ricerca, pubblicati su The Journal of Alzheimer's Disease Reports, evidenziano anche l'impatto che il sovrappeso nella mezza età potrebbe avere sulla salute del cervello in età avanzata. "Si ritiene che più di 50 milioni di persone convivano con la malattia di Alzheimer e nonostante decenni di studi innovativi e un enorme sforzo di ricerca non abbiamo ancora una cura per questa crudele malattia”, ha commentato l'autrice principale dello studio, la professoressa Annalena Venneri del Neuroscience Institute dell'Università di Sheffield e del NIHR Sheffield Biomedical Research Center.

"La prevenzione gioca un ruolo così importante nella lotta contro la malattia. È fondamentale sottolineare che questo studio non mostra che l'obesità causa l'Alzheimer, ma ciò che mostra è che il sovrappeso è un onere aggiuntivo per la salute del cervello e può esacerbare il patologia”. I chili di troppo possono affaticare il lavoro del cuore, dell’apparato muscoloscheletrico ma anche del cervello.

"Le malattie che causano la demenza come l'Alzheimer e la demenza vascolare si nascondono sullo sfondo per molti anni, quindi aspettare fino ai 60 anni per perdere peso è troppo tardi. Dobbiamo iniziare a pensare alla salute del cervello e prevenire queste malattie molto prima. Educare i bambini e gli adolescenti al peso che il sovrappeso ha sulle multimorbidità, comprese le malattie neurodegenerative, è vitale", ha sottolineato la dottoressa.

Durante lo studio, sono state esaminate le scansioni cerebrali MRI di 47 pazienti con diagnosi clinica di demenza lieve di Alzheimer, 68 con decadimento cognitivo lieve e 57 individui cognitivamente sani. Il nuovo studio ha utilizzato tre tecniche computazionali complementari per esaminare l'anatomia del cervello, il flusso sanguigno e anche le fibre del cervello.

Che cosa è emerso? Nei pazienti con demenza lieve, è stata trovata un'associazione positiva tra l'obesità e il volume della materia grigia attorno alla giunzione temporoparietale destra. Ciò suggerisce che l'obesità potrebbe contribuire alla vulnerabilità neurale in individui cognitivamente sani e in quelli con lieve deterioramento cognitivo.

Lo studio ha anche scoperto che il mantenimento di un peso sano nella demenza lieve della malattia di Alzheimer potrebbe aiutare a preservare la struttura del cervello in presenza di età e perdita di peso correlata alla malattia.

Fonte | "Obesity and Brain Vulnerability in Normal and Abnormal Aging: A Multimodal MRI Study" pubblicato The Journal of Alzheimer's Disease Reports il 20 gennaio 2021.

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