Lorenzo Farinelli non ce l’ha fatta: ci sono però altre storie di coraggio che svegliano il cuore

C’è Seby “roccia” che lotta da mesi contro il “suo” tumore (ma che lui non sente per niente “suo”). C’è Calogero, il giovane studente di Economia che deve seguire una costosa terapia non disponibile in Italia. Ma c’è anche Alessandro, che ora sta bene, ma per cui il popolo del web si è mobilitato enormemente quando si cercava un donatore di midollo osseo.
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Gaia Cortese 12 Febbraio 2019
* ultima modifica il 30/07/2021

Tra haters e leoni da tastiera sembra che il mondo del web abbia solo connotati negativi. Fortunatamente, non è così. Dietro a tablet, smartphone e pc prendono vita gesti di solidarietà che riempiono anche il cuore. È di ieri la notizia della scomparsa del giovane medico di Ancona, Lorenzo Farinelli, che a soli 34 anni, è scomparso a causa di un Linfoma non-Hodgkin. Il suo appello per raccogliere la somma necessaria per sottoporsi a una terapia sperimentale negli USA, non era rimasto inascoltato e per lui si era mobilitata, non solo la sua città, ma anche il web. In pochi giorni 500.000 euro erano stati raccolti per consentirgli quel viaggio, ma la malattia non ha purtroppo permesso a Lorenzo di prendere quell’aereo.

Le altre storie

Il piccolo Alessandro

Eppure le storie a lieto fine ci sono e per quelle è bene che il web continui a mostrare di avere cuore. È di pochi mesi fa la storia del piccolo Alessandro, il bambino di appena 18 mesi che a causa di una rara malattia genetica aveva bisogno di trovare al più presto un donatore di midollo osseo. Sono state migliaia le persone che si sono mobilitate per lui sul web: chi ha fatto il test per verificare la compatibilità con il bambino, chi ha condiviso e divulgato il più possibile l’appello dei genitori del bambino malato. Alla fine il donatore di midollo osseo non è stato trovato nei tempi utili, ma il lieto fine è arrivato ugualmente grazie al trapianto di cellule staminali reso possibile dai medici del Bambino Gesù di Roma e dalla donazione di staminali del papà del piccolo.

Sebastiano Quattrocchi

Anche per Seby vogliamo il lieto fine. Sebastiano Quattrocchi è un ragazzo di 15 anni che pochi mesi fa ha scoperto di avere un tumore del parenchima pineale al terzo stadio. Dopo aver affrontato già quattro interventi, prima a Messina, poi a Milano e ben due volte a Sidney in Australia, Seby, soprannominato “roccia”, sta seguendo la fisioterapia e la radioterapia a Milano, ma nelle prossime settimane dovrà raggiungere Tel Aviv, in Israele, per una radioterapia sperimentale; e se qui l’esito non dovesse essere positivo, dovrà ripartire per Sidney per la terza volta.

Calogero Gliozzo

Una raccolta fondi è stata avviata anche dalle sorelle di Calogero, in lotta da quasi due anni contro un linfoma aggressivo che ha resistito a più linee di terapia. Oggi l’ultima possibilità è una terapia molto costosa, non disponibile in Italia: si tratta della Car-T, che prevede il prelievo di alcune cellule del sistema immunitario al fine di modificarle geneticamente in laboratorio per riconoscere le cellule tumorali e per essere poi re-infuse nel paziente. I costi della terapia possono superare anche i 475.000 dollari.

Fonte| Ansa

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