Il lupus eritematoso sistemico (LES): una malattia rara dalle cause sconosciute con la quale si può convivere

Il lupus eritematoso sistemico, anche chiamato LES, è una rara malattia autoimmune che colpisce il sistema connettivo e per la quale non esiste cura. I suoi sintomi sono estremamente vari, dato che può interessare moltissimi organi o tessuti del corpo. È una patologia che può fare paura, ma che per fortuna non è più mortale come un tempo: vediamo come riconoscerla e i trattamenti che consentono di avere una buona qualità di vita.
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Giulia Dallagiovanna 25 Ottobre 2019
* ultima modifica il 17/09/2020

Il lupus eritematoso sistemico, spesso abbreviato in LES, è una malattia autoimmune e cronica che colpisce il tessuto connettivo e può causare danni in diverse zone del corpo: a seconda della gravità, infatti, può provocare l'infiammazione di pelle e articolazioni, oppure interessare organi come reni, cuore, polmoni, fegato, ma anche le mucose, le pareti dei vasi sanguigni e il sistema nervoso.

Magari hai già sentito parlare del lupus perché ne soffrono anche persone famose come Selena Gomez, che ha recitato nei film per ragazzi targati Disney, ma potresti anche non avere nessuna idea di cosa si tratti, perché è una patologia davvero rara: si registrano tra i 20 e i 70 casi ogni 100mila persone e si stima che in tutto il mondo venga diagnosticato a circa 16mila individui ogni anno.

Dovresti prestare attenzione soprattutto se sei una donna, perché sembra che su 10 pazienti, addirittura nove siano femmine, solitamente tra i 15 e i 40 anni. In ogni caso, il lupus può colpire anche i maschi e altre fasce d'età, compresi gli anziani, i bambini e i neonati.

Il problema principale di questa malattia è che, al momento, non si conoscono le cause e non esiste una cura definitiva: nel primo caso, si pensa che la produzione di autoanticorpi all'origine del lupus possa dipendere da più fattori, che sarebbero ormonali, genetici e ambientali; per quanto riguarda i trattamenti, invece, si utilizzano corticosteroidi e immunosoppressori per aiutare i pazienti a gestire le forme più gravi che possono risultare anche fatali, nonostante ormai siano molto rari i casi in cui la malattia porta alla morte, grazie ai grandi progressi fatti in campo medico.

Cos'è il lupus

Il lupus eritematoso sistemico (LES), come ti spiegavo all'inizio, è una malattia cronica autoimmune del sistema connettivo. Ma cosa significa tutto questo? Procediamo per gradi.

Questa patologia si definisce autoimmune perché insorge quando il tuo sistema immunitario va in tilt e inizia a produrre autoanticorpi. A differenza degli anticorpi normali, questi non colpiscono virus e batteri, ma i tuoi stessi organi e tessuti, che vengono scambiati per estranei e potenziali minacce. Avrai sentito utilizzare questo termine anche per altre patologie, come la sclerosi multipla, la celiachia o l'artrite reumatoide, che infatti sono scatenate dallo stesso meccanismo.

Inoltre, con il lupus parliamo di malattia cronica proprio perché i suoi sintomi non scompaiono con il tempo: semplicemente, se ne sei affetto potrai avere dei momenti di remissione, anche asintomatici, alternati ad altri periodi di riacutizzazione, ma come ti ho spiegato al momento non è possibile guarire definitivamente.

Il LES può provocare un'infiammazione in ogni tessuto o organo del tuo corpo, per questa ragione i sintomi sono spesso differenti da persona a persona, rendendo così il quadro clinico ancora più complicato. In questa situazione è anche piuttosto difficile inserire il lupus in una categoria specifica. Al momento, comunque, viene trattato dagli specialisti di malattie reumatiche.

La malattia, però, ha delle caratteristiche comuni: se sviluppi una forma lieve, ad esempio, soffrirai di infiammazione alle articolazioni e alla pelle. Quando il lupus peggiora, può interessare le cellule del sangue, dei reni, dei polmoni e del cuore. Infine, se il decorso raggiunge uno stadio grave, allora danneggerà gli organi colpiti e arriverà a intaccare il sistema nervoso centrale, cervello compreso. Potresti dunque subire una seria compromissione delle tue normali capacità, anche se, come detto, è raro che la patologia sia mortale. Anche tra i sintomi, poi, ce ne sono alcuni che compaiono piuttosto frequentemente e vengono considerati tipici del LES, come ad esempio l'eritema o la sensibilità alla luce.

Le varianti principali di questa malattia, che vedremo nel dettaglio più avanti, sono il lupus eritematoso discoide (LED) e il lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS). Accanto a queste, però, esistono alcune particolari forme:

  • Lupus indotto dai farmaci: alcuni medicinali utilizzati per trattare disturbi al cuore o la tubercolosi possono contribuire all'emergere del LES. In questo caso, però, i sintomi scompaiono con il cessare della malattia e dell'assunzione del farmaco.
  • Lupus neonatale: colpisce i neonati, ai quali sono stati trasmessi anticorpi anti-SSA attraverso la placenta. Nelle situazioni più lievi, compaiono semplicemente delle eruzioni cutanee, che si risolvono con il tempo. Nei casi più gravi, invece, possono insorgere blocchi atrio-ventricolari anche permanenti.

Può accadere che il LES colpisca persone all'interno della stessa famiglia, ma più spesso si tratta di una malattia sporadica. Come ti ho detto, poi, anche la fascia d'età interessata dalla patologia, ovvero dai 15 ai 40 anni, è indicativa: il lupus infatti può insorgere anche se sei più giovane o più anziano.

Una piccola curiosità: il nome scelto per questa malattia ti avrà subito rimandato alla mente un lupo, e in effetti hai ragione. Questo termine piuttosto singolare è dovuto al fatto che le sue manifestazioni cutanee, ad esempio l'eritema a farfalla che compare in viso, ricordano le linee del morso di un lupo.

Quanti tipi di lupus ci sono?

Ci siamo concentrati fino a questo punto sulla classica forma di lupus eritematoso sistemico, che è quella principalmente trattata in questo articolo. Esistono però altre tipologie della malattia, ovvero il lupus eritematoso discoide (LED) e il lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS), entrambe comprese nella macro categoria del lupus cutaneo, così chiamato proprio perché si manifesta soltanto attraverso lesioni della pelle, nonostante possa in alcuni casi evolversi nella forma sistemica.

Lupus eritematoso discoide

Il LED è una variante di lupus che si manifesta con eruzioni cutanee rosse e dalla forma tondeggiante, che possono anche cicatrizzarsi e solitamente interessano le parti del corpo esposte alla luce del sole, quindi viso, orecchie, avambracci e cuoio capelluto, sebbene in alcuni casi anche le mucose della bocca possano essere colpite dalle lesioni. Questa è la tipologia di lupus cutaneo più frequente e in circa un caso su 10 può evolvere verso il lupus eritematoso sistemico, danneggiando quindi anche altri organi e tessuti.

Lupus eritematoso cutaneo subacuto

Anche il LECS colpisce la pelle con eruzioni cutanee piuttosto diffuse, specialmente sulle braccia, sul viso e sul torace. Questi sintomi possono peggiorare esponendosi al sole, ma è più raro rispetto al LED che le lesioni arrivino a causare una cicatrizzazione. Se soffri di questa particolare forma di lupus potresti sentirti spesso affaticato e soffrire di dolori alle articolazioni, ma difficilmente svilupperai la variante sistemica che danneggia gli organi interni.

Le cause

Come ti dicevo a inizio articolo, non sono ancora note con precisione le cause del lupus eritematoso sistemico. Molto probabilmente, si tratta di un insieme di fattori che possono essere genetici, ambientali e ormonali. Per questa ragione, quindi, sentirai parlare di cause multifattoriali che mandano in tilt il sistema immunitario portandolo a produrre gli autoanticorpi.

Fattori genetici

Per elementi genetici non si intende tanto un discorso di parentela, poiché non è ancora del tutto chiaro se la presenza di un altro caso in famiglia possa aumentare oppure no il rischio di soffrire di LES. Ci sono però circa 50 geni che sembrano in qualche in modo avere a che fare con questa patologia. Questa combinazione sfortunata appare più frequente nelle donne o in alcuni specifici gruppi etnici, come gli afroamericani, i nativi americani, i latini, gli asiatici e i residenti nelle isole dell'oceano Pacifico. Ad oggi, quindi, sembra molto difficile che il fattore genetico da solo sia sufficiente per spiegare l'insorgere del lupus.

Fattori ormonali

Se ci concentriamo sui dati di cui ti ho parlato a inizio articolo, sembra quasi che il lupus eritematoso sistemico sia una malattia prettamente femminile. Questa caratteristica ha portato gli studiosi a ritenere che anche gli ormoni possano giocare un ruolo importante nella comparsa di questa malattia. C'è poi anche un altro elemento che alimenta questo dubbio: i sintomi diventano più acuti nel periodo premestruale o durante la gravidanza. Sembra quindi che l'aumento degli estrogeni abbia qualcosa a che fare con l'andamento del LES, se non proprio con la sua comparsa.

Fattori ambientali

Infine, potrebbero esserci alcuni fattori ambientali che scatenano il lupus, ma solo in chi è già predisposto. Prima di tutto, in questa categoria rientrano alcune infezioni, tra cui quelle provocate dal virus di Epstein-Barr, responsabile della mononucleosi, dal virus della rosolia o dai paramixovirus, che sono, banalmente, all'origine di raffreddore o tonsillite. Inoltre, come ti dicevo, anche alcuni farmaci possono favorire l'insorgere dei sintomi, tra cui quelli antiepilettici, o antibiotici a base di penicillina o amoxicillina. Un ruolo importante lo gioca anche il sole: un'eccessiva esposizione ai raggi UV, anche quelli delle lampade abbronzanti, aumenta le possibilità che insorga la malattia o che si riattivi nei soggetti già malati. Allo stesso tempo, però, anche la carenza di vitamina D può rappresentare un fattore di rischio.

Infine, non sottovalutare mai le condizioni emotive, soprattutto quando si tratta di una malattia autoimmune. In questo caso, un forte stress psicologico, come un lutto o un divorzio, così come un'intensa fatica fisica, ad esempio a causa di un parto o un intervento chirurgico, possono indebolire il tuo sistema immunitario.

I sintomi

I sintomi del lupus eritematoso sistemico sono estremamente vari e poco specifici, sia in seguito alla comparsa della malattia che durante la sua evoluzione. Inizialmente, potresti avere la febbre, anche a intermittenza, sentirti particolarmente stanco, avere meno appetito e di conseguenza perdere peso. La fotosensibilità è un'altra caratteristica della patologia, oltre ad essere il motivo per cui non dovresti esporti al sole in caso di rash cutaneo, che altrimenti peggiorerebbe. Mano a mano che il LES progredisce, i segni dipenderanno dall'area del corpo colpita, visto che come ti ho detto la forma sistemica del lupus può interessare moltissimi organi e tessuti.

Sintomi cutanei e delle mucose

Possono includere l'eritema a farfalla sul volto e sulle guance, lesioni rosse piatte o in rilievo nelle aree esposte alla luce del sole, ulcere nelle mucose del palato, delle guance, delle gengive o del naso. Quando il lupus è in fase di riacutizzazione, inoltre, può provocare l'alopecia, ovvero una perdita di capelli a chiazze.

Disturbi renali

Possono comparire quando il lupus interessa i reni e comprendono la sindrome nefritica, con la presenza di sangue nelle urine, la sindrome nefrosica e un'insufficienza renale che richiede la dialisi.

Disturbi articolari

I sintomi che interessano le articolazioni sono piuttosto frequenti tra le persone malate di lupus e comprendono le atralgie, cioè dolori intermittenti, l'artrite o l'infiammazione improvvisa di più articolazioni.

Disturbi polmonari

Si manifestano in caso di interessamento dei polmoni e possono includere la pleurite o il blocco delle arterie polmonari a causa di un trombo.

Disturbi ematologici

Il lupus può provocare anche problemi del sangue come la riduzione delle piastrine, con il rischio di emorragie, ma anche anemia e leucopenia a causa di un calo del numero di globuli rossi e globuli bianchi.

Disturbi del sistema nervoso centrale

Quando la malattia coinvolge il sistema nervoso centrale, intaccando quindi anche il cervello, possono verificarsi sintomi come deficit di concentrazione, cefalea, alterazioni della personalità, ictus, psicosi ed epilessia, con conseguenti convulsioni.

Disturbi cardiaci

Tra gli effetti del lupus sul cuore ci sono la pericardite e, più raramente la miocardite, che aumenta il rischio di un'insufficienza cardiaca.

Il lupus in gravidanza

Come ti ho anticipato, nei soggetti già malati il lupus tende a riacutizzarsi durante la gravidanza: per questo, le donne che ne soffrono hanno un rischio maggiore di aborto spontaneo o mortalità fetale.

Diagnosi

Considerando i sintomi che abbiamo appena visto, la diagnosi del lupus può non essere per niente semplice. Il medico valuterà soprattutto i segni descritti e quelli visibili, cercando di inquadrarli all'interno degli 11 criteri elaborati dall'American Rheumatism Association per la classificazione del LES, che includono le manifestazioni più frequenti della malattia, ovvero:

  • eritema a farfalla;
  • eritema discoide;
  • fotosensibilità;
  • ulcere nella bocca o nel naso;
  • artrite;
  • disturbi ematologici;
  • disturbi neurologici;
  • disturbi renali;
  • disturbi immunologici, come la presenza di anticorpi anti-DNA;
  • sierosite (infiammazione delle membrane che rivestono il cuore o i polmoni);
  • presenza di anticorpi anti nucleo (ANA).

Per confermare una diagnosi di LES, solitamente il tuo medico dovrebbe verificare la presenza di almeno 4 tra questi criteri. È particolarmente significativa la positività agli anticorpi anti nucleo, che vengono individuati nel 90% dei pazienti.

A queste valutazioni si possono aggiungere poi alcuni esami strumentali che diventeranno necessari per valutare lo stato degli organi interni, a partire dalle banali analisi del sangue per capire l'eventuale presenza di un'infiammazione e la concentrazione di creatinina, indice della corretta funzionalità dei reni. È importante poi valutare anche l'esame di sedimento urinario, per capire se si possa parlare di proteinuria. Il medico potrebbe prescriverti anche un'ecografia articolare, per individuare infiammazioni alle articolazioni.

In seguito, bisognerà capire quanto il LES abbia intaccato quegli organi. Dovranno quindi emergere eventuali disordini renali, neurologici, ematici e immunologici, da individuare con una risonanza magnetica nucleare all'encefalo, accompagnata da un elettroencefalogramma. A seguire, poi, potresti dover eseguire un ecocardiogramma e una radiografia al torace. Infine, in casi molto gravi, potrebbe esserti prescritta una biopsia renale.

Trattamento

Per il lupus eritematoso sistemico non c'è nessuna cura definitiva e non si può guarire, ecco perché si tratta di una malattia cronica. Lo scopo delle terapie, diventate negli anni sempre più efficaci, è quello di lenire i sintomi e soprattutto evitare che la malattia danneggi un tuo organo. Naturalmente, il trattamento dipenderà anche da quale tipo di manifestazioni hai sviluppato tu, ma la sua funzione sarà sempre quella di permetterti di condurre una vita normale, mantenendo il LES sotto controllo.

Se hai sviluppato una forma di lupus lieve, il medico potrebbe prescriverti dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per alleviare i dolori articolari, o delle creme a base di corticosteroidi per trattare le eruzioni cutanee, per le quali dovrai anche fare attenzione a utilizzare una protezione solare. Forse ti sorprenderà anche sapere che alcuni medicinali di norma utilizzati contro la malaria, come l'idrossiclorochina e la clorochina, hanno dato buoni risultati anche contro questa patologia, si possono usare anche in gravidanza e vengono quindi impiegati per contrastare i sintomi più lievi, come il rush cutaneo e gonfiori sparsi.

Nei casi più gravi, invece, il trattamento del lupus richiederà la somministrazione di farmaci immunosopressori, che attenuano la risposta immunitaria ed evitano che i tuoi anticorpi attacchino il tuo stesso organismo. In queste circostanze, i corticosteroidi vengono assunti per via orale oppure per via endovenosa.

Inoltre, dopo diversi anni di studio è stato introdotto un nuovo farmaco, il belimumad, di tipo biologico. La sua azione è diretta contro la molecola BAFF, al fine di uccidere i linfociti B che producono le difese immunitarie e le scagliano contro il bersaglio sbagliato.

Come si vive con il lupus

Per avere un'idea dei miglioramenti avvenuti nel tempo ti basterà sapere che a metà del secolo scorso il lupus eritematoso sistemico era una malattia mortale nella maggior parte dei casi. Oggi, il LES rimane incurabile ma oltre il 90% delle persone sopravvive ad almeno 10 anni dalla diagnosi e gode di una buona qualità di vita, a volte anche con periodi asintomatici che durano diversi anni.

Il decorso della malattia può migliorare significativamente in caso di diagnosi precoce, che al giorno d'oggi è sempre più frequente ed è particolarmente preziosa per ridurre il rischio di malattie renali.

Allo stesso tempo, il lupus resta imprevedibile nel suo sviluppo e, di conseguenza, anche nella prognosi: nei casi peggiori, la mortalità del LES è soprattutto legata ai problemi cardiovascolari che insorgono a causa della patologia.

Fonti| Msd ManualsHumanitas; Fondazione Veronesi

(Modificato da Alessandro Bai il 12-8-2020)

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