Non c’è dolore più comune del mal di schiena. Così comune, da battere anche il mal di testa. Questo fastidio può essere di breve durata o condizionare la tua vita per settimane intere. Purtroppo, a definire la cura è ovviamente la natura della patologia. Se hai fatto un movimento improvviso e hai sentito un muscolo stirarsi o hai sollevato un peso eccessivo, probabilmente nel giro di breve e con un po’ di riposo, tornerai subito in forma.
È diverso quando il male arriva all’improvviso e diventa un fastidioso compagno di vita, quando quando non riesci a stare seduto e hai come l’impressione di dover lottare con un cane che ti azzanna i glutei o quando – al contrario – fai fatica a stare in piedi, nonostante tu abbia scarpe comode con un plantare ergonomico. In questi casi, è bene indagare con degli esami approfonditi. In generale, chi soffre di dolore alla schiena, accusa il problema in punti ben definiti, eccetto in caso di frattura vertebrale, facilitando la diagnosi.
Il mal di schiena è nella maggior parte dei casi un sintomo benigno e non ti devi allarmare. Il disturbo più noto è il famoso colpo della strega, che arriva improvvisamente ed è così forte da togliere il fiato. Si tratta di una forma acuta di lombalgia, che generalmente si risolve da sola in qualche settimana o con l’aiuto di antinfiammatori. È decisamente più grave, ma sempre non allarmante, quando il dolore è sinonimo di degenerazione dei dischi o di discopatie. Potresti dunque fare i conti con osteocondrosi, spondiloartrosi o ernia del disco.
La buona notizia è che nella maggior parte dei casi il mal di schiena forte, quello che fa paura e ti fa pensare “che cosa mi sarà mai venuto?” in realtà non è indicatore di una patologia pericolosa. Il dolore acuto, infatti, non è un parametro sufficiente per comprendere se si tratta di una condizione maligna. Le lombalgie meno dolorose, purtroppo, sono spesso quelle più gravi, come la Sindrome della cauda equina che comporta un dolore appena accennato, ma causa danni alla colonna vertebrali irreparabili.
Il mal di schiena notturno non è raro e nella maggior parte dei casi dipende da una postura errata, assunta nel corso della giornata. Una volta sdraiata, ma muscolatura si rilassa, la struttura ossea si allunga e quelli che sono gli eventuali problemi alla colonna possono manifestarsi in modo più evidente. Tra le cause di questo disturbo ci sono due accessori importanti: materasso e cuscino. Se non sono adatti alle tue esigenze, potrebbero infastidirti e impedirti il buon riposo.
Il dolore notturno è spesso causato da artrite, scoliosi, stenosi spinale, che consiste in un restringimento della colonna vertebrale, fratture, ernie del disco e in generale discopatie. Potrebbe però manifestarsi anche in caso di mestruazioni, calcoli renali, tendinopatie, neoplasie o infezioni. Un dolore notturno non deve però essere necessariamente drammatizzato come possibile spia di una grave malattia, ma se persiste non deve neanche essere ignorato.
Il mal di schiena è raramente connesso a qualcosa di grave: solo 1 su 1000 soffre per una patologia allarmante. Quando e quanto preoccuparsi? In linea di massima se hai male, devi preoccuparti, ma non perché stai per affrontare una patologia terminale, ma perché potresti comunque avere un problema da risolvere e probabilmente devi fare qualche cambiamento al tuo stile di vita. Detto ciò, il mal di schiena, inteso come lombalgia cronica, non è pericolosa ma è una patologia complessa, che può rendere difficile la tua quotidianità e soprattutto può persistere per mesi, talvolta per anni.
Le diagnosi che potrebbero giustamente spaventarti sono:
Il mal di schiena deve essere immediatamente indagato quando subentra incontinenza sia della vescica sia dell’intestino, intorpidimento agli arti inferiori o alla zona lombare. Se hai avuto un incidente di qualsiasi tipo, questi sintomi potrebbero indicare una lesione o una compressione al midollo. Inoltre, è importante chiedere il consulto del medico se il dolore è notturno, se continua a peggiorare o se dura da più di un mese.
Un sintomo di tumore può essere anche il mal di schiena. Le neoplasie possono infatti insorgere a causa di lesioni della colonna vertebrale o nella zona adiacente. I tumori della colonna vertebrale si distinguono in primitivi, e hanno origine dalle cellule della colonna stessa, e secondari o metastatici, ovvero nascono in altre zone del corpo e si localizzano secondariamente nella colonna vertebrale. I tumori secondari della colonna vertebrale sono maligni e rappresentano la lesione tumorale più frequentemente osservata dagli ortopedici.
Il problema principale con le neoplasie della colonna vertebrale sono i sintomi. Spesso rimangono silenti per lungo tempo ed è molto difficile collegare un fastidio alla schiena, talvolta neanche particolarmente pungente, con un tumore. Il dolore neoplastico è continuo, spesso si presenta di notte e risponde poco ai comuni farmaci antinfiammatori e antidolorifici.
Il mal di schiena talvolta può essere legato ai reumatismi o comunque a una malattia reumatica. Quando il dolore, principalmente di carattere lombare, dura da circa tre mesi, aumenta con il movimento e diminuisce a riposo, nella maggior parte dei casi ha cause meccaniche, per esempio artrosi o patologie dei dischi vertebrali. Tra le più frequenti ci sono le spondiloartriti, un gruppo di malattie reumatiche di tipo infiammatorio che comportano alterazioni sia a carico della colonna vertebrale sia a carico delle articolazioni e dei tendini degli arti.
Fonti| Reumatologia; Humanitas