Malaria, un nuovo anticorpo monoclonale potrebbe quasi eliminare il rischio contagio: la sperimentazione in Mali

I dati di uno studio di fase 2 hanno dimostrato che una singola infusione di questo anticorpo monoclonale garantirebbe una protezione lunga circa sei mesi e in grado di ridurre il rischio di infezione di quasi il 90%.
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Kevin Ben Alì Zinati 3 Novembre 2022
* ultima modifica il 03/11/2022

È ancora in fase di sperimentazione, ma il nuovo anticorpo monoclonale oggi in fase di test contro la malaria potrebbe rappresentare davvero un nuovo alleato contro una malattia parassitaria che solo l’anno scorso è costata la vita a più di 600mila persone, per lo più bambini.

Basterebbe una singola infusione per ottenere una protezione lunga circa sei mesi e in grado di ridurre il rischio di infezione di quasi il 90%.

Un team internazionale di ricercatori guidati dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases statunitense sul New England Journal of Medicine ha pubblicato i risultati di uno studio effettuato in Mali, dove il candidato farmaco è stato sperimentato a diversi dosaggi su 330 persone, monitorate poi per i sei mesi successivi.

Come forse sai, la malaria è una malattia trasmessa da protozoi parassiti del genere Plasmodium che si serve di un vettore, ossia un animale, per infettare l’uomo: la zanzara Anopheles.

L’anticorpo monoclonale su cui stanno lavorando gli scienziati, denominato CIS43LS, prende di mira una proteina presente sullo sporozoita, necessaria per far compiere al parassita le successive fasi del suo ciclo biologico, come l’aggressione al fegato da cui ha inizio la malattia.

I dati raccolti nella Fase 2 della sperimentazione hanno dimostrato che i pazienti cui era stato somministrato il dosaggio più alto del farmaco (40mg per chilo) avevano avuto un rischio di infezione più basso dell’88,2% rispetto alle persone trattate con il placebo. Con il dosaggio più basso (10mg per chilo) la riduzione del rischio era, invece, del 75%.

“I risultati di questo studio suggeriscono che un anticorpo monoclonale può potenzialmente affiancare altre misure per proteggere dalla malaria stagionale i viaggiatori e i gruppi più vulnerabili come i lattanti, i bambini e le donne in gravidanza ed aiutare a eliminare la malaria da aree geografiche definite”, ha spiegato Anthony Fauci, direttore dell'americano National Institute of Allergy and Infectious Diseases che ha finanziato la sperimentazione.

Soprattutto perché un vaccino contro la malaria è stato approvato dall’OMS lo scorso anno ma ad oggi resta efficace al 30% nel prevenire la malaria grave e mortale nei bambini.

Si tratta ovviamente di un progresso importante che, però, potrebbe diventare ancora più efficace se combinato con altri metodi di prevenzione. Come questo anticorpo monoclonale.

Fonte | "Safety and Efficacy of a Monoclonal Antibody against Malaria in Mali" pubblicato il 31 ottobre 202 sulla rivista New England Journal Of Medicine 

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