
Dal nome un po’ esotico che rimanda a un cocktail fresco bevuto su una spiaggia bianca, la malattia di Lyme non è una malattia del lime, il cugino del limone, ma un’infezione che si trasmette dalla zecca all’uomo.
La malattia di Lyme è un’infezione, in particolare è una zoonosi: vuol dire che l’essere umano la contrae da un animale, in questo caso dal morso delle zecche del genere Ixodes (o zecche dure).
L’infezione provoca delle manifestazioni sulla pelle (si chiama eritema migrante) e questo è il segno iniziale, ma può comportare anche dei segni a livello del cuore, cervello e articolazioni, espressione della diffusione dell’infiammazione.
Inoltre, se non è riconosciuta e trattata, la malattia può andare incontro a una fase cronica e più tardiva.
La causa della malattia di Lyme è il morso della zecca e l’inoculazione nella pelle di un microorganismo.
Questo piccolissimo animaletto indesiderato trasmette con il suo morso delle spirochete, cioè dei batteri a forma di spirale (hai presente le stelle filanti di carnevale? Una cosa del genere).
La buona notizia è che fortunatamente la malattia non si può trasmettere da uomo a uomo, come invece accade per altre zoonosi.
Le spirochete trasmesse dalla zecca possono essere
La malattia è più frequente nella stagione estiva perché è in questo periodo dell’anno che siamo più probabilmente a contatto con la natura, nei parchi o a fare delle belle scampagnate.
Prima di mordere qualcuno, la zecca ha bisogno di una “casa” dove crescere e progettare la “conquista” della prossima preda che ingenuamente voleva solo godersi la giornata in mezzo alla natura.
Le case delle zecche sono diversi animali che, ignari d tutto, se le portano a spasso come se niente fosse.
Alcuni animali fungono quindi solo da ospiti (come il cervo negli Stati Uniti, che ospita la Borrelia burgdorferi, e la pecora in Europa), mentre altri mammiferi sono ospiti e possono loro stessi ammalarsi (come i cani).
Il morso delle zecche è quindi la porta d’ingresso della spirocheta, attraverso questo microscopico buchino il batterio entra indisturbato nella pelle dell’uomo, potendosi anche spostare a distanza.
Ti starai chiedendo: “Va bene, ma questo batterio come fa a muoversi? Ha le gambe?”. Una specie, infatti la spirocheta può muoversi attraverso la cute grazie a dei filamenti che quando si contraggono consentono al batterio di “camminare”.
La zecca può essere così piccola da non dare segno di sé se non indirettamente. Quello che succede come prima cosa è una reazione infiammatoria locale nella zona del morso, e quindi d’entrata del batterio (eritema migrante), che è quindi la prima manifestazione visibile dell’infezione.
Dopo di che, dopo un tempo variabile fino ai 30 giorni, la spirocheta può migrare attraverso i vasi linfatici o sanguigni verso altri organi o altre sedi cutanee.
La malattia di Lyme si manifesta con dei sintomi precoci e con manifestazioni più tardive. Di solito tra i sintomi iniziali e quelli tardivi la persona è asintomatica, cioè sta soggettivamente bene.
Le fasi della malattia sono 3:
Il primo segno della malattia è l’eritema migrante, una macchia rotondeggiante e rossastra con il centro più chiaro che compare dopo giorni dal morso della zecca. L’eritema è piano (a volte anche leggermente rilevato) e spesso lo possiamo vedere sulle braccia o sulle gambe, cosce, inguine e ascelle. L’area di rossore poi tende a ingrandirsi, lasciando più pallida la zona compresa fra il centro e i contorni, tanto che il tipico aspetto dell’eritema si è guadagnato il pittoresco nome di rash a “occhio di bue” per descrivere bene il centro rosso più scuro, la periferia più chiara e di nuovo i contorni rosso scuro.
L’eritema non fa male nella maggior parte dei casi, a volte però può prudere e senza il trattamento sparisce spontaneamente in 3-4 settimane.
Dopo la comparsa dell’eritema, la spirocheta comincia a diffondersi a distanza prendendo la via dei vasi linfatici o sanguigni e provocando sintomi che dipenderanno da quale area del corpo verrà colpita. Ci possono essere:
Se la malattia di Lyme iniziale non si cura, allora dopo mesi o addirittura anni dall’infezione (dalla comparsa dell’eritema migrante) una grossa fetta di persone può sviluppare le manifestazioni croniche a carico di:
L’eritema migrante è il primo segno di malattia e interessa la pelle, per questo motivo è possibile che il percorso diagnostico inizi nello studio del dermatologo (preceduto dalla visita del medico di medicina generale che prescrive i vari accertamenti del caso).
La diagnosi è clinica nella fase iniziale, ed è supportata dagli esami di laboratorio e da quelli strumentali per escludere che siano coinvolti altri organi.
La cura della malattia di Lyme si concentra sull’eliminazione della spirocheta che, essendo un batterio, è sensibile agli antibiotici, meglio se utilizzati subito nella fase iniziale dell’infezione.
Agli antibiotici possono essere aggiunti altri farmaci o manovre utili per alleviare i sintomi associati, come antiinfiammatori, corticosteroidi, artrocentesi.
La zecca, una volta attaccata alla pelle, rimane lì per un po’ di giorni a pasteggiare con il sangue dello sventurato e la trasmissione di B. burgorferi non avviene prima di 36 ore dal morso. Con queste premesse possiamo attuare alcuni piccoli accorgimenti per prevenire il morso e la propagazione dell’infezione.
Per prevenire l’esposizione alla zecca e al morso:
Per prevenire la diffusione dell’infezione da Borrelia:
Fonti| Manuale MSD per professionisti