Manca un’informazione chiara sul vaccino Covid in gravidanza: aumentano i ricoveri in terapia intensiva

L’ultima in ordine di tempo è una donna di 28 anni di Caserta, incinta e non vaccinata, che purtroppo è deceduta dopo aver contratto il Covid. Ma non è l’unica ad aver riportato complicazioni in seguito al contagio. L’infezione da SARS-Cov-2 durante la gravidanza significa maggiore rischio di ricovero in terapia intensiva e parto pre-termine.
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Giulia Dallagiovanna 15 Settembre 2021
* ultima modifica il 15/09/2021

Una comunicazione chiara, lineare e trasparente è stata sicuramente la grande assente di questa pandemia. Fattore che ha contribuito ad aumentare i dubbi di chi già stava pensando di non vaccinarsi contro il Covid. Oltre agli anziani e ai pazienti fragili, a farne le spese sono anche le donne incinte e i bambini che portano in grembo. È di pochi giorni fa la notizia di una 28enne di Caserta che, dopo essersi contagiata, ha fatto appena in tempo a dare alla luce il neonato con un mese di anticipo e poi è deceduta per complicazioni dovute proprio alla malattia. Ma non è l'unica. Il professor Francesco Raimondi, del Policlinico Federico II di Napoli, ha parlato in un'intervista di una vera e propria lotta contro il tempo.

Ad oggi, più del 74% della popolazione italiana over12 ha completato il ciclo vaccinale e dal 20 settembre i pazienti trapiantati o immunodepressi partiranno con il terzo inoculo. Ma ci sono alcune categorie di cui semplicemente ci siamo dimenticati. Tra tutte, una: quella delle donne in gravidanza. Su Ohga avevamo già denunciato l'assenza di linee guida che dicessero chiaramente che il vaccino si può fare e in quale periodo è meglio riceverlo. Nell'unica circolare che fa riferimento alla questione, emanata dal Ministero della Salute lo scorso 4 agosto, si dice semplicemente che non vi sono controindicazioni, lasciando di fatto l'onere alle singole Regioni o ai singoli ginecologi di decidere in autonomia. E così, sempre secondo quanto ha riferito il professor Raimondi, al sud si raggiunge quota due donne incinte su tre che non hanno ricevuto nessuna dose. Per paura o perché è stata loro sconsigliata.

"Da noi, al sud in particolare, non c'è una cultura vaccinale. Queste donne, per timore, sottovalutazione o convinzione, non si immunizzano e rischiano moltissimo, loro e i bimbi che portano in grembo che siamo costretti a far nascere prematuri quando le mamme arrivano in gravi condizioni. Dall'inizio della pandemia solo da noi sono stati 480 e il tasso di parti prematuri è raddoppiato, dal 7 al 13%. Ora possiamo anche recriminare sulle responsabilità ma la verità è che stiamo facendo una lotta contro il tempo", ha raccontato Raimondi.

Quando una donna incinta contrae il Covid ha un maggior rischio di ricovero in terapia intensiva e di parto pre-termine

Il "no" dallo specialista arriva spesso per paura. Di fronte a disposizioni che lasciano troppo spazio alla libera interpretazioni, non ci si vuole assumere la responsabilità. Ma la realtà dei fatti è chiara: il vaccino in gravidanza è sicuro, come dimostrano diversi studi e come ricordano i Centers for Disease Control and Prevention americani, che lo hanno addirittura – loro sì – raccomandato.

Dall'altro lato, un documento redatto da SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetrica), in collaborazione con AOGOI (Associazione dei Ginecologi Italiani) e AGITE (Associazione Ginecologi Territoriali), ha sottolineato i maggiori rischi che corre una donna incinta nel caso in cui dovesse contrarre il Covid. Si parla di aumento delle probabilità di ricovero in terapia intensiva, sviluppo di patologie gravi come pre-eclampsia ed eclampsia, parto pre-termine o della necessità di parto cesareo.

E proprio un parto pre-termine e un ricovero in terapia intensiva ha dovuto affrontare la 28enne di Caserta di cui ti parlavamo all'inizio dell'articolo. Purtroppo, nel suo caso la conclusione è stata la peggiore. La sorella su Facebook ha lamentato il fatto che la donna fosse stata rimandata a casa dopo essersi recata in Pronto Soccorso già con dolori di pancia e difficoltà respiratorie. Rimane però il fatto che se fosse stata vaccinata probabilmente quei sintomi non li avrebbe proprio avuti. E questa è l'importanza di un'informazione chiara.

Fonti| AGI; Position paper "Gravidanza e vaccinazione anti COVID" pubblicato da SIGO il 5 maggio 2021; 

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