Mangiare frutta e fare esercizio fisico: secondo la scienza è la ricetta per proteggere il cervello dalla demenza

Uno studio in collaborazione tra ricercatori australiani e cinesi ha scoperto che aumentare l’assunzione di frutta e il tempo dedicato all’attività fisica rafforzerebbe la concentrazione di batteri “buoni” nell’intestino umano, rendendo quindi il microbiota più efficace nel contrastare e dunque ritardare il rischio di declino cognitivo.
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Kevin Ben Alì Zinati 20 Settembre 2024
* ultima modifica il 24/09/2024

Prevenire o ritardare l’insorgenza della demenza o di altri problemi cognitivi significa prendersi cura del proprio microbiota intestinale.

Di tutti quei microorganismi come batteri o funghi che convivono con e dentro l’organismo umano senza danneggiarlo.

E il segreto per prendersene cura una ricetta semplice, fatta di frutta ed esercizio fisico.

Uno studio coordinato tra Australia e Cina ha scoperto infatti che le persone caratterizzate da un microbiota intestinale ridotto avevano maggiori probabilità di avere problemi cognitivi.

Quando tuttavia questi individui con un microbiota intestinale depauperato aumentavano la propria assunzione di frutta e il tempo dedicato all’attività fisica, i batteri nel loro intestino hanno cominciato a prosperare di nuovo e si sono diversificati, fornendo una rinnovata forma di protezione dal declino cognitivo. Ma andiamo nello specifico.

Lo studio, condotto da un team della School of Translational Medicine, del Xi'an Jiaotong University Health Science Centre e della Monash University australiana è stato pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease e, di fatto, ha fornito la prima prova ottenuta su esseri umani che frutta e sport rappresentano una strategia di prevenzione semplice per il cervello.

La ricerca ha coinvolto 229 adulti di età superiore ai 60 anni divisi in due gruppi, uno con deficit cognitivo e uno senza. Analizzandone poi il microbiota intestinale, i ricercatori hanno scoperto che chi era colpito da un deficit cognitivo aveva una diversità di microbiota intestinale molto più bassa rispetto al gruppo cognitivamente sano.

Monitorando tutti i partecipanti dei due gruppi, hanno visto poi che negli uomini con deficit cognitivo erano più alte le concentrazioni di batteri Gram negativi come Pseudomonas, notoriamente associati alla produzione di amiloidi e quindi allo sviluppo e al progresso del morbo di Alzheimer.

Al contrario, un maggiore consumo di frutta e l'esercizio fisico avevano contributo invece a una maggiore abbondanza di almeno tre batteribuoni”, ovvero Megamonas, Blautia e Veillonella. Tutti e tre collegati, cinque, a una buona salute cognitiva.

Fonte | "Characterizing Gut Microbiota in Older Chinese Adults with Cognitive Impairment: A Cross-Sectional Study" pubblicata il 30 agosto 2024 sulla rivista Journal of Alzheimer’s Disease

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