Mascherine al chiuso: fino al 15 giugno saranno ancora obbligatorie sui mezzi di trasporto e nei cinema

Il ministro della Salute Speranza ha firmato la nuova ordinanza che regola l’obbligatorietà della mascherina nei luoghi chiusi. Mentre dal 1 maggio cadranno tutte le altre misure, tra cui il Green pass, per un altro mese e mezzo dovremo continuare a coprirci naso e bocca in alcuni luoghi pubblici al chiuso.
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Kevin Ben Alì Zinati 29 Aprile 2022
* ultima modifica il 29/04/2022

Alla fine è prevalsa la prudenza. Per un altro mese e mezzo ancora, dunque, le mascherine continueranno a farci compagnia almeno in alcuni luoghi al chiuso.

Nonostante tra pochi giorni – anzi ore – cadrà la maggior parte delle restrizioni contro la pandemia come previsto dall’ultimo decreto di marzo, il ministro della Salute Roberto Speranza ha appena firmato una nuova ordinanza che, invece, proroga l’obbligo delle FFp2 al chiuso in determinati ambiti.

Fino al 15 giugno, quindi, dovrai coprirti naso e bocca sui mezzi di trasporto locali e di lunga percorrenza, nei cinema, nei teatri e in tutti i luoghi chiusi dedicati allo sport e all’intrattenimento.

mascherine-ffp2-obbligatorie

Come puoi immaginare, l’obbligo resterà valido anche nell’ambito sanitario. Quindi per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, dagli ospedali alle residenze sanitarie, dagli hospice alle strutture riabilitative.

E negli altri luoghi di lavoro? L’ordinanza non fa riferimento al lavoro, né pubblico né privato e quindi, come ha specificato anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a margine dei lavori della Dodicesima Commissione, la mascherina resterà una raccomandazione: “Ovunque ci sia il rischio di assembramenti, come ad esempio ristoranti, centri commerciali, negozi o in questi luoghi la mascherina è raccomandata”.

Non avranno l’obbligo di mascherina invece i bambini con meno di sei anni, le persone che soffrono di patologie o disabilità incompatibili con l’utilizzo della mascherina e chi svolge attività sportiva.

Dal 1 maggio, insomma cambierà quasi tutto e la normalità si farà un passo più vicino. Diremo addio all’isolamento per i contatti stretti e soprattutto abbandoneremo il Geen pass: sia quello rafforzato per accedere a palestre e piscine al chiuso, discoteche, cinema e teatri sia il base, finora necessario per entrare nei luoghi di lavoro, bar e ristoranti al chiuso, salire su aerei, treni, traghetti e pullman o accedere a concerti all’aperto.

Si allentano di fatto quasi tutte le restrizione tranne l’utilizzo della mascherina. Come ci aveva già spiegato il professor Bruno, eliminarla completamente anche al chiuso già dopo il 30 aprile poteva apparire come una scelta prematura e più carica di rischi che benefici.

Ancora per un mese e mezzo insomma pazienza, e prudenza.

Luoghi di lavoro

Come ti ho anticipato prima, l'ordinanza firmata dal ministro Speranza ha regolato l'obbligo delle mascherine al chiuso solo su mezzi pubblici, nei cinema e nei teatri e negli ambienti sanitari rendendole invece un presidio solo "raccomandato" negli altri spazi lavorativi.

A definire in maniera più uniforme e ampia i contorni di un utilizzo corretto delle mascherine sui posti di lavoro ci ha pensato una circolare del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta secondo cui ciascuna amministrazione, nella responsabilità del datore di lavoro, "debba impartire tempestivamente le necessarie indicazioni al riguardo, tenendo conto delle concrete condizioni dei luoghi di lavoro e delle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa dei propri dipendenti".

Nella circolare si raccomanda l'utilizzo delle mascherine, per esempio, per il personale a contatto con il pubblico e/o  sprovvisto di altre idonee barriere protettive o per chi lavora in stanze in comune con uno o più lavoratori. Altre circostanze dove sarebbe bene coprirsi naso e bocca sono:

  • nel corso di riunioni in presenza
  • quando si è in fila per l’accesso alla mensa o altri luoghi comuni
  • per chi condivide la stanza con personale c.d. “fragile”
  • in presenza di una qualsiasi sintomatologia che riguardi le vie respiratorie
  • negli ascensori
  • in ogni caso in cui, anche occasionalmente, si verifichi la compresenza di più soggetti nel medesimo ambiente

Ciascuna amministrazione – si legge ancora nel testo – dovrà quindi adottare le misure che ritiene più aderenti alle esigenze di salute e di sicurezza sui luoghi di lavoro, tenendo sempre un occhio di riguardo al contesto epidemiologico.

Fonte | Ansa; Ministero della Salute

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