Mascherine anche seduti ai banchi e tamponi molecolari salivari: il ritorno a scuola in sicurezza secondo l’Iss

Nel documento “indicazioni strategiche ad interim”, gli esperti del’Istituto Superiore di Sanità hanno descritto le linee guida che caratterizzeranno il nuovo anno scolastico. Per garantire una maggior sicurezza e scongiurare il rischio di focolai, la mascherina verrà resa obbligatoria a partire dai 6 anni, si dovrà rispettare sempre il distanziamento ed evitare gli assembramenti. Al via anche un sistema di monitoraggio a campione con test salivari.
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Kevin Ben Alì Zinati 3 Settembre 2021
* ultima modifica il 03/09/2021

Mascherine anche seduti al banco, distanziamento e tamponi molecolari salivari per lo screening degli alunni delle elementari e medie. Senza dimenticare il Green pass obbligatorio per gli insegnanti e tutto il personale scolastico.

Sono questi gli strumenti che ci serviranno per garantire la ripresa delle scuole e il rientro in presenza degli studenti nel modo più sicuro possibile.

Tutte le misure che guideranno il ritorno in aula di tuo figlio e che serviranno per scongiurare il rischio di focolai negli istituti scolastici sono contenute nelle indicazioni strategiche ad interim appena messe a punto dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità.

Qui sotto te le spiego nel dettaglio.

L’ingresso a scuola 

Cominciamo dal primo passo, letteralmente. Quello che porterà migliaia di bambini e studenti a varcare nuovamente l’ingresso delle scuole fino alle proprie aule.

È qui che il personale scolastico metterà in atto la prima misura di prevenzione per contrastare la diffusione di Sars-CoV-2 negli istituti. Controllando, cioè, che l'accesso sia consentito solo a chi non presenterà alcun sintomo potenzialmente legato al Covid-19.

Quindi avranno libero ingresso:

  • I ragazzi che non presentano una temperatura corporea superiore a 37.5°C
  • I ragazzi che non sono in quarantena o isolamento domiciliare;
  • I ragazzi che non sono rientrati da un Paese terzo senza aver assolto quanto previsto dalla normativa vigente;
  • I ragazzi che non sono stati a contatto con persone positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni

Il distanziamento

A scuola, come ovunque, resta valida una delle misure che più hanno contraddistinto questi lunghi mesi di pandemia. Ovvero: niente assembramenti.

Per questo Governo e Regioni hanno deciso per un cambio nella conformazione e nell’organizzazione degli spazi delle aule destinate alla didattica. Ogni classe ha visto una rimodulazione dei banchi, dei posti e degli arredi scolastici in modo tale da garantire la distanza di almeno un metro tra i ragazzi e gli insegnanti.

Come puoi immaginare, la ricreazione è il momento più a rischio e quello più difficile da gestire, specialmente nelle scuole elementari dove i ragazzi sono più piccoli e dinamici. Discorso che vale anche per le attività motorie o i laboratori.

In questo senso, specifica il documento dell’Iss, dove possibile (anche in base alla sicurezza e alle condizioni meteorologiche) verranno infatti privilegiate le attività all’aperto, “valorizzando lo spazio esterno quale occasione alternativa di apprendimento”.

Per le attività di educazione fisica, invece, quando verranno svolte al chiuso “sono stati previsti metodi di aerazione e distanziamento interpersonale di almeno 2 metri”.  

Per mantenere la distanza anche a mensa e durante i momenti dedicati al consumo dei pasti, poi, verranno attuate misure come le turnazioni e anche la fornitura del pasto in cosiddetti “lunch box” per permettere ai bambini di mangiare tranquillamente in classe.

Le mascherine 

Veniamo al capitolo più delicato: le mascherine. Per l’anno scolastico 2021-2022 la mascherina a scuola sarà obbligatoria a partire dai 6 anni fino all’università.

L’uso delle protezioni per naso e bocca non è invece previsto per i bambini più piccoli, quindi sotto i 6 anni, e per quelli affetto da gravi patologie o disabilità incompatibili con l’utilizzo continuativo della mascherina.

Come ti ho accennato all’inizio, c’è una novità. Nel documento dell’Iss, infatti, si legge che “non viene più ritenuta valida la distinzione esplicitata nel verbale 104 del 31 agosto 2020 tra condizioni di dinamicità (ovvero in movimento) e di staticità (ovvero in postazione fissa). Secondo questa categorizzazione, la mascherina poteva essere rimossa in condizioni di riposo, a condizione di mantenere 1 metro di distanza e di evitare attività che prevedessero l’aerosolizzazione”.

In altre parole, significa che i ragazzi dovranno indossare la mascherina anche quando saranno seduti al banco (ecco la “condizione statica”) e anche se tra sé e il compagno seduto nel banco accanto c'è almeno un metro di distanza.

Per i più grandi, cioè dagli over12 fino agli studenti universitari, la mascherina non sarà obbligatoria qualora, seduti ai banchi, venisse rispetto il metro di distacco. Il loro utilizzo potrà infatti essere derogato se “le classi sono composte tutte da studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale o abbiamo un certificato di guarigione in corso di validità”. 

La mascherina si potrà ovviamente togliere a mensa, una volta seduti e distanziati, e per svolere le attività previste dalle ore di educazioni fisica.

I ragazzi dovranno indossare la mascherina anche seduti al banco e anche se tra sé e il compagno c'è almeno un metro di distanza

Quale mascherina? Gli esperti dell’Iss raccomandano “fortemente” l’utilizzo di una mascherina di tipo chirurgico in ogni situazione. Dispositivo che diventa “indispensabile” però quando il distanziamento di almeno un metro non sia applicabile.

La Dad

So che la sola sigla potrebbe farti riaffiorare brutti ricordi, ma la didattica a distanza non può ancor andare del tutto in pensione.

L’ha ribadito anche l’Isituto Superiore di Sanità, sottolineando la situazione fotografata dai test Invalsi dell’anno scorso secondo cui la scuola secondaria di primo e secondo grado avrebbero mostrato un netto calo nei risultati di alcune materie.

Ma oltre ai cali di apprendimento, gli effetti della pandemia e di una didattica sempre più digitale che in presenza avrebbero aggravato anche la percentuale della dispersione scolastica.

Sebbene possa aver causato più di un disagio a te o a tuo figlio, la Dad rappresenta però uno strumento utile per evitare o ritardare la chiusura delle scuole e ridurre al minimo i rischi di contagio tra docenti e studenti.

Non possiamo, purtroppo, dare per scontato che la situazione epidemiologica non peggiorerà e che la scuola non dovrà più chiudere le proprie porte. Per questo, dunque, oggi la Dad viene considerata come un’opzione “di riserva” per scongiurare un nuovo blocco delle lezioni e del comporto scolastico, sebbene la priorità sia garantire la presenza degli studenti sui banchi.

I tamponi molecolari salivari

Le strategie di prevenzione e tutela della scuola messe in campo dall’Iss prevedranno anche l’avvio di un sistema di monitoraggio all’interno della popolazione scolastica.

La fascia di popolazione di riferimento coinvolgerà bambini tra i 6 e i 14 anni che, in modo del tutto volontario, verrano sottoposti a dei test molecolari salivari per la ricerca e il tracing di Sars-CoV-2.

Se ti stai chiedendo perché proprio questo tipo di test, sappi che si tratta di strumenti che garantiscono un’altissima precisione a fronte di una facilità – e minor invasività – per la raccolta del campione. Il tampone per la saliva è decisamente meno fastidioso, per un bambino, rispetto a quello nasale.

Secondo le stime degli esperti, a partire da metà settembre ogni 15 giorni verranno coinvolti almeno 55mila alunni delle scuole elementari e medie che si trovano nelle cosiddette «scuole sentinella» individuate dalle Regioni.

Fonte | Istituto Superiore di Sanità

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