Medicina di precisione e medicina personalizzata: conosci la differenza?

Capita spesso che questi due termini vengano utilizzati come sinonimi, ma tra di loro esiste una sottile differenza. In ogni caso, rappresentano una svolta epocale nell’ambito della medicina e della somministrazione delle terapie più corrette. Vale quindi la pena di saperne qualcosa di più.
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Giulia Dallagiovanna 3 Settembre 2019
* ultima modifica il 12/09/2019

La medicina di precisione e quella personalizzata sono, per dirla in termini semplici, un ribaltamento totale delle prospettive, una svolta epocale, la ridefinizione delle procedure mediche finora seguite. Insomma, non esattamente un particolare trascurabile. Nel concreto, si tratta di non guardare più a una patologia partendo dalla zona colpita o dai sintomi che produce, ma analizzare il suo DNA e andare a colpire i suoi precisi geni. Non solo, per la definizione di una terapia, vengono prese in considerazione anche le caratteristiche di una persona, sia quelle genetiche, che legate al suo stile di vita e all'ambiente in cui trascorre le sue giornate.

Ma, attenzione, anche se alcuni siti considerano la medicina di precisione e quella personalizzata come due sinonimi quasi del tutto sovrapponibili, sono due concetti diversi. La prima punta a studiare da vicino la patologia, la seconda invece si concentra soprattutto sul paziente. Ma come possono essere impiegate e soprattutto quanto costano queste nuove metodologie?

Cos'è la medicina di precisione

La medicina di precisione si chiama in questo modo proprio perché punta a essere più precisa rispetto ai metodi tradizionali utilizzati fino ad oggi. Questo perché studia le mutazioni genetiche che riguardano una patologia, di norma un cancro, e sviluppa un farmaco in base al bersaglio molecolare da colpire.

Per capire bene, hai bisogno di un esempio. Poniamo il caso, augurandoci che non accada mai, che ti venga diagnosticato un tumore al seno. Il trattamento classico prevede la somministrazione di determinate terapie che sono state elaborate sulla base di studi cosiddetti randomizzati. Veniva cioè preso sempre in considerazione un gruppo eterogeneo di persone per valutare le potenzialità di un farmaco sul maggior numero di pazienti possibile. Ogni strumento poi veniva pensato in base alla zona in cui si trovava il cancro, distinguendo dunque tra carcinoma mammario, allo stomaco, al fegato e così via.

La medicina di precisione invece guarda da vicino la massa tumorale e si chiede come sia composta e in quale modo si stia evolvendo. Grazie a tutti questi ragionamenti si è arrivati, per esempio, alla scoperta di un nuovo prodotto farmacologico, il ribociclib, che inibisce l'enzima responsabile della proliferazione della formazione maligna e ne blocca la crescita, aumentando fino al 70% le probabilità di sopravvivenza. Ma il farmaco agisce solo contro un particolare tipo di neoplasia, quella con il recettore Her2 negativo.

E la ricerca è andata nella stessa direzione anche per quanto riguarda l'olaparib, che ha effetto su una forma di tumore al pancreas che presenta la mutazione dei geni Brca1 e Brca2, migliorando la sopravvivenza libera da progressione. E di nuovo per il tumore al polmone con la mutazione RET, dove il farmaco Blu-667 rallenterebbe il decorso. Insomma, avrai ormai capito che nella medicina di precisione, la massa tumorale viene analizzata punto per punto al fine di scovare un principio attivo che, come un cecchino, colpisca proprio i suoi punti deboli.

Ma c'è di più. Prendiamo in considerazione proprio il caso della mutazione RET: questo gene alterato potrebbe presentarsi anche in altre neoplasie, come alcune forme di cancro al seno, del colon, formazioni midollari e papillari della tiroide e nel melanoma. Questo significa che lo stesso farmaco che ha trattato il problema ai polmoni, o comunque un suo parente stretto, potrebbe essere utile anche contro altre patologie affini. Diventa quindi il DNA delle cellule tumorali e non l'organo colpito a fungere da discriminante per decidere le cure più adatte da somministrare.

Medicina di precisione, una storia lunga

Sì, la medicina di precisione esiste da un po'. Almeno dal 1998, quando negli Stati Uniti è stato approvato l'anticorpo monoclonale trastuzumab per contrastare il cancro al seno con il recettore HER2 positivo. Nel tempo, poi, sono stati identificati sempre nuovi farmaci che potessero funzionare contro target molecolari specifici e ne hanno beneficiato alcuni pazienti affetti da leucemia mieloide acuta, alcune forme di tumore al polmone, al colon-retto o da melanoma. Non è un caso che vengano presi in considerazione soprattutto le formazioni cancerogene, perché sono quelle dove è più semplice analizzare il DNA.

Prima di somministrare alcune terapie, sarebbe consigliabile un test del DNA

Ci sono però anche altre patologie entrate nella rete della medicina di precisione. Una di queste è la fibrosi cistica: è stato sviluppato un farmaco proprio partendo da una mutazione particolare, di cui però era portatrice solo una piccola percentuale di malati nel mondo. Inoltre, alcune terapie, e lo saprai già se in qualche modo ne sei venuto in contatto, prevedono di venir somministrate solamente in seguito a un test del Dna per capire se una persona possa riscontrare davvero dei miglioramenti dopo aver assunto questi prodotti. Si tratta soprattutto di alcuni trattamenti contro l'epilessia, farmaci antiretrovirali (che tengono a bada il virus dell'Hiv) e certi tipi di anticoagulanti. Questa analisi preliminare serve anche a scongiurare il rischio di riportare, invece, effetti collaterali anche gravi.

Cos'è la medicina personalizzata?

Se volessimo dare una definizione di medicina personalizzata, si potrebbe dire che mette al centro il paziente, invece che la patologia. Un discorso che non riguarda tanto il lato psicologico, né la filosofia alla Patch Adams, per quanto condivisibile, secondo la quale se si cura una persona, invece che una malattia, si vince sempre. Si riferisce proprio alla presa in considerazione delle caratteristiche genetiche del paziente, lo stile di vita, l'alimentazione, la storia clinica e l'ambiente nel quale vive. Solo una valutazione di tutti questi fattori potrà permette di giungere a una formulazione corretta della miglior terapia da somministrare.

Nella situazione ideale, ad oggi piuttosto difficile da ottenere, un team di esperti provenienti da diversi ambiti della medicina esaminano un paziente e poi mettono insieme i dati raccolti, al fine di capire quali farmaci e trattamenti dovrebbero venire prescritti.

Differenza tra la medicina personalizzata e di precisione

La differenza tra la medicina personalizzata e di precisione è proprio quella che ormai avrai messo a fuoco anche tu: nella prima viene mosso un passo in più rispetto alla seconda e l'analisi del DNA delle cellule malate viene integrata con lo studio delle caratteristiche genetiche e generiche del paziente.

Lo spiega meglio il professor Mauro Minelli, responsabile per il Sud Italia della Fondazione di Medicina Personalizzata, in un'intervista al quotidiano Lecce Sette: "È medicina ‘di precisione’ quella che riguarda l’identificazione di specifici meccanismi generatori di patologia all’interno degli organi, ovvero di specifici bersagli sensibili all’interno delle cellule, elementi rispettivamente importantissimi ai fini della comprensione delle dinamiche che portano all'insorgenza di una malattia, ovvero ai fini dell’ottimizzazione delle scelte terapeutiche. È, invece, medicina ‘personalizzata’ quella che fa riferimento, in maniera più allargata, alla capacità di mettere insieme le informazioni che riguardano il paziente in tutti i suoi aspetti. Il riferimento in questo caso è, quindi, non solo agli aspetti genetici e molecolari, ma anche a quelli più ampiamente riferiti alla ‘persona’, in grado di influire sulla suscettibilità individuale alla malattia e in grado di condizionare anche il modo con il quale la malattia peserà sul paziente e come quest’ultimo risponderà alle terapie".

Precisione, personalizzazione, prevenzione

Non solo cura, ma anche prevenzione. La medicina personalizzata, ad esempio, può aiutare a determinare il rischio di tumore. Potresti infatti avere maggiori o minori possibilità di ammalarti in base principalmente a due insieme di fattori: lo stile di vita che scegli di adottare e il tuo patrimonio genetico. Attraverso questa analisi dunque potrà essere determinato in modo corretto il tuo rischio personale, che può essere molto distante rispetto a quello del tuo vicino di casa, anche se magari avete le stesse abitudini, positive o negative.

La medicina personalizzata consente di determinare il rischio di tumore

C'è poi anche un altro aspetto da tenere in considerazione. Fino a questo momento abbiamo parlato di genoma, ovvero l'insieme di istruzioni contenute nel DNA che spiegano alle cellule del tuo corpo come devono comportarsi. Partendo da questo dato di fatto, la ricerca ha ormai ben focalizzato che ogni patologia, come ad esempio ogni tumore, ha bisogno del suo farmaco specifico, in base alla sua alterazione genetica. Esiste però anche l'epigenoma, che poi è, da un certo punto di vista, il dizionario del DNA, cioè l'insieme dei processi che consente alle istruzioni di cui ti parlavo prima di essere lette dai tessuti giusti e al momento giusto. Quando questo meccanismo è lineare, il tuo intero corpo funziona bene. Se si altera, ne deriva una certa confusione che porta alla nascita di malattie.

Il punto è che l'epigenoma può subire diverse modifiche, anche in base all'ambiente. Ecco perché se respiri tutti i giorni aria inquinata, avrai maggiore probabilità di ammalarti di cancro ai polmoni. E anche se potrebbe sembrare il contrario, si tratta di una scoperta piuttosto recente. Se quindi il DNA rivela da da dove provieni, l'epigenoma ti informa se stai vivendo in modo salutare oppure no. Prevedendo quindi le possibili mutazioni e le loro conseguenze su tessuti e organi, si può valutare con più sicurezza a cosa rischi di andare incontro, nel modo più concreto e personalizzato possibile.

I costi della medicina personalizzata e di precisione

I benefici della medicina personalizzata e di quella di precisione sono semplici da immaginare: si guarisce più facilmente, aumentano le probabilità di sopravvivenza in caso di patologie molto gravi, si riducono gli effetti collaterali delle cure. Ma quanto costa tutto questo? All'apparenza, molto. Anzi, moltissimo. Immaginati un team di esperti che si concentra su un paziente alla volta, il tempo impiegato per individuare la terapia migliore in base al caso che ci si trova di fronte e tutte le analisi di laboratorio necessarie per delineare ogni volta il genoma e l'epigenoma di una persona o della sua patologia. Ed è forse anche per questo che la ricerca procede un po' a rilento e il sistema sanitario non lo considera ancora uno standard. Si tratta, è il caso di dirlo, di una svolta epocale.

C'è un però. Una volta superata la fase, necessaria, degli investimenti economici, si potrebbe arrivare a quella del taglio dei costi. Niente più lunghe serie di farmaci scorretti somministrati a una persona nell'attesa di individuare quello giusto, migliore qualità della vita e riduzione dei tempi di ricovero, margine di errore, e relative spese connesse, che si abbasserebbe sempre di più. Come ha fatto notare anche il professor Minelli: "Oggi la medicina personalizzata è in grado di introdurre nel sistema sanitario anche l'aspetto di razionalizzazione. E non parliamo di approcci complessi, ma di processi ordinari. Ad esempio, un esame di medicina personalizzata per la farmacogenetica si può fare con una banale analisi del sangue ma è in grado di dirci se quella compressa che il paziente sta prendendo insieme a tante altre può avere degli effetti collaterali o essere inutile. Come? Si scovano gli enzimi preposti allo smaltimento di quel farmaco – evidenzia l'esperto – e se per diversi motivi smettono di funzionare vuole dire che quel molecola non avrà modo di agire e può diventare dannosa creando problemi e costi cosiddetti ‘tossici' per il paziente e il sistema. Scoprirlo in anticipo significa aiutare il paziente e dare un taglio a questi costi".

Fonti| Fondazione Veronesi; Airc; Focus

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