Melanoma: attenzione al cuoio capelluto, in più del 20% dei casi si nasconde tra i capelli

Tra i capelli non si guarda mai, ma tra il 20% e il 30% di tutti i casi di melanoma, però, cresce e si sviluppa proprio sul cuoio capelluto, rendendo molto difficile la diagnosi precoce. L’Imi chiede quindi aiuto a parrucchieri e a barbieri per avvisare i pazienti in caso macchioline sospette.
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Valentina Rorato 9 Maggio 2022
* ultima modifica il 09/05/2022

Diagnosticare precocemente un tumore è fondamentale per ricevere cure efficaci. Questa è la regola base in campo oncologico. Esistono però delle neoplasie difficili da identificare sia perché sono asintomatiche sia perché si nascondono in zone del corpo che si tendono a sottovalutare, come il cuoio capelluto.

I tassi di sopravvivenza al melanoma sono in aumento, resta comunque un cancro molto aggressivo (tra i più pericolosi della pelle) e in constante aumento. L’Intergruppo Melanoma Italiano (Imi) ha lanciato un allarme a parrucchieri ed estetisti, che possono svolgere un ruolo fondamentale proprio per la diagnosi precoce.

Nonostante testa e collo rappresentino solo il 9% della superficie del corpo, ospitano tra il 20% e il 30% dei casi di melanoma. E purtroppo quando la piccola macchiolina, nero o più spesso rossa o rosa, si manifesta proprio in questa zona è difficile da vedere. Potrebbe essere un "killer invisibile". Così viene definito dagli esperti il melanoma del cuoio capelluto, la cui prognosi è spesso nefasta tra chi ha più capelli, proprio perché più difficile da individuare rispetto a chi ne ha pochi.

Parrucchieri, barbieri ed estetiste devono quindi prestare particolare attenzione, perché potrebbero essere proprio loro i primi a individuare un nevo nascosto. Per questo, Imi sprona i professionisti del benessere a segnalare eventuali anomalie e a fare rete per favorire una diagnosi precoce del melanoma.

"Parrucchieri ed estetisti possono evidenziare la presenza di eventuali lesioni sospette, suggerendo all'interessato di fare una visita dermatologica", ha spiegato Ignazio Stanganelli, presidente Imi e direttore della Skin Cancer Unit Irccs Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori. Per questo motivo, ha aggiunto Gianni Bassoli, presidente degli acconciatori di Cna (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e Piccola e Media Impresa), "riteniamo sia importante informarli e sensibilizzarli sul tema in modo che possano avere le conoscenze di base utili ad individuare eventuali anomalie e segnalarle tempestivamente al proprio cliente".

Giovanna Niero, presidente di A.I.Ma.Me l'Associazione Malati di Melanoma e tumori della pelle, ha inoltre aggiunto: "Occorre abolire i tabù e parlare apertamente. No alla paura di segnalare qualche cosa che non va ed avere il coraggio di spingere il cliente a fare un controllo specialistico. Ma chi riceve l'alert deve avere l'umiltà di ascoltare”.

Chi sono le persone più a rischio

Gli uomini sono più a rischio delle donne e gli anziani più dei giovani.  Il melanoma del cuoio capelluto viene diagnosticato intorno ai 65 anni, ovvero circa un decennio più tardi rispetto ai pazienti con melanoma localizzato sul tronco o sugli arti. Secondo ‘I numeri del cancro in Italia’, nel 2020, ultimo dato disponibile, sono state stimate circa 14.900 nuove diagnosi di melanoma della cute, dei quali 8.100 uomini e 6.700 donne. Ben il 20% in più rispetto l’anno precedente.

Fonte | Melanoma Imi

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.