Quando si parla di cambiamenti fisici è tutto molto soggettivo, quindi è difficile dare una "scala di misurazione" al dolore o al fastidio. Tuttavia, quando si tratta di menopausa tutte le donne lamentano fortissimi e invalidanti disturbi. Ma ci sono differenze tra quella “naturale” e quella “farmacologica”? Cerchiamo di vederci chiaro.
La menopausa farmacologica non è altro che la fine del ciclo mestruale della donna ma indotta da farmaci e che quindi anticipa, in termini cronologici, quella naturale. Di solito si effettua in donne che hanno subito cure invasive come radio o chemioterapia o interventi chirurgici invasivi.
Come ti abbiamo anticipato, di solito il medico consiglia questa scelta quando ci sono situazioni molto complicate in seguito ad interventi delicati o a causa di cure pesanti come possono essere radio e chemioterapia. Nello specifico, di solito viene proposta alle donne con diagnosi di carcinoma ovarico.
Se viene rimossa una sola ovaia è probabile che la paziente possa notare degli anticipi dei disturbi della menopausa. A volte, anzi possiamo dire nella maggior parte dei casi, la menopausa forzata, sempre facendo riferimento a chi soffre di tumori ormono-sensibili (ad esempio quello al seno), è spesso necessaria per il controllo di quegli ormoni (inclusi gli estrogeni) che sono legati all’insorgenza del tumore. Devi sapere che anche in questo caso si tratta di una condizione reversibile che si dovrà sopportare per periodi lunghi ma non a vita.
I sintomi della menopausa indotta sono gli stessi di quella naturale. La differenza sostanziale, però, è che tutto accade velocemente a causa della somministrazione di farmaci mentre nella prima forma è un cambiamento ormonale che dura anni e quindi ci si prepara lentamente anche dal punto di vista psicologico.
Ecco un a breve lista dei sintomi che, come ti abbiamo detto, sono gli stessi della menopausa naturale:
Fonti| Humanitas