Ecco le regioni in cui la Sanità funziona meglio in Italia

Ogni anno il Ministero della Salute pubblica il monitoraggio dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) nelle varie regioni italiane per veficare che tutti i cittadini abbiano equo accesso alle prestazioni sanitarie gratuite. La valutazione si basa su 22 indicatori, dai quali emerge una fotografia dello stato del nostro sistema sanitario nazionale.
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Giulia Dallagiovanna 31 Maggio 2023
* ultima modifica il 31/05/2023

Sai cosa sono i LEA? Sono i Livelli Essenziali di Assistenza, ovvero quelle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale deve offrire a tutti i cittadini in modo gratuito, o al massimo dietro pagamento di un ticket, finanziandole con le risorse pubbliche che vengono raccolte attraverso le tasse. In questo pacchetto rientrano principalmente tutta la parte legata alla prevenzione (i cosiddetti percorsi di screening), la sanità e l'assistenza del territorio e le prestazioni ospedaliere. Una gigantesca macchina affidata alle singole regioni, in compentenza concorrente con lo Stato così come previsto dalla Costituzione.

Perché ti stiamo spiegando tutto questo? Bè, innanzitutto perché è importante sapere dove finiscono i soldi che versi ogni anno allo Stato e comprendere l'importanza di questo dovere. E poi perché il Ministero della Salute monitora l'erogazione dei Lea nelle diverse regioni per verificare che tutti i cittadini possano avere un equo accesso all'assistenza considerata essenziale. Come ben sappiamo, purtroppo non abbiamo ancora raggiunto una parità di prestazioni da nord a sud e anche quest'anno il report pubblicato dal Ministero, con dati che si riferiscono al 2021, lo conferma. Con una nota positiva, però: tutte le Regioni hanno migliorato il punteggio dell'anno precedente, ad eccezione di Valle d'Aosta e Sardegna.

La classifica

Queste sono le prime cinque posizioni:

  1. Emilia-Romagna
  2. Toscana
  3. Provincia autonoma di Trento
  4. Lombardia
  5. Veneto

In fondo alla classifica troviamo invece Calabria, Sardegna, Sicilia, Molise, Campania e provincia autonoma di Bolzano. Ultima è appunto la Valle d'Aosta, ma non è l'unica a perdere posizioni. Scende anche il Veneto, che fino a pochi anni fa otteneva spesso la prima posizione, a beneficio della Lombardia che dopo il primo anno complicato di pandemia riesce a scavalcare addirittura tre regioni (Piemonte, Marche e Veneto). Emilia-Romagna e Toscana si confermano invece tra le regioni più virtuose, anche se su entrambe iniziano a pesare le spese ingenti sostenute per far fronte alle ondate di Covid, l'aumento dei costi dell'energia e la carenza di personale sanitario. I sistemi insomma reggono, ma le liste d'attesa si allungano e le casse si alleggeriscono.

Come funziona il monitoraggio

Il monitoraggio dei Lea si basa su 22 indicatori che servono per valutare l'attività sanitaria di ogni Regione. Tra questi puoi trovare, ad esempio, come funziona l'assistenza territoriale, come funziona l'assistenza ospedaliera, lo stato delle liste d'attesa, i servizi di prevenzione effettivamente erogati e così via. A ognuno di questi indicatori corrisponde un punteggio che varia in base a quanti obiettivi sono stati raggiunti. In un secondo momento, gli indicatori vengono poi raggruppati nelle tre macro aree: in questo passaggio sono poche, per fortuna, le regioni che non ottengono la sufficienza.

Fonte| "Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia. Metodologia e risultati dell’anno 2021" pubblicato dal Ministero della Salute il 31 maggio 2023

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.