Raccogliere un mattoncino di plastica e incastrarlo sull’altro, afferrare la matita e colorare la figura cercando di non sbavare troppo fuori dai bordi, prendere il controllo della bicicletta e girare per il cortile e poi per San Benigno, una frazione di Cuneo, simulando il rombo della moto di Valentino Rossi.
Jacopo oggi può fare tutto questo, e molto altro, sotto gli occhi di papà Ivan e mamma Nadia grazie alla sua nuova mano mioelettrica che gli esperti dell’Officina Ortopedica di Torino hanno realizzato e impiantato sul suo braccio.
È una protesi “bionica”, che sfrutta meccanicamente gli impulsi elettrici della contrazione dei muscoli nell’arto non completamente sviluppato per dare alla mano robotizzata una versatilità e una certa naturalezza nel movimento.
Jacopo ne ha bisogno perché, nel 2018, è nato con un’agenesia della mano sinistra, un’anomalia congenita non individuata durante la gravidanza che gli ha compromesso il normale sviluppo dell'arto.
Fino ad oggi Jacopo aveva sempre vissuto e giocato come ogni altro bambino, seppur con qualche aiuto in più, come un supporto sul manubrio della sua bicicletta.
Oggi però ha 3 anni e da qualche tempo ha iniziato a guardare con dubbio e curiosità prima il suo arto sinistro e poi quello degli altri bambini, cercando di capire le differenze.
I suoi genitori si sono rivolti all’Officina Ortopedica, una delle più importanti realtà in Italia per l’applicazione di protesi innovative, per provare a pensare a come aiutare il piccolo Jacopo.
Insieme all’Asl di Cuneo, che ha finanziato per intero il progetto, hanno così potuto ideare per il piccolo una protesi mioelettrica su misura. Jacopo ora potrà esplorare il mondo che lo circonda con la sua mano bionica: la protesi gli agevolerà la quotidianità ma gli favorirà una corretta postura e lo aiuterà anche nel processo di integrazione in età prescolare.
Soprattutto dopo che la sua nuova mano bionica è stata personalizzata con i colori e l’immagine di Spiderman, il suo supereroe preferito.
Fonte | Ansa