Le prime giornate di sole per un neonato sono un vero toccasana. È infatti risaputo che la luce solare è la fonte principale di vitamina D, fondamentale e necessaria per mantenere in salute le ossa, per sostenerne il corretto sviluppo e per mantenere il benessere dell’organismo.
Se la vitamina D dovesse essere insufficiente nel periodo della prima infanzia, le ossa del neonato rischierebbero di non svilupparsi correttamente e potrebbe manifestarsi anche una forma di lieve rachitismo, una malattia dell’apparato scheletrico provocata da un difetto di mineralizzazione delle ossa, che compare proprio durante l’infanzia. Quando la pelle del neonato è esposta ai raggi solari (per la precisione ai raggi ultravioletti B) l’organismo produce vitamina D e i rischi di sviluppare i problemi sopra descritti si minimizzano.
Ma se è giusto, anzi addirittura consigliato, che i neonati “prendano un po’ di sole”, ci vuole pur sempre qualche accorgimento da adottare. I neonati, in particolare nei primi sei mesi di vita, dovrebbero evitare sempre l’esposizione diretta al sole. Questo significa che durante una semplice passeggiata sul lungomare o anche in città, i piccoli dovrebbero sempre indossare un cappellino, occhiali da sole o essere protetti da un ombrellino parasole.
La spiaggia andrebbe evitata dalle 11 alle 16 quando i raggi solari, essendo perpendicolari alla terra, sono troppo forti; nelle ore centrali della giornata, infatti, esporsi al sole mette a rischio di procurarsi fastidiosi eritemi o addirittura dolorose ustioni della pelle.
È bene poi non dimenticarsi mai della protezione solare, la più adatta possibile alla pelle di un neonato. La protezione consigliata è quella più alta, equivalente a 50+.
Latte, spray o crema sola è indifferente, l'importante è che venga spalmata sulla pelle asciutta e non sudata e che sia messa con regolarità ogni 2 ore circa, perché con il passare del tempo diminuisce la sua efficacia protettiva. Stesso discorso per le creme water resistant, che per quanto resistenti all'acqua, vanno applicate nuovamente una volta fatto il bagno al mare o in piscina.
La protezione solare va messa anche quando il neonato rimane sotto l'ombrellone o un gazebo, perché i raggi solari passano lo stesso attraverso il tessuto e non garantiscono la schermatura totale.
Abbiamo sentito sull'argomento il Dottor Massimo Luca Castellazzi, Medico Chirurgo, Specialista in Pediatria all'Ospedale Città di Sesto San Giovanni: "È arrivata la bella stagione e non c'è sicuramente niente di più bello che passare un po' di tempo, in città, al mare o in montagna, all'aperto con il proprio bambino. Ma attenzione ad esporsi al sole senza prendere qualche accorgimento.
Innanzitutto è bene evitare di uscire ed esporsi al sole nelle ore centrali della giornata, prediligendo le prime ore del mattino o del pomeriggio tardo, quando le temperature non raggiungono picchi troppo elevati. Nei bambini sotto i 6 mesi di vita il consiglio è di non esporli direttamente al sole e di limitare l'esposizione il più possibile nei mesi successivi. Inoltre l'esposizione al sole dovrebbe avvenire in modo graduale, aumentando progressivamente i tempi al sole.
È inoltre importante far indossare ai vostri bambini indumenti in fibre naturali, come ad esempio il cotone, e un cappellino con visiera. Nei bambini più grandi l'utilizzo di occhiali da sole con un adeguato filtro solare può proteggere la retina da eventuali danni.
Durante il tragitto con il passeggino può essere utile un ombrellino per lasciare all'ombra il bambino. Non dimenticatevi infine delle creme solari, che devono avere un fattore di protezione molto alto (minimo 50). Il prodotto solare deve essere applicato in adeguata quantità almeno 30 minuti prima dell'esposizione al sole e, a causa della sudorazione o dei bagni in acqua che possono lavare via il prodotto dal corpo, l'applicazione deve essere rinnovata frequentemente (ogni 2 ore circa e dopo ogni bagno)".