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Neutrofili alti: quali sono le cause della neutrofilia e quando preoccuparsi

I neutrofili appartengono alla famiglia dei globuli bianchi, ma quando il loro numero nel sangue aumenta oltre i valori normali si parla di neutrofilia o leucocitosi neutrofila. È una condizione che può essere fisiologica, ad esempio in gravidanza, ma può indicare anche la presenza di un tumore: le possibili cause sono tante, vediamo quando è il caso di preoccuparsi.
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Giulia Dallagiovanna 27 Gennaio 2022
* ultima modifica il 27/01/2022
Con la collaborazione del Dott. Mauro Martini Medico di medicina generale

I neutrofili, chiamati anche granulociti neutrofili, sono delle cellule del sangue e più precisamente rappresentano il gruppo più numeroso all'interno della famiglia dei globuli bianchi, anche detti leucociti.

Quando le analisi del sangue segnalano un aumento del numero dei neutrofili oltre i valori normali, si verifica una condizione nota come neutrofilia o leucocitosi neutrofila, che può dipendere da molte cause diverse tra loro, ad esempio un tumore, un ictus o un'infiammazione acuta come l'appendicite, anche se spesso potresti avere i neutrofili alti semplicemente perché il tuo organismo sta rispondendo ad un'infezione.

Non a caso, queste cellule dalle dimensioni di circa 12 micron vengono prodotte dal midollo osseo e si attivano soprattutto in caso di infezioni da parte di funghi, batteri o parassiti, mentre quando è un virus ad attaccare il sistema immunitario lasciano il compito ai linfociti. Insomma, avrai capito che la loro funzione è quella di intercettare e distruggere sostanze potenzialmente pericolose attraverso il meccanismo della fagocitosi: in poche parole, ingeriscono le particelle e le disintegrano.

La neutrofilia è spesso priva di sintomi, che possono invece dipendere dalla causa scatenante, ed in alcuni casi può essere anche fisiologica e presentarsi, come vedremo, in alcune situazioni particolari, ad esempio in gravidanza o per via dello stress. In ogni caso, dopo aver monitorato il valore dei neutrofili con gli esami del sangue, sarà il tuo medico a capire se sia il caso di preoccuparsi, guardando anche gli altri parametri e tenendo presente tutta la tua storia clinica o il periodo particolare che stai vivendo, per poi suggerirti eventualmente la cura più adatta.

Neutrofilia

Come ti ho anticipato, se hai i neutrofili alti vuol dire che nel tuo organismo è in corso una condizione chiamata neutrofilia, che si verifica quando il numero di questi particolari leucociti supera i valori considerati normali, che sono compresi tra 1.500 e 8.000 neutrofili per millimetro cubo di sangue (mm3).

La quantità di queste cellule nel sangue deve corrispondere al 50-70% dei globuli bianchi totali e il tuo midollo osseo ne produce circa 100 miliardi ogni giorno, dato che la loro vita nel siero dura al massimo 10 ore e può arrivare a pochi giorni nei tessuti, mentre il tuo organismo ha bisogno che la loro popolazione sia sempre abbastanza numerosa per proteggerlo da eventuali agenti patogeni.

Forse non sai poi che i neutrofili si chiamano così perché negli esami di laboratorio reagiscono solo al contatto con coloranti neutri, ma vengono anche classificati come leucociti granulosi, perché nel loro citoplasma, cioè in quella sostanza che si trova fra la membrana cellulare e quella che riveste solo il nucleo, si possono notare delle fini granulazioni, ed è questo il motivo per cui un eccesso di queste cellule è definito anche granulocitosi.

Tra l'altro, sono proprio questi granuli a contenere le proteine che aiutano il sistema immunitario a combattere batteri e funghi. Gli altri globuli bianchi di questo tipo sono gli eosinofili e i basofili, mentre come ti ho detto i linfociti si dedicano a contrastare i virus.

Pensa che in una situazione di leucocitosi neutrofila, ovvero un altro nome usato per la neutrofilia, il numero di queste cellule può raggiungere anche le 30mila unità nella circolazione periferica, cioè nei vasi che raggiungono arti inferiori e superiori, ben al di sopra quindi della soglia di 8mila neutrofili di cui ti parlavo. Solitamente la ragione dietro questo aumento è uno stato infettivo acuto provocato da un fungo o un batterio, che porterà il tuo midollo osseo a produrre più neutrofili per affrontare la minaccia esterna, per poi rientrare nei ranghi una volta cessato il pericolo.

È per questo che si può assistere ad un picco di questi leucociti durante la fase più acuta dell'infezione e, successivamente, ad una progressiva riduzione della loro concentrazione. Come ti spiegherò a breve, però, le possibili cause sono tante: può anche esserci un'origine non infettiva alla base del valore alterato, ad esempio un infarto o una forma di anemia.

Cause

Un valore che segnala i neutrofili alti spesso indica che il tuo organismo sta combattendo un'infezione da parte di batteri, funghi o parassiti, ma non solo. Un aumento dei neutrofili può essere infatti provocato anche da un'appendicite, dallo stress, da un'emorragia o da un tumore.

Ma partiamo da quelle che sono le cause più comuni. Come ti anticipavo, quando un batterio o un fungo riescono a provocare un'infezione nel tuo organismo, il midollo aumenta la produzione di neutrofili, soprattutto durante la fase acuta e quando la zona interessata è ben localizzata, come in caso di:

  • ascessi: accumulo di pus in una zona circoscritta, una cavità neoformata come un foruncolo, causata da un'infiammazione
  • flemmoni: una dispersione di pus provocata da un'infiammazione acuta o subacuta del tessuto connettivo sottocutaneo
  • empiemi: accumulo di pus in una cavità preformata, come l'utero o la cavità toracica
  • appendicite acuta: un'irritazione, infiammazione e infezione dell'appendicite vermiforme, quel tubulo che origina dall'intestino cieco

L'origine della neutrofilia può però anche essere un problema di salute più serio. Sia un'infezione come la setticemia, che un'infiammazione come una malattia intestinale (morbo di Crohn o colite ulcerosa), un ictus, una coronopatia o un'artrite reumatoide. Sono poi anche un segnale che potrebbe esserci una neoplasia in corso. Può trattarsi di leucemia, ma anche di carcinomi con metastasi alle ossa o linfomi.

Se poi la causa non è infettiva, allora si apre un diverso insieme di ipotesi. In particolare potrebbe trattarsi di un'infiammazione, o flogosi, dovuta alla necrosi di alcuni tessuti, come in casi di ustione o infarto. Ma può anche essere la conseguenza di un intervento chirurgico o di un trauma: anche un forte stress può infatti determinare l'aumento dei neutrofili nel sangue.

Ci sono poi alcune forme di anemia, cioè di carenza di ferro a livello patologico, che possono produrre l'incremento di queste cellule. Nello specifico, l'anemia emolitica, quella emorragica e la megaloblastica. In generale, come potrai facilmente immaginare, un disturbo che riguarda il sangue, come un'emopatia ma anche un'emorragia, provoca un'alterazione nella conta dei neutrofili.

Infine, tieni presente che l'emocromo completo, ovvero l'esame che evidenzierà l'aumento del numero dei neutrofili, si limita a indicare la cifra dei leucociti, ma non le cause del loro incremento (o diminuzione). Per questo motivo, dovrai sempre sottoporre il referto al tuo medico e lasciare che valuti se nel tuo caso siano necessari ulteriori accertamenti.

Neutrofili alti e linfociti bassi

Come ti dicevo prima, i neutrofili sono un gruppo che appartiene all'insieme più grande dei globuli bianchi. All'interno di questa famiglia si trova anche un'altra grande categoria, quella dei linfociti. Altri agglomerati più piccoli sono invece costituiti da basofili, eosinofili e monociti. Ciascuno di loro è addetto alla difesa del tuo organismo e ha un preciso bersaglio da colpire, all'interno di una gamma davvero vasta che va da una banale allergia o influenza a una forma di leucemia o di tumore.

In caso di neutrofili alti, ad esempio, avrai probabilmente notato che i linfociti risultano invece più bassi. Una relazione in realtà piuttosto nomale. I primi infatti reagiscono contro i batteri e i funghi, mentre i secondi sono addetti al contrasto dei virus. In altre parole, è un po' come se il tuo sistema immunitario si affidasse ai professionisti più adatti a combattere un certo tipo di minaccia, spingendo così il midollo osseo ad aumentarne le quantità prodotte.

Sintomi

Non ci sono sintomi che identifichino esattamente la neutrofilia. Le manifestazioni dipenderanno infatti dalla patologia o dal problema di salute che ha provocato l'aumento dei neutrofili. In generale, però, un controllo potrebbe essere effettuato quando hai la percezione di un malessere diffuso, magari con mal di testa o con febbre, possibile segnale di uno stato infiammatorio o infettivo in corso. Un discorso simile vale anche per le cure: sarà il tuo medico a identificare con precisione di quale disturbo si tratti e quali sono i farmaci o le terapie più adatte per intervenire.

Quando preoccuparsi

Tra gli scenari più gravi legati alla neutrofilia c'è quello della sindrome da iperviscosità, cioè un'emergenza medica che riguarda i pazienti affetti da leucemia caratterizzata da un aumento smisurato dei neutrofili immaturi, che possono addirittura superare le 100mila cellule per millimetro cubo di sangue, provocando un ispessimento del sangue stesso che ha tra le conseguenze problemi respiratori, ictus e la morte.

Ecco perché in questi casi è fondamentale procedere al ricovero urgente del paziente, al quale saranno somministrati liquidi per via endovenosa e farmaci mirati a ridurre il numero dei leucociti. Questa operazione può essere fatta anche tramite la leucoaferesi, ovvero una filtrazione del sangue che ha proprio l'obiettivo di rimuovere i globuli bianchi dal siero.

In gravidanza e nei bambini

Durante la gravidanza, è necessario aumentare l'attenzione nei confronti dei segnali che invia il tuo corpo e informare sempre il tuo medico e il tuo ginecologo di ogni variazione dalla norma. Alcune alterazioni sono però fisiologiche e dovute all'importante carico di stress al quale stai andando incontro. Tra queste, c'è anche l'aumento dei neutrofili. In generale, è l'intero volume del tuo sangue, influenzato da quello di plasma e globuli rossi, a crescere del 40% circa nel corso dei 9 mesi. Uno squilibrio che provoca una sorta di reset anche nei globuli bianchi, che possono arrivare anche a 7mila per millimetro cubo, se non addirittura oltrepassare questa soglia.

In alcuni periodi della tua vita, un aumento dei neutrofili è fisiologico

Altre ragioni di aumento fisiologico dei neutrofili sono invece legate a periodi di stress intenso, al ciclo mestruale o al parto e, in generale, a un eccessivo sforzo fisico. Per quanto riguarda un bambino, invece, è bene sapere che i globuli bianchi possono risultare più alti della norma durante i primi due anni di vita. In ogni caso, sarà il pediatra a dover tenere monitorato questo valore, anche perché le possibili cause sono davvero troppe per potersi lasciare andare a una diagnosi fai da te. Perciò, prima di allarmarti, contatta il vostro specialista di fiducia.

Cure

Non esiste un trattamento specifico per risolvere i neutrofili alti, che di per sé non rappresentano un problema. Sarà necessario infatti curare il disturbo alla base di questa condizione, che il tuo medico avrà individuato dopo averti visitato e, eventualmente, dopo aver consultato i risultati degli esami che ti ha prescritto. D'altronde, come puoi immaginare, la terapia richiesta per una forma di anemia sarà diversa rispetto a quella per un'appendicite o un tumore, motivo per cui non dovresti sempre seguire i consigli di una persona specializzata.

Il parere dell'esperto

Abbiamo chiesto al dottor Mauro Martini, medico di Medicina generale con oltre trent’anni di esperienza, se vi fosse una differenza fra i valori dei neutrofili e quelli dei linfociti:

I neutrofili rappresentano la famiglia più grossa all’interno del gruppo dei globuli bianchi, assieme ai linfociti. Di solito i primi aumentano in modo significativo quando è in corso una forma di tipo batterica, mentre i secondi in caso di infiammazione derivante da un virus. Poi naturalmente, bisogna studiarli prendendo in considerazione anche il resto dei globuli bianchi e gli altri valori del sangue.

Fonti| MSD ManualsHumanitas; Ospedale pediatrico Bambin Gesù

(Pubblicato da Giulia Dallagiovanna il 12-04-2019
Modificato da Alessandro Bai il 26-01-2022)

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