New York dichiara lo stato di emergenza per la polio: che cosa significa?

Dopo un caso di infezione derivata dal vaccino individuato nella contea di Rockland e i successivi rinvenuti in altre contee, compresa New York City, la governatrice Kathy Hochul ha deciso di dichiarare lo Stato di Emergenza fino al 9 ottobre 2022. In questo contesto autorità sanitarie, personale medico, paramedico e delle farmacie avrà la possibilità di somministrare il vaccino anti-polio accelerando pratiche e burocrazia.
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Kevin Ben Alì Zinati 12 Settembre 2022
* ultima modifica il 12/09/2022
In collaborazione con la Prof.ssa Antonella Castagna Primario di Malattie Infettive dell'IRCCS Ospedale San Raffaele e ordinario Università Vita -Salute San Raffaele

C’è lo stato di emergenza, a New York. L’ha appena dichiarato la governatrice, Kathy Hochul, causa dei diversi casi di poliovirus ritrovati nelle acque reflue dello Stato.

Negli scorsi giorni era stato individuato un caso di poliomielite paralitica in un uomo non vaccinato nella contea di Rockland.

Subito è partita la sorveglianza delle acque reflue alla ricerca di eventuali altre tracce di virus e le analisi dei CDC statunitensi non ci hanno messo molto per dare, purtroppo, esito positivo: il poliovirus era stato rintracciato anche nella contea di Orange, nella contea di Sullivan, nella contea di Nassau e anche a New York City.

Tutte prove, insomma, che la diffusione del virus è in espansione.

Per questo la governatrice ha emesso un ordine esecutivo per mettere lo Stato in «State Disaster Emergency» (un'emergenza di disastro statale) fino al 9 ottobre 2022.

Lo stato di emergenza

Puoi immaginare lo stato di emergenza in cui vive ora lo Stato di New York alla stregua di quanto successo con lo stato di emergenza italiano (che, come sai, è finito lo scorso 1 aprile).

Si tratta di un quadro legislativo che alza i livelli di attenzione e sorveglianza e, allo stesso tempo, introduce misure «speciali» per aumentare la disponibilità di risorse per proteggere i newyorkesi.

Tradotto: un maggior numero di personale medico e paramedico e delle farmacie avrà la possibilità di somministrare il vaccino in via d’urgenza accelerando pratiche e burocrazia.

Il vaccino, che è sicuro ed efficace, è l’unica soluzione contro la polio dal momento che ad oggi non abbiamo alcuna cura specifica. Anche l'Oms Europa, nelle scorse settimane, aveva diramato la raccomandazione per tutti i cittadini europei a procedere con l'immunizzazione.

Nell’ordine esecutivo firmato il 9 settembre, la governatrice Hochul ha autorizzato tutte le agenzie statali «a intraprendere le azioni appropriate per assistere i governi locali e le persone nel contenimento, nella preparazione, rispondere e riprendersi da questa emergenza catastrofica dello Stato, per proteggere la proprietà statale e locale e per fornire altra assistenza necessaria per proteggere la salute pubblica, il benessere e la sicurezza».

La parola d'ordine, quindi, è vaccinare (e vaccinarsi).

I casi di poliomielite

La dichiarazione dello stato di emergenza nello Stato di New York come ti dicevo nasce in seguito ai diversi casi di poliomielite ritrovati nelle ultime settimane.

Lo scorso 21 luglio 2022, nella contea di Rockland, le autorità sanitarie avevano individuato un caso di poliomielite paralitica in un cittadino non vaccinato che però non aveva viaggiato all’estero durante il periodo di incubazione.

A distanza di poche settimane, era arrivata al conferma che si tratta di un un caso di poliovirus derivato dal vaccino (o VDPV).

Tracce di poliovirus geneticamente correlati sono stati poi rilevati in campioni di acque reflue raccolti nelle contee di Orange e Sullivan nei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio e agosto 2022. Successivamente a New York City e nella contea di Nassau. Quest’ultimo campione è stato geneticamente collegato al caso di poliomielite paralitica precedentemente identificata nella contea di Rockland.

«Tutti i campioni riportati sono campioni preoccupanti, il che significa che sono tipi di poliovirus che possono causare paralisi negli esseri umani» hanno scritto le autorità nel comunicato.

La paralisi

La paralisi è una delle – rare – conseguenze cui potrebbe andare incontro chi contraesse il poliovirus. Secondo i CDC statunitensi, il 70% delle persone infette dalla poliomielite non presenta sintomi, il 25% circa manifesterebbe sintomi lievi e circa 1 persona su 100 sviluppa una malattia grave con tanto di paralisi permanente.

«Delle persone paralizzate – si legge nel comunicato diffuso dall’ufficio della governatrice Hochul – tra il 2 e il 10% muore in seguito a un blocco dei muscoli respiratori».

Sappiamo che il poliovirus colpisce principalmente i motoneuroni delle corna anteriori del midollo spinale ed è per questo che le paralisi – quando sopraggiungono – interessano prevalentemente gli arti inferiori.

La professoressa Antonella Castagna, primario di Malattie Infettive dell'IRCCS Ospedale San Raffaele e ordinario Università Vita -Salute San Raffaele a tal proposito ci aveva spiegato appunto che “la paralisi è invalidante e laddove interessi i muscoli respiratori potrebbe anche avere anche una possibile mortalità” e che, tuttavia, interviene molto raramente, in meno dell’1% dei casi. "Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, l’infezione da polio è asintomatica, altre volte le persone sviluppano sintomi lievi simili a quelli influenzali con disturbi intestinali della durata di pochi giorni”. 

Il vaccino 

Non abbiamo cure o terapie contro la poliomielite, ma abbiamo il vaccino. Una soluzione di prevenzione per metterci al sicuro dal contagio.

Ti ho già spiegato che ad oggi esistono due diversi tipi di vaccino, uno basata su un virus vivo ma attenuato e un altro invece costruito su un virus inattivato.

vaccino-bivalente-covid

Quest’ultimo è il farmaco disponibile negli Stati Uniti: si tratta di un vaccino sicuro e in grado di «proteggere dal 99 al 100% le persone che ricevono tutte le dosi raccomandate».

Secondo le norme diffuse dai CDC statunitensi, tutti i bambini dovrebbero ricevere 4 dosi del vaccino contro la poliomielite. La prima deve essere somministrata a un’età compresa tra 6 settimane e 2 mesi, la seconda a 4 mesi di età, poi una terza tra i 6 e i 18 mesi e l’ultima tra i 4 e i 6 anni.

Lo Stato di emergenza appena dichiarato a New York sarà dunque fondamentale per spingere sulla diffusione dell’immunizzazione. Secondo i dati, infatti, il tasso di vaccinazione contro la poliomielite tra i bambini di 2 anni a New York è del 78,96%: significativamente inferiore a quello di diverse contee e codici postali.

«Un tasso di ben oltre il 90% è l’obiettivo – conclude il documento firmato dalla governatrice Hochul – Ogni adulto e bambino deve essere in regola con le vaccinazioni per prevenire le malattie a livello individuale. Oltre all'immunizzazione per prevenire le malattie, i newyorkesi dovrebbero sapere che lavarsi le mani con il sapone è importante, poiché i disinfettanti a base di alcol non funzionano su alcuni tipi di germi, come la poliomielite».

Fonte | Stato di New York – Dipartimento di Salute Pubblica 

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